21 aprile 2008

questioni etiche

Per qualche anno sono stata vegetariana: il pressante imperativo morale che mi aveva spinta alla scelta era scassare le palle a mia madre con ogni mezzo. Ora che mi sono affrancata continuo comunque ad avere una dieta prepotentemente densa di verdure e, poichè il vegetarianesimo si è diffuso e può capitare di ritrovarsi a cena qualcuno che gli animali no, ecco un paio di suggerimenti per godersi comunque la cena senza accontentarsi di un'insalata.

Primi piatti:
  • Farfalle con zucchine alla griglia - tagliate a rotelle - e uovo sodo sbriciolato con la forchetta. Condire con olio crudo ed erba cipollina.

  • Fusilli con melanzane alla griglia - tagliate a dadini - e tonno in scatola sbriciolato con la forchetta. Condire con olio crudo e timo.

  • Penne con peperoni alla griglia - tagliati a quadretti - uva passa - fatela bollire con la pasta così rinviene - e pinoli. Condire con olio crudo e basilico.

  • Couscous con insalata di pomodori, cipolla rossa - tagliata finefine, eh? - e menta.


Secondi:
  • Polpette di cavolfiore - lessato e passato - e ricotta. Usare un uovo per legare, sale, pepe e noce moscata qb (ho sempre desiderato scrivere qb),  modellare le polpette, impanare con pangrattato ed infornare per tre quarti d'ora circa a 180 gradi.

  • Polpettone di verdure - busta da un chilo di minestrone surgelato lessata e passata - 250 gr di ricotta, un uovo, grana grattuggiato, un paio di cucchiai di pangrattato - asciuga il composto - sale, pepe, noce moscata - per le dosi di tutto quello che segue un uovo occorre assaggiare. Mettere in uno stampo da plumcake imburrato e spolverato di pangrattato e poi in forno a 180 gradi per un'ora. Buono è accompagnarlo con della salsa di pomodoro e basilico.

  • Tomino tagliato a metà ed imbottito con pezzetti di mela golden - più riesci a farcene stare e più buono è. Far scaldare un poco in forno o sulla griglia ma non troppo, altrimenti ti tocca raccogliere bave di formaggio e mettere in tavola una cosa non esattamente presentabile.

19 aprile 2008

asparagi, signor tenente

piave, maggio novantadue
- alt, farsi riconoscere!
- buongiorno!
- buongiorno, mi dispiace, ma non potete passare
- ma come, e gli asparagi?
- asparagi? qui c'è un campo militare, non potete passare. per due settimane tutta questa zona è chiusa.
- ma noi dobbiamo raccogliere gli asparagi, è stagione! tra due settimane non ce ne saranno più
- mi dispiace, dovrete raccoglierli da un'altra parte. provate sull'altra sponda
- ma no, il terreno giusto è qui, dalle altre parti non ci sono...
- mi dispiace allora, sarà per l'anno prossimo
- e noi come facciamo? voi venite qui con le armi e ci rubate i nostri asparagi!
- no signora, le garantisco che non siamo qui per gli asparagi. arrivederci.
ero davvero dispiaciuto per quei cinque vecchietti che venivano a raccogliersi gli asparagi selvatici nell'unica settimana dell'anno in cui spuntano. gli asparagi crescono in un attimo, in realtà sono solo germogli. aspetti un giorno, e diventano fiori, e il risotto non ce lo fai più.
quella sera, tornando verso la tenda degli ufficiali, vidi il tenente colonnello panzone con il viso rubizzo per la camminata all'aria aperta, e in mano un mazzo così di asparagi teneri e sottili, indeciso se farseli fare dal sergente maggiore con la cucina da campo, o filarsela a casa dalla moglie.

lega gli asparagi in un mazzo, tagliandoli della stessa lunghezza, e mettili a bollire in acqua salata, lasciando le punte fuori dall'acqua in modo che cuociano solo col vapore. quando sono cotti un po' al dente, toglili dall'acqua senza buttarla, e tagliali a pezzetti, tenendo da parte le punte.
fai rosolare lo scalogno in olio d'oliva, aggiungi il riso e tostalo a fuoco allegro finché non diventa trasparente, girando con energia perché non attacchi. poi facci sfumare un bicchiere di vino bianco e aggiungi un mestolo di acqua di cottura degli asparagi. continua a mescolare aggiungendo un po' di acqua per volta, mantenendo la consistenza del risotto esattamente come vuoi che sarà da cotto. aggiungi metà dei gambi degli asparagi all'inizio della cottura, in modo che si disfino, e gli altri a cottura quasi ultimata, in modo che restino interi. appena prima di servire agigungi le punte degli asparagi, una noce di burro e il parmigiano, mescola e lascia mantecare per tre minuti col coperchio e a fuoco spento.
nel piatto aggiungi una spolverata di pepe e di prezzemolo fresco.

17 aprile 2008

filetto allo zenzero

se il mondo fosse fatto di vegetariani, vegani, macrobiotici e simili, sarebbe molto più sano, ma che tristezza.

il cuoco si riconosce dalla spesa. la vera bravura non è nel mettere insieme gli ingredienti (e già ce ne vuole tanta, di bravura), ma nello sceglierli. nell'andare a cercare i posti giusti, nel fraternizzare con il macellaio di fiducia e il verduriere di fiducia e il droghiere di fiducia e il pescivendolo di fiducia. io non sono capace, mi limito al sssupermercato. così se mi dai le indicazioni per comprare l'occorrente per una tua ricetta, è meglio essere precisi: il coriandolo fresco non è uguale ai semi di coriandolo, e la soja esiste in germogli o in salsa.

la soluzione è imburrare appena la padella e scottare il filetto da entrambe le parti, a piacere. meglio al sangue, ovviamente, facendo in modo che sia ben cotto in superficie, e appena caldo al centro, ma non cotto. quindi, meglio tirarlo fuori dal frigo un po' prima e metterlo nella padella (o sulla piastra, meglio) solo quando è ben calda.
poi lo togli, lo metti nel piatto, ci spargi sopra lo zenzero fresco tagliato a dadini piccolissimi (o a striscioline, ma pare che così pizzichi di più), la scorza di un lime grattata con un rigalimoni, quello che fa i ricciolini sottilissimi, il coriandolo tritato perché le indicazioni non erano precise, altrimenti i semi di coriandolo, l'aceto balsamico perché la salsa di soja è rimasta in germogli. poi spruzzaci sopra un po' di succo di lime, mettigli vicino dei mazzetti di valeriana, et voilà.

9 aprile 2008

Cibi del cuore

Sto per scrivere uno stupido post, che però mi pare pressochè obbligatorio in un blog come quello di cui siamo membri, sui miei cibi del cuore - ossia, sui cibi che davvero mi fanno impazzire: che magari non mangerei sempre, comunque e quantunque, e che però sarei almeno lieta di magiare molto, molto spesso. Un ordine di preferenza, tuttavia, non ce l'ho - il cibo si mangia secondo le circostanze e l'umore, e le graduatorie lasciano il tempo che trovano. Perciò, fruite di questa lista con una certa libertà, limitandovi a credere che Vassilissa, in taluni indeterminati contesti, predilige:


  • le penne al pomodoro fresco;

  • i crostacei di ogni genere, con una preferenza per gli scampi (ovviamente);

  • le costolette d'agnello (ovviamente bis);

  • il piccione, arrosto o alla ghiotta; e la selvaggina di piuma in genere;

  • le melanzane alla parmigiana;

  • il risotto allo champagne (lo so, fa un po' nouveau riche...!);

  • le mezze maniche (NON i bucatini) all'amatriciana;

  • I ravioli di verdura conditi con la fonduta di formaggio;

  • la torta di mele speziata con la panna;

  • le cipolline stufate...

Mi fermo, altrimenti straripo; e lascio la palla a voi. Baci.

4 aprile 2008

Sformato di patate

Salve a tutti!

In seguito al gentile invito di Oltranzista sono anch'io fra i "cuochi" di questo "ristorante virtuale". I piatti che so cucinare sono abbastanza pochi, semplici e in molti casi frutto della tradizione di famiglia o di raptus alimentari che mi colgono quando sono da sola. Come primo post vorrei proporvi uno dei miei cibi preferiti.

Ingredienti


  • Patate

  • prosciutto cotto o mortadella

  • formaggio da fondere a fette (vanno bene anche le sottilette)

  • formaggio a dadini (opzionale)

  • noce moscata

  • pan grattato

  • parmigiano grattugiato

  • olio

  • un pizzico di sale

per le quantità di solito faccio a occhio, anche perché dipende dallo spessore desiderato.

Lessare le patate e schiacciarle (a me piace molto usare la forchetta... se non lo faccio per più di quattro persone), metterle in una ciotola ed aggiungere il sale, parmigiano, la noce moscata ed i dadini di formaggio.

Versare un po' di olio sul fondo di una teglia da forno e distribuirlo bene su tutta la superficie , poi cospargerlo di pane grattato. Formare un primo strato con circa la metà delle patate schiacciate, coprire con uno strato di formaggio ed uno di mortadella (o prosciutto) e stendere un secondo strato di patate. Coprire il tutto con altro pan grattato.

Mettere in forno il tempo necessario a far squagliare sia il formaggio a dadini sia le fette.

A me fa impazzire....