23 giugno 2009

Tu chiamala se vuoi sangria

Ma in realtà si chiama pesca e vino.

Gli ingredienti sono una pesca e mezzo bicchiere di vino rosso.

La pesca è meglio che sia di quelle dolci, succose e con la polpa arancione, e non di quelle insipide, secche e giallognole che mi hanno venduto stamattina alla Coop. Il vino, meglio se di produzione propria (o di zii o nonni o amici così generosi da regalarvene alcune bottiglie), dev'essere fresco di frigo, e non servito a 18-20° C come recita l'etichetta (nel caso dei vini comprati alla Coop).

Pesca e vino è una cosa buonissima da fare in estate alla fine del pasto, quando ti è avanzato un po' di vino nel bicchiere ma sei già arrivato alla frutta, oppure come aperitivo.

Basta avere un mezzo bicchiere di vino e metterci dentro dei pezzi di pesca, finché il livello del vino non arriva all'altezza del bicchiere pieno. Oppure – ed è il modo che preferisco – si può prima mettere i pezzi di frutta nel bicchiere e poi versarci il vino sopra.

(In realtà non cambia niente, ma preferisco il secondo sia perché sono sciocco e mi diverte versare il vino sui pezzi di pesca, sia perché puoi decidere di usare un bicchiere più grande di quello che già stavi usando, per farci entrare tutta la pesca e anche più vino. Inoltre, versando il vino alla fine, non si rischia di far traboccare il bicchiere in virtù del principio di Archimede. Chiaramente, però, è altrettanto sciocco e divertente tuffare i pezzi di pesca nel vino e farlo zampillare e poi leccarsi le nocche: è una questione di gusti.)

Concedi a pesca e vino cinque minuti di posa, durante i quali puoi fumare una sigaretta, ascoltare una canzone, parlare con un interlocutore x di un argomento qualsiasi tranne la politca (per parlare di politica non bastano mai cinque minuti, soprattutto se avete già bevuto altro vino) oppure guardare un po' di pubblicità su Italia 1.

Durante quei cinque minuti, il vino si impregna di pesca e la pesca di vino.

Spenta la sigaretta, finita la canzone, chiuso il discorso, tornato in onda il film di merda, mangia i pezzi di pesca con una forchetta e poi brinda alla salute di chi ti vuole male.

22 giugno 2009

spaghetti marebianco

Allora prendete due spicchi d'aglio, che siano della regione più a sud dell'italia, il sole il mare e tutte le cose belline del sud lo rendono saporito, se non è possibile anche quello del vicino va benissimo...Tritatelo finissimamente e mettetelo in una padella con tre cucchiai colmi di olio d'oliva, sale, pepe nero macinato, origano, peperoncino e vino bianco.
Fate cuocere a fuoco lento il tempo di vedere sfumare il vino bianco e mettete della polpa di pesce bianco a tocchetti (ombrina, spigola, branzino, merluzzo), delle code di gambero precedentemente sgusciati, puliti e tagliati a tocchetti e del polipo procedentemente bollito (acqua, sedano e sale) e tagliato a rondelline e lasciare soffriggere spaccanto il pesce bianco.
A parte grattare del pane raffermo e aggiungere una mancata mescolando piano, poi sfumare con della vodka facendo prendere la fiamma al composto.
Cuocere gli spaghetti, lasciandoli leggermente al dente e poi saltarli in padella.
Da servire con una spruzzata di prezzemolo e con un bicchiere di buon bianco fresco.

21 giugno 2009

la gatta frettolosa

Ho comprato un libro di ricette veloci.
Non perchè non abbia tempo, ma solo perchè non ho voglia: credo sia il dramma degli zitelli che infatti poi finiscono col prepararsi sempre le stesse cose o, nei casi più disperati iniziano a nutrirsi di robe pronte, orrore.

Bene, dal magnifico librino oggi è saltato fuori un pesto di mela verde.
3/4 di mela non sbucciata e fatta a tocchetti, per la precisione.
Ed un po' di germogli di soia, tipo un terzo della vaschetta.
E mezzo spicchio d'aglio ed un po' di pinoli.
E olio e sale e pepe e anche mezzo limone spremuto.
E frulli.
E ci condisci la pasta, chiaro.
Pasta all'uovo, così dice lui, ma anche quella di grano duro va bene uguale, dico io.
E con l'ultimo quarto di mela ci fai le fettine finifini per decorare il piatto.

Diciamocelo, è una palla cucinare per sè soli, ma 10 minuti si possono pure impegnare.
[le dosi sono per 4, poi vi dico se l'avanzo in freezer resiste]

10 giugno 2009

Crocchette di Tofu superbuone


Occorre: 200 g di tofu (un panetto e mezzo), 1 tazza di zucca a dadini, qualche fettina di porro, basilico fresco e origano, granella di mandorle a piacere, salsa di soya (o sale), farina, pangrattato, olio.     In un pentolino, zucca e porro ricoperti con acqua: lessare finché la zucca non si sfalda (inglobando l'acqua). In padella, fai rosolare assieme il tofu tagliuzzato col basilico, l'origano e la granella di mandorle. Poi aggiungi la zucca, rosoli qualche altro secondo e -se l'hai- spruzzi con salsa di soya (sennò usi banalissimo sale).     Frulli tutto in un mixer, quindi per addensare il composto usi farina e/o pangrattato. Formi dei cilindretti e li passi in una pastella di acqua, farina, sale... li rigiri nel pangrattato e li friggi in olio molto caldo.    Io sono arrivato a maledire il destino, perché a disposizione del mio stomaco ve ne erano solo 35, di queste crocchette.


8 giugno 2009

Sugo Rappetton

Allora dicasi sugo Rappetton sugo che ha come ingrediente non principale tutto quello che trovi nel frigo in verdure.

Tagliare una cipolla bianca fina fina a mezzaluna e metterla nella padella insieme a del macinato di maiale o del composto fresco per fare il salame,con una noce di burro e un filo d'olio [nel caso di macinato di maiale salare e pepeare] e far rosolare bene,bagnare con vino bianco anche tavernello va bene,fare sfumare e spengere il fuoco.

A parte in un tagliere o piatto taglia a cubetti la verdura cotta o grigliata che magari è rimasta in frigo dopo il pranzo della domenica...aggiungere alla cipolla+macinato e riaccendere il fuoco farla insaporire e aggiungere un due o 3 cucchiai di pomodoro fresco precedentemente tagliato a cubetti lasciando sobbollire la salsa.

Scegliere la pasta preferibilmente corta,aggiungere due cucchiai di panna liquida e fresca al sugo e dopo aver cotto e scolato la pasta versare il sugo nella pentola e mescolarlo con la pasta.

Servito con del grana grattuggiato ed un buon bicchiere di valpolicella farete un figurone.

Leggevo

quando litighi e ti fai un we da solo, una delle cose buone è potersi cucinare roba che piace solo attè come la trippa.
che mai capito perchè è così demonizzata, è carne chiara, magra, precotta, sbiancata, boh. comunque, ho messo in pentola a pressione olio e scalogno, poi trippa a sfrigolare. poi vino bianco poi pomodori. poi alla fine ci ho messo un bel po' di menta, non quella troppo dolce e un sacco di pecorino.
intanto, leggevo un libro.

7 giugno 2009

un dolce perfetto (torta

Una volta ero più tranquillo: la mia fidanzata usava lo zucchero e non il malto di qualunque cosa, poi farina normale e non integrale, insomma la mia vita sapeva meno di compensato e soprattutto molto meno di miso di orzo. Non è che campi davvero più a lungo, mangiando così: è che TI SEMBRA, le ho detto. Ripesco volentieri questa ricetta.


200 g zucchero; 4 uova intere;  150 g burro morbido;  125 g farina;  125 g fecola; 1 scorza grattugiata limone; 1 bustina vanillina;  1 bustina lievito.


Per la Crema:  200 ml panna;  140 g circa mascarpone; 3 cucchiaini miele;  1 bustina vanillina.


Taglia il burro a pezzetti, montalo a crema con le fruste. Aggiungi poco alla volta prima lo zucchero poi le uova leggermente sbattute.  Mescola il tutto con la scorza. Aggiungi farina, fecola, vanillina e lievito setacciati. Se ci riesci mescola tutto senza smontare il composto.


Inforna a 180° per 30 min.


Mentre la torta si raffredda,  (tu) monta la panna. Mescola gli altri ingredienti per la crema, aggiungi alla panna e frusta ancora. Torta raffreddata? Tagliala in orizzontale, farcisci con la crema, abbandona in frigo per qualche ora. Se vuoi, cospargi con zucchero al velo.


4 giugno 2009

il segreto degli spaghetti alla scarpara

è talmente semplice che non ci sono mai riuscito. eppure da bambino la rosetta me la faceva spesso, sulla cucina a legna. quella con i dischi di ghisa da togliere per lasciar passare più caldo, quando buttava il pomodoro nell'olio caldo insaporito con l'aglio. un minuto, non di più. giusto una scottata, e poi dentro la pasta. anche la moglie del rosticcere, quella sera che passai a chiederle se aveva ancora del pane: così stanca, disse, da voler solo andare a casa e farsi una scarpara veloce. allora glielo chiesi, qual era il segreto. e lei disse che non ci sono segreti, basta scaldare l'olio con l'aglio, buttarci il pomodoro, una manciata di prezzemolo e un'aggiustata di sale, ed è fatta.
eppure sono vent'anni che ci provo, e ancora gli spaghetti alla scarpara non sono come quelli che ti fanno in liguria. datemi il segreto.

3 giugno 2009

La ciliegia come consolazione

Io domenica dovevo essere a mangiar ciliegie direttamente dalle piante con della meravigliosa compagnia. Invece non c'ero. Mi sorbivo la mia minestrina a casa, con spolverata di fastidio - nervoso - tristezza. Per evitare di dare in totale escandescenza ho preso le ciliegie dal frigo ( mai buone come quelle appena colte dall'albero...), gli ho tolto il picciolo, le ho lavate e le ho messe in una pentola con zucchero ad occhio e ginepro a caso ( ma poco ). Cotte che lasciano l'acqua e la restringono, ma sode da non far marmellata. Tiepide sul gelato sono state più d'aiuto dei kleenex.

1 giugno 2009

conflitti generazionali

Mia madre cucina da schifo. Credo sia in parte colpa mia: le impedivo di perparare qualsiasi cosa non mi piacesse e le cose che mi piacevano erano tre: alla fine in quelle tre ha ragguinto l'eccellenza ma il resto..

Vabbè, l'altra sera ho comprato della carne trita, l'idea era fare il ragù, poi non ne avevo voglia ma la carne era lì e allora ho la lanciato la mia sfida al polpettone di mamma.
Che si fa facendo finta di fare le polpette - carne, uovo, panelatte strizzato, molto parmigiano, prezzemolo - ma invece di far le palline ne fai una sola grandegrande e la metti a cuocere con una bottiglia di salsa, aglio, alloro e bacche di ginepro fino a che il sugo non diventa denso (circa unoremmezza a fuoco lento).

Giralo, ogni tanto, chè la carne che trasuda formaggio tende ad appiccicarsi al fondo.

Buonino, eh?, ma ho perso. Il suo è d e c i s a m e n t e meglio. 

[stasera pasta al pomodoro al profumo di polpette]