13 dicembre 2008

menù in bianco e nero

Si va al mercato di Porta Palazzo dopo le dieci e mezza, che suona la campanella e tutti possono entrare all'ittico.

Si acquistano delle seppie "nere", ovvero quelle non pulite -si lascia che le seppie sbiancate con l'ammoniaca rimangano ad altri- e ci si prepara a macchiarsi le unghie e le mani ma assicuro: il risultato è strepitoso.

Dunque ora faccio: metto le seppie nel lavandino (spero che siano già morte, da poco ma comunque morte perché una volta mi è capitato di sforbiciarne una e stavo per morire di dolore, io. la seppia anche) e separo la testa dal corpo. Tolgo le alette e la pelle e l'interno, preservando il fegato e il sacchetto del nero e mettendoli da parte.
Della testa salvo i tentacolini e una piccola porzione posteriore, eliminando il becco e gli occhi.
Infine taglio tutto a striscioline.

Soffriggo nell'olio aglio, prezzemolo, pomodoro secco sotto sale e peperoncino (i pomodori secchi me li faccio mandare dai miei amici sardi almeno due volte l'anno: sono immancabili!) e metto le seppie in tegame.
Rimesto bene  a fuoco deciso e aggiungo un bel bicchiere di vino bianco. Lascio evaporare e poi aggiungo un bicchiere abbondante di passata di pomodoro (se è periodo è meglio passare i pomodori freschi, ovviamente).
Regolo di sale (anche quello me lo faccio mandare dai miei amici sardi: il sale marino sardo è perfetto) e aggiungo i fegatini e i sacchettini del nero. Io provvedo a tagliarli, in modo che il nero si amalgami perfettamente alla salsa senza rapprendersi.
Raccomando un mestolo di legno "dedicato", visto che il colore e il profumo non andranno mai più via.

Abbasso la fiamma e lascio cuocere coperto per una ventina di minuti.


Le soluzioni possibili sono molteplici:
- si mangiano così, da sole;
- si usano come base per il risotto;
- si condiscono gli spaghetti (ho detto spaghetti e non tagliolini o altre cose piatte, per me immangiabili).

In tutti i casi sono ottimissime.

10 commenti:

  1. che faccia ha il fegato delle seppie?

    (seppie o seppioline?)

    RispondiElimina
  2. ha il colore del fegato: ocra, potrei dire.


    (seppie seppie, la dimensione ideale è più o meno un palmo. quelle grosse rimangono dure e le altre sono insulse per la preparazione in oggetto).

    RispondiElimina
  3. devono essere perfetti con le trenette (che non sono piatte, sono ovali).

    RispondiElimina
  4. le trenette si spiattellano e diventano immangiabili.

    impossibile.

    derogo solo nei confronti degli spaghetti alla chitarra.

    RispondiElimina
  5. no no, non si spiattellano a meno che non le lasci scuocere. allora il problema è la liscitudine, non la piatteria!!!

    RispondiElimina
  6. Liscitudine e piatteria sono due cose che mi fanno rabbrividire.


    Non ce la posso fare, no no.



    RispondiElimina
  7. che paura, la prima parte della ricetta se la gioca con un film di dario argento. posso arrivare a cottura ultimata?

    RispondiElimina
  8. Le preparerò dal giorno prima, lise, così non assisterai al massacro.


    Però mi hai fatto ridere :)

    RispondiElimina
  9. morfea, questa qui è davvero deliziosa.

    aggiungo che le seppie devono essere di piccola pezzatura, diciamo grandi come una mano: sono più tenere e saporite.

    te le preparo, dai...:)

    RispondiElimina