27 ottobre 2010

i pro e i contro


Ora, io non è che voglia spingere tutti voi ad ospitare una cena del forno, però posso fare un elenco dei contro che si riduce a cazzoquantèbuonalacremebrulèealasciarlascongelare [contro perchè mi sono scofanata tutte e dodici le creme brulèe avanzate e poi mi chiedo perchè ho questo rifiorir di brufoli alla mia età], e dei pro che invece sono 3475647509789, inclusa la creme brulèe che a farla scongelare ridiventa meravigliosamente buona.
E incluso anche l'anello che una delle signore ha scordato qui.

[nota per gli invidiosi: basta scrivere qui una data, il venite quando volete non funziona. Parola di milanese efficentissima]

26 ottobre 2010

multitasking


mentre faccio il risotto penso alle tre categorie facebook in cui nicoletti divide gli umani (tantissimi, tipo sedicimilioni in italia) che si affollano a vario titolo intorno ad uno schermo bianco e blù, solamente tre sono le macrocategorie in cui suddividere gli utenti facebook...preparo gli ingredienti...

allora il risotto è frutto di approssimazioni successive, ulteriormente migliorabili di sicuro, solo che stavolta ho deciso di fare un brodo di carne apposta, al posto del brodo vegetale con cui l'ho fatto fin'ora...

allora le categorie, quelle maschili, sono tre:

l'immenso

il militante

e il provola

metto a bollire il brodo fatto ieri, taglio le cipolle, le sfriggo nell'olio caldo con un pizzico di sale, poi un niente di burro e ci metto il riso a tostare, stà lì che mi guarda, di chilometri ne ha fatti anche se si chiama coop, ma ne vale la pena, cioè è un riso che ha un cognome, carnaroli appunto, che sembra un cognome leghista quasi...il ministro carnaroli...quindi fuoco alto!

allora delle tre categorie facebook comincio col prendere le distanze dalla prima: l'immenso, l'immenso mette foto solo se rigorosamente in bianco e nero e fa citazioni o esprime pensieri altissimi, è immenso appunto, beh quello non sono io, non ho letto tante di quelle cose, che voi umani...

nel frattempo è finita la tostatura, il ministro carnaroli diciamo che soffre il giusto, comincio con il brodo e nel frammentre uso lo stesso per sciogliere le pagliuzze di zafferano...

quanto al militante, si, mi si addirebbe, la parola non mi dispiace nemmeno, ma sono troppo svogliato per esserlo veramente, il militante pubblica (sempre secondo nicoletti) tutto quello che gli capita a tiro contro il potente di turno, compito lodevole e tignoso, a cui a volte do anche una mano, ma non posso pensare di alzarmi ogni giorno pensando a cosa potrei dire contro qualcuno, mi manca la polemica per questo...

verso cinque minuti dalla fine della cottura aggiungo il brodo con lo zafferano sciolto, e poi non aggiungo più niente, evitando l'attaccatura con il semplice (neanche tanto) mescolare.

in questi ultimi minuti penso al provola, e anche lì non ci siamo, il provola usa foto fighe, magari con occhiali scuri, magari con solo particolari ammiccanti del volto o delle mani, anche qui mi manca l'arguzia e la malizia, potrei volendo essere misterioso, ma poi la vita prende la forma di una caccia al tesoro, che non è che mi piaccia molto...

quindi nessuna delle tre, nessuno dei suddetti, verso il risotto, dopo mantecato e liberato del calore in eccesso.

nessuno di loro, mentre affondo la forchetta in questo giallo mi si presenta il pensiero che forse dopo la televisione butterò anche facebook

[nell'aria: teyko - lyle mays]

25 ottobre 2010

apocalypse now

l'obiettivo era chiaro: provarci con miaperfidia.
lei già mi ama, trovare il fuoco per accendere la passione però è un'altra faccenda.
una volta regalato il mio superaccendino alla entusiasta stranastrega, non avevo più strumenti facenti fiamma a disposizione.
decido allora di fare leva sugli ingredienti e tento una mistura erotica/afrodisiaca: curry e 'nduja.
servirli da soli però non si può.
ci accosto quindi petto di pollo a dadini e poca panna.
(petto di pollo rappresentante un grande cuore che batte. per dire)
poi mi avanzava una mela gialla a casa (che io preferisco mangiarle sul verde) e allora penso che anche lei la si poteva tagliare a cubetti.
prendo quindi una padella (magari a bordo alto) e faccio sciogliere lentamente un po' di burro.
depongo i dadini di pollo e aspetto che si cuocia un lato, senza farlo arrossire però.
pazientemente (cosa non si fa per amore) giro un dado alla volta fino a che tutti i lati siano dello stesso colore.
aggiungo sale e curry (a chi non fa male) e unisco i cubetti di mela.
intanto mi taglio dei brandelli di 'nduja da far scioglere lentamente, affinchè l'amalgama sia perfetta.

è esattamente in questo momento che in sottofondo sento distintamente il rumore di elicotteri seguito immediatamente dalla cavalcata delle valchirie.
il pensiero che si forma nella mia testa è: adoro l'odore della 'nduja di mattina... ha il profumo della vittoria.
miaperfidia sarebbe stata mia.

a questo punto aggiungo la panna e la faccio andare un pochetto, giusto per farle fare amicizia con gli altri ingredienti e porto in tavola.

c'è da dire che l'odore era più piccante del sapore e del curry non era rimasta traccia. (calabria 1 - india 0)
c'è da dire che a miaperfidia il piatto è piaciuto particolarmente.
c'è da dire che miaperfidia ha la mononuclesosi e quindi non so se.

ci pensi tu al dolce?

è che io dolci non ne faccio. cioé faccio lo strudel, ma è per questioni genetiche e di preservazione della memoria (pomposo, ma è così). quindi se mi si dice di pensare al dolce per la cena, al massimo posso comprare i profiterol, o la busta di preparato chimico che poi messo in forno ambisce a farsi chiamare torta.
questa volta però unisco un insuccesso al clima della stagione alla voglia, e a un notevole sforzo di fantasia. non so se una marmellata si possa definire dolce. cioé, è dolce di sicuro, ma è inadatta a chiudere una cena. soprattutto se il menù della cena è ignoto.
l'insuccesso è quello dell'ultima cena (detto così...), che quelle castagne sono state una sofferenza sia a pelarle sia a mangiarle. allora ne prendo un altro baslotto (se non sapete cos'è, fate così con le mani. ecco, quella quantità lì) e lo butto in acqua, questa volta con un pizzico di sale e una spolverata di semi di finocchio. sarà che alla slunga son più fresche che alla sm(inchi)a, ma questa volta si pelano con facilità. la pellicina non passa dal pelapatate, per cui ci siamo. alla fine ecco una specie di purée dolciastro. faccio uno sciroppo con tanto zucchero quanto purée e tanta acqua quanto mi dice l'occhio (direi un paio di bicchieri, ma chissà), faccio bollire con la stecca di vaniglia, poi ci metto insieme le castagne e le cuocio a fuoco lento e girando perché non si attacchino. non sapendo quando son pronte, decido di fermarmi un attimo prima che la marmellata diventi talmente densa da non riuscire a metterla nei vasetti.
tanto lo so che ci resterà molto, molto poco.
ancora non ho la risposta: chissà se la marmellata di castagne è un dolce.

21 ottobre 2010

sono a milano, hai da fare?


No, ti aspetto.

Ed aspettando indago il frigorifero: ho delle melazane grigliate ma sono stanca di vederle nella loro melanzanità, dunque aggiungo aglio e prezzemolo e le frullo.
Nel freezer ho un petto di pollo ed una fetta di fegato, faccio sciogliere il ghiaccio sulla griglia e frullo pure quelli.
Impasto con un uovo, pangrattato, grana e pecorino, do forma di polpette e metto in forno.
E mentre aspetto te e le polpette mi apro una birra.

la ricetta a strati invertiti

quando le ho provate, a casa di un collega che conoscevo appena, erano perfette. il collega, non sospettando che la mia attenzione era già stata sufficiente, mi passò la ricetta. come molti ingegneri, il collega ha dei processi mentali precisi, immodificabili ma tutti suoi. come si può pensare di elencare gli ingredienti dall'alto in basso? pinoli, lardo, lasagna, chévre, lardo, crema di castagne, lasagna, chévre, lardo, crema di castagne, lasagna.
per distinguermi da tanta complessità mentale, e non confondermi con un ingegnere, dovevo cambiare qualcosa. oltre a ribaltare l'elenco dal basso in alto, ho provato con le lasagne fatte con il grano saraceno, e con una granella di noci e pinoli al posto dei soli pinoli.

ah, nella salsina di spinacini frullati con un po' di olio, la prossima volta devo ricordare di metterci il sale!


p.s. ecco le foto della cena del forno!

19 ottobre 2010

jam session 7. la fredda cronaca.

La giornata è iniziata il giorno prima, con il trasporto delle sedie rosa dalla trattoria (grazie Mario!) a casa ed è proseguita la mattina dopo con il trasporto di 700 litri circa di acqua e birra dal supermercato a qui.
E c'è chi dice che la Smart è piccola, tsk!

Il primo ad arrivare è stato Oltranzista con una stationwagon piena di piatti, posate, tovaglia e tovaglioli (grazie Olt!) oltre a 60 chili di castagne approfitto subito della tua pentola e le metto a lessare.

Subito dopo è arrivata Cassiebbella con quella decina di bottigliette di birra belga che non devono mai mancare nella borsa di una donna di classe.

Papoff ci ha trovato già a tavola con giusto un paio di ciotole colme di beni di conforto e le castagne da sbucciare, compito ingrato cui si è piegato prima di affascinarci con un cuore di petto di pollo così tenero e roseo che doveva essere per forza quello di un pollo bambino.

Cinas ha dato il via all'aperitivo (quella di prima era merenda) con una bottiglia di bolle, mentre Suaperfidia e Ilissili sono giunti giusto in tempo per incontrare quei quattro negroni che ad invitarli fanno tanto politically correct.

Nel mentre le nostre gole venivano bagnate dalla qualsiasi, con una perfezione di gesti e di tempi che ancora mi lascia esterrefatta, si componeva il menù che avrebbe deliziato i nostri palati:
aringhe allattate in insalata,
torta di alici (secondo me vincitrice assoluta della serata),
lasagnette saracene con castagne e lardo e caprino,
crema di ceci con speck e buccia di limone,
involtini di melanzana e branzino,
pollo con curry, mele e 'nduja,
crème brûlée;
'sti cazzi, direi, se non fossi un donnino a modino.

Ovviamente il tutto accompagnato da ciance e risate.
Siete belli, gente.

18 ottobre 2010

Panoramica

oltranzista ha perso mezzo milione di punti e lui sa perchè. ne ha poi riguadagnati mezzo milione e uno e lui sa perchè.
papoff ha cucinato il piatto più fusion che ci sia. e anche buono. e si va a mangiare assieme, che si abita vicino vicino.
tiziana è stata splendida. e poi è una creativa. e c'ho il senso di colpa per la lavastoviglie, ecco.
cassiera è veleggiata alta e distante. mi ha cazziato perchè ho mangiato doppia razione di crema.
jessica, eh, aveva il cappellino più bello del mondo. e sa fare il cinghiale. e poi.
issili, me lo affitto. un sociologo fa sempre comodo. se poi ha anche le tue idee, ti  aumenta l'autostima.
cinas è stato molto molto molto bene.


una domenica passata "infoNdoasinistra"



CONSIGLI DIETETICI PER I PAZIENTI AFFETTI DA INTESTINO IRRITABILE

Il paziente dovrà evitare di consumare o consumare in quantità modiche i seguenti alimenti:

porri,  cicoria, cipolla, legumi (piselli, fagioli, ceci, etc.) fagiolini, cavolfiore e, in genere, tutte le verdure "dure", contenenti molto "gambo"

Cachi, uva, fichi, fichi d'india, frutta secca, castagne, zucca,  melone, prugne, frutta sciroppata, miele.
Introdurre molti liquidi ma evitare l'alcool, soprattutto superalcolici.


papo: non parla della 'nduja ma ho qualche sospetto cha anche quella non rientri. non è che dentro c'era anche l'acqua della fontana vecchia ?

vi amo. rimangerei tutto anche adesso. era buonissimo.

Indianate

L'arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nelle forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi.

Bruno Munari


Eravam di meno sta volta e allora sembrava più intimo.
O almeno a me è parso così.
Ridere
e poi anche il vino in piccoli portacandele.
Casa/fili/lettere/rubinetti/viola/arancione/pareti/Moira Orfei

Se devo dire qual'è stato il momento più bello
dico quello del caffè bevuto in sei dalla stessa tazza col sapore del campeggio.
La settima non l'ha bevuto,
ma solo perchè aveva appena offerto la creme brulee
che per me, a sto giro, ha vinto il primo premio.

14 ottobre 2010

f (l) o o d


Sarebbe cosa buona se ognuno portasse il vino che accompagna il cibo suo: io mi premuro di avere acqua e birra in abbondanza.
Ho anche delle cocacola, se qualcuno di voi mi supplica posso anche metterle in frigorifero.
E se mi paga non faccio la spia.

12 ottobre 2010

Il Fagiano

L’hai mangiato in tutti i modi, arrosto, col risotto stile ossobuco alla milanese, farcito, tritato in un ottimo patè.
Un giorno qualcuno ti dice, alla panna?
Prima di colpirlo con una roncola ci ragiono, vabbeh che sarà mai, qualcosa di semplice e magari veloce.
Ho passato la gioventù a mangiare fagiani che mio padre portava a casa impallinati la domenica sera, ora che me ne hanno regalato uno invento una ricetta.
Il fagiano è un animale nobile, ma francamente spennarlo ed eviscerarlo è un lavoro del diavolo, per cui le alternative sono due, avere un amico in cascina, rivolgersi al macellaio a pagamento (e mica tutti lo fanno).
Fortunatamente vado sotto la prima opzione e la bestia mi viene restituita intonsa.
Con un bel trinciante affilato lo faccio a pezzi, poi metto in piedi la consueta marinatura stile carne alla griglia, olio EV, odori vari, sale/pepe, ripongo in casseruola, poi in frigo per una notte.
La domenica mattina è l’ideale per riempire la casa di odori di cucina.
Scalogno tritato e olio in padella, passo i pezzi di fagiano in farina e li faccio rosolare, sfumo con un bicchierino di brandy e tolgo i pezzi, aggiungo nella padella panna abbondante e restringo mescolando bene.
Rimetto in padella il fagiano fino a cottura ultimata.
Ottimo contorno possibile, funghi trifolati.

Due consigli per chiudere:
Inferno della Valtellina per accompagnare.
Quando si mangia un selvatico non di allevamento sempre attenzione ai pallini sotto i denti.

11 ottobre 2010

Valori


Il Tartufo Bianco d'Alba è l'inequivocabile prova dell'esistenza di Dio.

6 ottobre 2010

Marzamemi è un paese grande come una tonnara


Un po' fighetto, ammetto, ma che vuoi che sia per una che viene da Milano?
Comunque, fuori dalla tonnara c'è la periferia di Marzamemi, che è grande come due capannoni.
I due vendono prodotti conservati ed, ovviamente, si odiano (non lo dicono, ma vuoi che corra buon sangue tra due che vendono le stesse cose in un paese grande come una tonnara?).
Scegliere tra i due - se non sei del posto e sei amico di uno dei due ed odii l'altro - suppongo sia affidato al da dove arrivi: uno se un attimo prima eri a Pachino, l'altro se ti sei lasciato Vendicari alle spalle.
In ogni caso sappi che varcare uno di quei portoni ti condanna senza scampo al girone dei golosi ma, io ne sono la prova vivente, hai tempo in abbondanza per assaggiare tutto. E quando dico tutto intendo che ho scorte di leccornie per i prossimi tre mesi (quello che incontri arrivando da sud spedisce a domicilio ma figurati se non lo fa anche l'altro, cosa che ti toglie anche l'ultima resistenza, il non ho posto in valigia) o forse tre anni se, come stasera, il contributo di cotanta merce è limitato a qualche pomodoro secco ed un'acciuga aggiunti ad una pasta con le melanzane.
Giusto due cose, ma con lacrimuccia: perchè il sapore è uguale, ed è delizia, però cenare qui era tutta un'altra cosa.

[nemmeno il cioccolato di Modica alla mandorla basta a consolare]

4 ottobre 2010

stretti, stretti, nell'estasi d'amor..


Mentendo a me stessa ho deciso che in minicasa possiamo starci in 12 e dato che il totale degli aderenti fa 11 ci staremo quasi larghi..
Essa - minicasa - offre ben poco MA
per sedie, piatti, bicchieri e posate mi farò trovar pronta;
le pentole dovete portarle perchè ne possiedo solo 2;
la cucina consta di 4 fuochi, 1 forno ed 1 bistecchiera elettrica;
utensili mah, se volete esser certi che non manchino portatevi anche quelli;
non ho aceto nè burro;
ho tanto amore, simpatia ed allegria;
e posso anche ospitare due persone.

Ovviamente chi non sa come arrivare in questo paradiso non ha che da scrivermi in pvt.
Ci vediamo il 16.
Ciccini.

il settimo menù

allora che si mangia?
che poi non è che arrivate tutti con l'idea di fare gli spaghetti al pomodoro...
niente di male, eh. anzi ci sarebbe comunque da imparare.

papoff: primo o secondo
oltranzista: primo!
unastranastrega: secondo
miaperfidia: pro-pasto
morfea: secondo
issilli: antipasto
cassiera: dolce
cinas: minestra
sammy: segreto
carvalho: pacco
rebowsky: dice, dice, ma poi non dice più
davider: sparito nella nebbia col suo puledro ed una brasiliana, mi pare


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P.S. da UnaStranaStrega:
Visto che se lo scrivo altrove non mi si fila manco de pezza, provo qui: hey, voi, vi aspetto a casa mia, facciamo che dalle quattro in poi sono aperta ma se qualcuno arriva prima basta che citofoni forte ed io mi sveglio.
Indicazioni di massima per chi arriva in macchina: tangenziale uscita Forlanini (la stessa di Linate ma non verso l'aeroporto). per chi arriva in treno: ti si viene a prendere; per tutti, se non ricordate l'indirizzo chiedetemelo.