9 marzo 2011

l'uomo del futuro


il bello della mensa aziendale è che chi ti serve da mangiare non si offende se gli dici che quello che ti offre non ti piace. l'altra settimana la signora anzianotta, quella con cui avevo scazzato il primo giorno di apertura della mensa, ha riso quando le ho detto che non volevo il formaggio sulla pasta perché quello è tutto meno che formaggio, e men che meno parmigiano.
(avevo scazzato perché le avevo chiesto cosa c'era nella minestra, e lei mi aveva detto che potevo andare a leggere il menù all'ingresso. le risposi sorridendo e con voce lasciva che volevo sentirmelo dire da lei).
così ho preso l'abitudine di chiedere l'arrosto di minollo, o di sarchiapone. il bello è che mi servono senza battere ciglio, come se avessi detto una cosa impossibile tipo rollé di vitello, arista al forno, o arrosto di maiale.
oggi ho preso l'arrosto di gangarone con i manzanilli in agrodolce. era pure buono.

per prepararlo si prende un pezzo qualunque di gangarone, avendo cura che sia di quelli con la coda a punto interrogativo; lo si fa rosolare da tutti e tre i lati in olio e naftalina finché non smette di agitarsi; si aggiungono un po' di erbe del vicino e si copre con un cappellino a fiori. ogni tanto si gira con il pomolo del letto.
a parte si mondano i manzanilli (operazione particolarmente difficile essendo loro invisibili), li si dispone in una casseruola di misura giusta; li si copre di petrolio a filo, e si accende a fuoco vivo, ma moribondo. a qualcuno piace aggiungere dei bottoni di divisa da poliziotto, ma io preferisco una semplice grattata di naftalina: aiuterà poi a legare i sapori una volta serviti nello stesso piatto. ovviamente il fuoco deve morire prima che il petrolio diventi catrame, e non lo si possa più separare dalla casseruola, rendendola inservibile.

è consigliabile lasciar riposare per cinquecento anni prima di servire.

8 commenti:

  1. per me questo è il post più poetico mai scritto su inforno.

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  2. io no. colti riferimenti letterali: non se ne parla proprio...
    il vino di ieri sera doveva essere buono...

    e son d'accordo con la perfidia.

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  3. io ci ho visto Alice nello specchio, Pomi d'acciaio e manici di scopa, Trattato di culinaria per donne tristi, mentre il sarchiapone credo fosse un'invenzione di walter chiari

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  4. @lise: acqua su tutta la linea. il sarchiapone era sì un'invenzione di walter chiari (da non confondersi con lo scarpantibus di bracardi o il minollo di troisi), ma gangaroni (anzi: gangarone, in quanto non ne esiste il plurale) e manzanilli non c'entrano nulla né con alice, né con i pomi d'acciaio. mi dispiace... :-)

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  5. io l'ho saputo che è stato indovinato.
    quindi non posso giocare che so la risposta.

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  6. nessuno ha mai pensato a (p)Flip il quadrupede d'affezione, con coda a punto interrogativo,di EtaBeta l'amico del futuro di Topolino? E' per defininzione dello (p)stesso EtaBta (grande mangiatore,guarda un po', di naftalina) proprio un gangarone ed in quanto tale si nutre proprio di manzanilli visibili solo a lui! Splendida ricetta...ma non credo etabeta approverebbe; i fumettomani magari si :-)

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  7. P.S: Eta Beta ama dormire sul pomolo del letto; è l'uomo di 500 anni più avanti nel futuro e spesso aiuta Topolino e Basettoni (il poliziotto) a risolvere complicati casi polizieschi....

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  8. bravo anonimo, ma mi sei caduto sul poliziotto! rileggi la storia originale :-)

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