18 aprile 2009

caldo-freddo

sì, faceva caldo, vero, a napoli era caldo, a teramo anche, a pescara pure, tranne stanotte sull’appennino, chè alle duecirca c’eran sei gradi, e il benzinaio non voleva saperne di uscire, te lo fai da te il gasolio…peggio per te amico, così invece che fare il pieno il freddo mi costringerà a fare ventitrentaeuri e basta, chè a fare il pieno mi congelo…


e così oggi un po’ di quel freddo mi è rimasto, e poi le stelle tremolanti sulla montagna potevano anche annunciare una giornata di sole, ma non è così…e così…


così…risotto alle patate e guanciale…


nel pomeriggio uggioso faccio bollire le patate (due) le pelo e le spezzetto…


mando avanti un brodo di prezzemolo e cipolla…


poi faccio soffriggere mezza cipolla e il guanciale…


faccio brillare una tazza di riso…


poi allungo col brodo e poco dopo aggiungo le patate…


metto anche qualche ago di rosmarino…


aspetto i quattordici minuti del carnaroli mescolando e pensando…


salo fino al punto…


alla fine manteco solo col parmigiano (senza burro che le patate già addensano abbastanza di suo)

La Sicilia in bocca

E' che a volte mi mancano i sapori e allora cerco di mediare fra la voglia di ripartire e la paura di farlo.
Quindi ecco che mi lancio in cucina a sporcarmi la mani di coccole e cose buone.
Mi ha regalato due sacchetti di pistacchi: quelli tostati e salati che conosciamo tutti e quelli naturali, così come sono.
Quindi, mentre mi spacco le unghie aprendo quelli salati da sgranocchiare fra una lacrimuccia e l'altra, prendo l'altro sacchetto e inizio a sgusciare questi pistacchi verdi verdi e quasi freschi, ottimi, mettendoli nel tritatutto insieme a una manciata di foglie di prezzemolo e uno spicchio di aglio fresco.
A parte, con tagliere e mezzaluna, trito il basilico con un rametto di maggiorana fresca del mio orto, all'attico di un palazzo di Torino.
L'olio è quello del sud: verde torbido e sapido, fantastico.
Faccio appena soffriggere nell'olio i pistacchi con il prezzemolo e l'aglio -finemente tritati- e poi aggiungo due cucchiai di ricotta di pecora e il basilico.
Salo solo un poco, una macinata di pepe nero e poi faccio fatica a non mangiarla così com'è, la mia salsetta.
Nel frattempo faccio cuocere una pasta fresca oppure una classica pasta che sia però concava, ad esempio le conchiglie.
Però, senti: io ho fatto le orecchiette. In salsa di pistacchi.
Minchia (è la Sicilia in bocca).

11 aprile 2009

quelle sere che proprio..

Metti a scaldare del latte, 300ml, giusto un giro di valzer nel microonde (se ce l'hai) o un minuto sul fuoco. Togli, insomma, il freddo di frigo.
Versalo in una tazza.
Aggiungi un cucchiaino di zucchero di canna ed uno di nescafè.
Ruga con cura.
Apri il barattolo dei biscotti e pescane quattro.
Buttali nella tazza e aspetta sinchè non si ammorbidiscono ma senza disfarsi.
Pescali col cucchiaino.
Se sei così stanca e sminchiata da pensare che questa sia una cena, fila a letto. Fila!

2 aprile 2009

celo celo manca

dunque io dopo avere raccolto per anni in maniera quasi feticista una sessantina di numeri de "la cucina italiana" e "Sale&Pepe" ora vorrei liberarmente. loro sono in perfetto stato. a differenza di me.

forse si chiama principio di schizofrenia, forse si chiama cambiatutto, forse è la primavera.

Chi li vuole se li viene a prendere in Brianza. Offro anche un bicer de vin. Cosa vuoi di più dalla vita?