28 settembre 2009

Pollo al curry

Prendete una mattinata a passeggiare su e giù sulla tuscolana in compagnia di una cara amica, colei che mi sta ospitando durante questa meravigliosa vacanza romana, prendete un supermercato di quello scrauso, con prezzi abbordabilissimi e merce non del tutto scrausa.

Ci domandiamo che mangiamo oggi...ed io...mò ti metto all'ingrasso...e con una risata diabolica comincio a correre fra gli scaffali...prendo del pollo a tocchetti,della panna [oh io ci metta la panna...vecchia scuola], porri, vino bianco e poi via alla cassa...[il curry lo abbiamo già a casa...e scoprirò anche in quantità industriali].

Nocette di burro, 3, due cucchiai d'olio, un porro affettato sottile sottile...tutto dentro una pentola bassa e fate soffriggere piano piano intanto togliete la pelle al pollo e mettetelo sparpagliato nella pentola...lasciatelo rosolare 2-3 minuti per parte...e poi bagnate di vino bianco e due mestoli di brodo vegetale,coprite con un coperchio e lasciate sobbollire a fuoco basso per circa 20 min.

Versate un'intera boccetta di curry e mescolate...versate altri due mestoli di brodo e ricoprite sempre a fuoco basso per altri 20 min dopo di che versate la panna e alzate un pò il fuoco lasciate andare per 15 min dopo di che spegnete e il pollo è pronto...servitelo con del riso pilaf o con degli spetzli... 

Questo sarebbe una specie di dolce?

E' avanzata della ricotta che sta per scadere? Quante storie, basta sbatterla in una ciotola con un cucchiaino di miele e uno di cannella e poi versarla in due ciotoline, non molto grandi, perché di ricotta ce n'è rimasta poca e servirla a fine pasto. Il risultato, sarà la domanda (non molto gratificante) che il moroso farà affondando il cucchiaino nella ciotola.

storia e geografia

una sera a salerno intiepidita dal vento di mare, dopo un cena morbida nei pressi del duomo, dopo un giro alcolico-notturno dei bar del centro, un’amica nel salutarmi mi lascia tra le mani un piccola bottiglietta del crodino (quella a tronco di cono, sì) piena di liquido ambrato, come si usa per le cose fatte in casa, riciclando contenitori commerciali.
mi trovo tra le mani un atomo di storia e geografia, storia perché sta roba è un diretto discendente del garum dei romani, geografia perché l’unico posto al mondo dove viene fatta è il micro-paesino di Cetara, proprio all’inizio della costiera amalfitana.
quando le alici vengono lasciate dentro il sale dopo essere pescate, affiora un liquido che viene raccolto, e messo in vasi di vetro al sole per aumentarne la densità attraverso l’evaporazione, questo per circa sei mesi. a questo punto è pronta la colatura di alici.
...e le cose che ti arrivano dall’amicizia è bello farle finire dentro un’altra amicizia, una domenica calda e morbida di fine settembre.
cuoci gli spaghetti senza sale, scoli e poi a crudo mescoli un cucchiaio di colatura e due di olio per ogni commensale, prezzemolo e aglio abbondanti sparsi sopra sopra. fatto. semplice, come ha da essere l'amicizia.

25 settembre 2009

Dalla padella alla piscina

Certi cibi, o meglio certi ingredienti, subiscono un destino prescritto da abitudini generalmente diffuse o famigliari. Generalmente si impara a cucinare osservando e copiando, facendo diventare certe scelte quasi intoccabili. Ma il bello della cucina è tutt'altro e l'unica legge veramente intoccabile è "non deve avvelenarti", quindi "fuori legge" , semmai, sono certe catene alimentari e certi cibi precotti. Ad esempio per la mia famiglia il petto di pollo può essere  cucinato solo in padella o alla piastra, quindi per coerenza  io l'ho fatto in brodo. Un bel tegame di brodo vegetale con cipolla, porro, aglio, sale, pepe, un pizzico di peperoncino secco "di quello calabrese che fa un mio amico..." (vicino di casa dixit). Fate bollire il brodo e quando è ben saporito immergete le fette di petto di pollo, eventualmente tagliato a pezzetti se non vi piace che si arricci. Lasciate cuocere una mezzora, ma anche di più non si rovina. Non sarà molto innovativa come ricetta ma in fondo nemmeno oltraggiosa per il petto di pollo che una volta  ho visto sorridere grato.

24 settembre 2009

mani grandi. mani senza fine.

adesso si incazza e non mi parla più. sicuro. fine delle erre mosce. fine di tutto.
(però due mani così... creano delle espettative. non vorrei dire...)



mani grandi

23 settembre 2009

ricominciamo a cucinare?

dopo i bagordi e i pompini reciproci arriva sempre il momento di riprendersi, rassettare la casa e risistemarsi addosso il vestito buono scompaginato dalle risate, e provare a rimettersi nella quotidianità. passata la digestione (per niente difficile ma lunga, per via della quantità) ritorna la fame.

non ho mai avuto un frigo così pieno.

per la prima volta ho la fregola.

ho conosciuto il tastasale.

qualcuno mi ha lasciato mezzo barattolo di passata.

c'è mezza bottiglia di valpolicella.

uno scalogno in frigo ce l'ho sempre, a mettere tutto insieme ci vuol poco. forse è un'eresia, vedremo se da verona mi arriveranno degli anatemi. ma l'incontro tra verona e la sardegna vi assicuro che non è niente male.

22 settembre 2009

jam session 2009 - le foto

eccole qui!

sono wolf...risolvo problemi...e ora smettiamo di farci pompini avicenda...


rido di gusto, perché il grandioso wolf-keitel sarebbe stato davvero fuori posto l’altra sera, perché problemi da risolvere davvero non ce n’era manco l’ombra, nessun cadavere (a parte l’ani[a]tra) nessuna fretta, nessuna tensione, niente inseguimenti nè macchine luride di sangue e pezzi di cervello da pulire in poco tempo, nessun dolore (direbbe battisti) niente di tutto questo…


la cucina è chimica, chimica e sentimento, ci hai fatto caso che i piatti ti vengono diversi in funzione del “per chi” cucini? ecco, IMHO il motivo è questo: la chimica giusta fuori e dentro i tegami, e poi sì, anche l’idea del fare insieme senza prevalenze,  rese praticamente impossibili dallo "sconosciutismo" di fondo, che appiattisce e denuda più facilmente e rende più vero il vero, come quando quella volta hai confessato ciò che non avevi mai detto a nessuno sulla tua vita durante una chat di cui non conoscevi chi stava dall’altra parte.


rido ancora per lo stupore che le cose accadano, e a volte succede perché c’è voglia di qualcosa, e credo che in fondo questa voglia ce l’avessimo tutti, forse la voglia di portare a casa qualcosa, forse una doggy bag di vita…no?

[ops...l'uso della parola pompini rende ora impossibile l'accesso dalla mia rete aziendale a infornoasinistra]

l'anatra morta











il giorno prima della grande abbuffata si va da una sorella fuori di zucca (coi fiori di zucca ?), che non ricorda neppure il suo nome e ci si porta un'anatra morta stecchita, che verrà stuccata di ripieno, scottata e steccata. si inizia a bere lambrusco con la sorellina e si continua tirando un dritto che parte dal sebino a botte di valcalepio riserva e arriva alle porte di milano tra un negramaro, un(a) rabosa, un valpolicella, un chambauve muscat,  un fiano e altri vini ancora di cui non posso ricordare nulla in quanto ormai priva di sensi e cognizioni. Ricordo una sfilata di pesci e funghi volanti, polpette, salse, cucchiai, pucciatine, risottini, polentine tutto gustoso come non mai... eravamo piu' o meno cosi' :

dieci portate

















quando fu presa  la terribile decisione di introdurre comunque il feretro. l'anatra morta. il povero volatile giaceva in una teglia abbandonata  in un angolo della cucina kibbutz, avrebbe dovuto avere una salsa d'arancia con le scorzette caramellate, e forse anche una degna sepoltura con un trinciante all'uopo preposto. in assenza di attrezzi, l'animale viene straziato a mani nude dalla cassiera che non sa come prenderlo e vagheggia alticcia e ridanciana, senza preparare alcuna scorzetta, né salsetta e da una provvida morfea, che lo abbatte a colpi di katana. la povera bestia viene comunque servita ai commensali sazi di pane, arselle, amore e fantasia che la accolgono nei loro piatti.

l'ultima scena che ricordo prima di svenire è una miaperfidia che dice di volere mangiare il collo dell'anatra,  senza fare una piega lo addenta con la grazia che soltanto lei ... tutto questo alla decima portata della cena di babette, nella casa fatta di vento. amore e vento. risate e vento. procioni e vento. tanto amore. tanto vento. più amore però.

p.s. oltrybaby té c'hai un culo della madonna a riunire dieci persone frullate a caso e far uscire una serata cosi'.

21 settembre 2009

per una cena perfetta

prendi un chilo e mezzo di mele del tuo melo, e facci quello che sarà anche il solito dolce, ma qualcuno c'è che non l'ha ancora mangiato, e poi vuoi mettere farlo con le tue mele?
aggiungi una cassiera che si porta una bestia ex volatile, si fa venire a prendere e riportare e riprendere come solo una vera signora bon-vivand può. e che si stupisce per ogni cosa, e fa sentire tutti importanti
aggiungi unastranastrega che non c'è ma è ovunque, ed è la certezza che la sera si ripeterà
mescola con cura una harveyz che è rimasta un forse, chissà per quanto
pensa a un cinas che avrebbe dovuto ma non ha potuto, ma da qualche parte - ma non lo sa - c'è
poi mescola con un sammylele che si ustiona le dita con un po' di emozione, e rompe il ghiaccio con tutti, armato di macchina fotografica
regola di papoff, erbe, profumi, pesci casuali ma perfetti, darà un nuovo senso alla poltrona e al procione
porta a bollore con una lise.charmel, cremosa e dolce che ti insegna un nuovo uso per la grappa e aspetta il fidanzato alla finestra
con qualche difficoltà trova un carvalho, una morfea(settantasette) e una lucedeituoiocchi: sfideranno la storia della filosofia per trovarsi contemporaneamente, e come i magi porteranno l'oro dei funghi e del tastasale e della polenta e del riso e del salame, l'incenso delle arselle con la fregola (facevano cose irripetibili, giuro) e la mirra dei porri con le patate. rosse, che fanno meno acqua (credo).
shakera tutto con la miaperfidia spumeggiante, che dà inizio alle danze con un fiore tra i capelli e alza il livello di tutto quanto
infine annaffia tutto con uno stear d'annata, lui non lo sa ma la prossima volta sarà ai fornelli pure lui.

servire caldissimo, fino a tarda notte.

Ho sognato una gran vacca alla cannella

Tempi duri per le mucche, da un lato gli ingegneri dei fastfood che vorrebbero trasformarle in un ammassi di carne senza scarti e dal sapore neutro, dall'altra i fanatici della fiorentina che le mangerebbero vive. Io ho fatto un sogno e c'era una mucca che zompettava felice in un bosco di meli, e tutt'intorno non c'era il classico profumo di mucca al pascolo ma, udite udite, di cannella. I sogni andrebbe scritti appena dopo il risveglio per non perderne il ricordo, ma come conservare la sensazione tattile e odorosa? Ma semplicemente facendo un modellino! Mischiando mezzo chilo di carne, un uovo (meglio che non vi dica cosa faceva la gallina nel sogno), una grande manciata di pangrattato, sale, cannella ad abbondanza e una mela tagliata finemente. La scelta delle mele è cruciale: devono essere dolci e morbide, come dissi al mio ex fruttivendolo. Amalgamate tutto, fatene polpette piccole e infornate (nel senso non-freudiano del sogno) a 200° per 15 minuti, girandole a metà cottura.
Le polpette si possono mangiare anche fredde, ma calde non fanno prigionieri. Per rendere il piatto meno asciutto si può preparare un purè di mele, facendone bollire 3 o 4, passandone la polpa allo schiaccia-patate e mischiandola con un poco di succo di limone e due cucchiaiate di panna da cucina. Fate scaldare il blob per qualche minuto mescolandolo e servitelo subito.

Budino per miaperfidia che non se l'è mangiato

Quando si chiacchiera con uno chef di professione, finisce sempre che questi dichiara che cucina e pasticceria sono due arti diverse e che nelle scuole pure, sono classi diverse separate, che la pasticceria è una faccenda da chimici e cose così. Non sai, ma se tu avessi dovuto scegliere avresti scelto la pasticceria.
Che siano due arti separate comunque ti è stato chiarissimo, sabato sera a casa di Oltranzista, mentre scioglievi la marmellata di lamponi con la grappa che Oltranzista ha comprato apposta per te (Oltranzista a casa da solo senza grappa!), il succo di mezzo limone e due cucchiai d'acqua e nel fuoco accanto si cuocevano le arselle, spandendo un profumino di pappa di mare che ben poco ci azzeccava con la marmellata di lamponi sciolta nella grappa eccetera.
La marmellata di lamponi poi l'hai colata delicatamente, aiutandoti con un cucchiaino che neanche sapevi come si faceva, sui budini di mascarpone preparati tre ore prima e infilati non si sa come nel frigorifero a doppio fondo di Oltranzista. Come si preparano i budini? Prima di tutto si va in panico per non aver portato il burro, lo si fa scongelare al padrone di casa e ci si dimentica di usarlo. Poi si scioglie mezzo chilo di mascarpone (ups, non dovevi dirlo? cioè, dopo salame, polenta, salsine, risotto, anatra all'arancia, arselle e zuppa di pesce, sformatini e una quantità innumerevole di polpette c'è chi si fa il problema del mascarpone? sì, lo sai che qualcuno se lo fa) con un bicchiere di latte e un cucchiaio di fecola di patate, mescolando sul fuoco con una frusta a mano. Una frusta da cucina eh.
Quando è una crema morbida e liquida, ma non troppo, che si sta addensando, si versa nei bicchieri trasparenti e si fa raffreddare e addensare in frigorifero. Poi la marmellata, ma l'hai già detto.
Infine, si saluta e si va via dimenticando a casa di Oltranzista: il latte avanzato, la marmellata avanzata, la fecola avanzata, la frusta da cucina e la preziosissima borsa termica verde usata per trasportare il tutto.

Nota: questo post contiene un punto esclamativo.

Copyright: la ricetta originale era questa qui.

zuppa infornale (a sinistra)

per una buona ricetta infornale qualsiasi bisogna che l'ambiente, l'abbigliamento, lo spirito, la cottura e gli ingrendienti siano informali.
è necessario che lo siano tutti. le papille gustative non mentono mai.

nel caso specifico di sabato scorso:
- ambiente ben più che informale, familiare direi.
- abbigliamento: maglietta, pantaloncini, sandali. grembiule perugina per addolcire tutto.
- spirito: c'era un sacco di alcol effettivamente
- cottura: fuoco in fondo a sinistra. le basi.
- ingredienti: tutti provenienti dal proprio balcone, orto o latifondo che sia. in caso di impossibilità, viene esentato l'ingrediente principale. nello specifico il pesce. (pescare a milano è possibile ma sconsigliato)

ora il più è fatto.
prendiamo la cipolla rossa (orto) e la tritiamo ben bene con anche un pochetto d'aglio (orto) a sentimento.
soffriggiamoli un po' nell'olio extravergine d'oliva (latifondo), ovviamente nel fuoco in fondo a sinistra.
buttiamoci del timo (balcone) e del finocchietto selvatico (balcone).
sfumiamo con un po' di vino bianco (dal calice offertomi dal padrone di casa).
cominciamo a buttare nella mischia i molluschi (cozze, calamaretti, totani).
- per la zuppa di pesce la regola è: si prende il pesce che c'è -
poco dopo entrano in scena i gamberetti che invidiosamente scalpitavano (all'indietro).
a una certa inondiamo con passata di pomodoro (orto) e poco dopo con origano secco di collina (latifondo).
uniamo delle olive essiccate al sole denocciolate (latifondo).
è il momento del peperoncino rosso fresco sminuzzato (balcone).
facciamo sbuffare un po' il tutto e poi immergiamo dei tocchi di pesce non meglio identificati (servono a fare volume e sostanza).
- nel frattempo possiamo fare del pane tostato inebriato con un po' d'aglio -
i polipi che abbiamo comprato li mettiamo per ultimi che altrimenti s'ingommosiscono.
alla fine: sale un po', prezzemolo e basilico (ce li avevo sul balcone: li ho messi).
la zuppa infornale a questo punto deve riposare un po', almeno un'ora, mentre ascolta risate e battute varie.
poi la si scalda e la si serve col pane tostato e un filo d'olio (latifondo) a crudo.
se ci chiedono cosa c'è dentro, rispondiamo con la parola d'ordine: assaggia.

ps: non avrei mai creduto che dietro alla sembianze di pocahontas si sarebbe potuto nascondere il diavolo della tazmania (unico animale che mangia le zampe di gallina)

psps: all'interno dei commenti un regalo per tutti i commensali

Lista della spesa

Morfea77 porta una risata piccola e dolce che mi ha sciolta guardarla come se fossi una fetta di salame sulla polenta calda.
Papoff mi illumina con il procione giapponese, altrimenti detto animale sapientone o animale informativo e le descrizioni dei suoi Natali in compagnia di Paolo Limiti (non ho ancora smesso di ridere  e non credo ce la farò a breve).
Carvalho si preoccupa di informarci che l'acqua del lago di Bracciano è più o meno radioattiva e lo dice da dietro una dolcezza che mi smarrisce a pensarci e a guardarla.
Nini (Light) ed io ci scambiamo l'aggiornamento della vita in 20 minuti oltre a milioni di bacini e stropicciamenti delle sue dita nei miei passanti dei jeans (quoto la mise degna di Laura Antonelli in Malizia).
Cassiera ci racconta la storia di quella volta che non perse la verginità, Cassiera è donna poderosa che me la sarei abbracciata tutta la sera. Abbracci orobici come si suol dire.
Sammy è una delle simpatie più incredibili che abbia conosciuto in vita mia oltre che un casino di feromone e maschialità. Sammy lo vorrei come room-mate da domanimattina.
Lise prepara un dolce che mi è diventato l'ossessione del week end. Come ho potuto andarmene senza assaggiarlo? (forse le 15 bocce di vino in 11-12 quanti eravamo...), Lise ha due occhi che fanno innamorare.
Oltrababy fornisce casa, servizio di piatti bicchieri posate per un reggimento, la erre moscia in concorso tra le più sexy della storia e una mia personalissima ondate d'amore in sua direzione.

io c'ho messo la maglietta I Love M.M. e tre salse chiamate ASSAGGIA.

ho riso da spaccarmi. sono stata bene come fossi a casa.

solo una domanda mi è rimasta incompiuta, chi siano i tuoi preferiti tra Noi e gli Anubiani.
(loro di sicuro hanno le orecchie a punta)

20 settembre 2009

Mettiamo una padella antiaderente...e il risotto senza formaggio...

Giornata lunga e meravigliosa.
Si comincia in compagnia il viaggio e si finisce nella bellezza di una serata colma di visi nuovi, belle persone, belle emozioni, bello tutto.

Io e i filosofi, non andiamo molto d'accordo.[:-P]...questo si è apurato.

Condivisione.Perfetta.

Due fornelli elettrici e in tre a spignattare ci stiamo da dio.
Io taglio a fette la polenta da grigliare,il salame fresco e funghi, scaldati in un fornelletto dai mille poteri.
tagliere colmo e ciotole fumanti a tavola.Divorate o quasi, ma era lunga la serata culinaria.

Pentolino d'acciaio...mezzochilo di riso[vialonenano], tastale 300 gr circa acqua [o brodo] e dado.

Piatto tipico che del veronese e bassa veronese, è il preparato fresco per il salame da cuocere con burro e vino bianco per sgranarlo.

Cottura di 15-18 min e mantecatura [burro+grana+nocemoscata+rosmarino un pizzico].

E poi servito...pasteggiando infine con del buon raboso.


 

Bestioline e altri animali

Non ci sono più i pescatori di una volta.
Sai quei pescatori che ti facevano cambiare idea se per caso puntavi una bestiola non proprio freschissima, hai presente? Quelli che mica strusciavano le reti per chilometri di mare, quelli che ci sapevano fare, che curavano con amore l'acqua. Quelli.

Dunque no, non ci sono più i pescatori di una volta però il mio è un pescatore sui generis: mi ha dato le bestioline e anche l'acqua di mare per conservarle. Prima di dare loro degna sepoltura, intendo. Ché non si ha idea di quanto sia senza fondo il mare, ma anche la pancia di certe persone mica scherza...

Ebbene c'erano le bestioline e una ricetta buona per gli occhi, il gusto, l'odorato e anche il tatto. Buona per tutto.

Basta poco: bestioline conservate in acqua di mare e voglia di fare.

Poi sì, certo: aglio e prezzemolo e peperoncino e pomodoro secco, un cicinin di zafferano e olio buono - io ne ho trovato uno in una casa bella e accogliente, con il vestitino d'oro!- la polpa di pomodoro a colorare e le bestioline lì, a rilasciare il gusto del mare; con un po' di pazienza si tiran via gran parte delle bestioline dal guscio e si aggiunge acqua e sale,  si lascia bollire e poi si mette giù la fregolina.

Nel frattempo si fan chiacchiere, si ride e si beve vino. Due o tremila foto che immortalano le doti culinarie -proprio, sì- e tutti a tavola.

Oh, dimenticavo l'ingrediente essenziale: Amore, q.b.

16 settembre 2009

l'arte di arrangiarsi

no, se non hai uno sbattitore e devi fare il tiramisù, non è bene usare il vibratore.

10 settembre 2009

e si trovarono in tanti, e furono felici

faccio l'appello di persone e vivande, ditemi chi sto dimenticando:

morfea77: primo
miaperfidia: aperitivo
lightofyoureyes: primo
lise.charmel: dolce
stear (fidanzato di lise.charmel, per chi è out): vino
oltranzista: dolce? primo?
sammylele: ?
cinas: ?
carvalho: gi sformatini sono primo o secondo?
verdad alias cassiera alias...: primo
papoff: secondo
06yukiko: dolce

in più, ci sono dei forse in sospeso.
quindi fa 12, per ora, con possibilità e speranza di arrivare a 14.

wow.

non ci staremo seduti, ahimé. il che significa che mangeremo con piatti e posate di plastica inquinante, ahimé. è una cosa che odio. a meno che non si facciano due tavoli e qualcuno porti delle sedie, che io arrivo solo a 10. ci penso, eh.

ah, se oltre alle cibarie vi presentate con una bottiglietta di vino, ecco. quello non avanza mai. al pane ci penso io.

raccomandazione: 14 persone che cucinano per 14 fa... 196. ecco per non trovarci con 196 porzioni da mangiare, mi raccomando: dosi limitate, si cucina per 4/6 persone, e si fanno le porzioni ridotte per assaggiare di tutto.

5 settembre 2009

Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Ti aspetta un bel fine settimana.
Bello davvero.
E come ti ci prepari? Affettando un chilo di cipolle rosse, ovvio.
E mettendole a stufare sul fuoco lentolento, così quando alzi il coperchio della casseruola per girarle, i vapori ti attaccano di nuovo.
Insomma, hai sempre pensato che i battenti fossero dei deficienti ed invece eccoti qui: soffrire per per preparare un brunch - almeno loro sperano nel regno dei cieli - ma vabbè.
Le cipolle son pronte quando riesci a stargli vicino senza pianger più. Quelle di stamani in un'ora.
Mentre le raffreddi porta il forno a 180°, apri la confezione di pasta brisè e fodera una tortiera (fai dei buchetti sul fondo con una forchetta), fai una salsa con besciamella, un uovo, sale e pepe, aggiungici le cipolle tiepide ed intorta.
In forno ce la lasci per 45 minuti.
Quando la togli non spegnere il forno perchè ti serve per la torta di mele.
Ma questa è un'altra ricetta.
E non ho tempo di scriverla: inizia il mio week end!

le mani in pasta

il modo migliore per trovare una ricetta è cercarne un'altra. che insomma la pasta era il pretesto, quello che contava era impastare. impastare è meglio che toccare le tette, diceva uno. faceva caldo, non era il caso di mettere il ragù sulle tagliatelle. e nemmeno i funghi, o la solita schifezza pannaprosciuttopiselli, che non se ne può più (almeno quanto dei gamberetti con le zucchine). allora andarono a fare la spesa con l'idea di trovare dei filetti di pescetti, tipo triglia o simili e vedere come sarebbero stati con le tagliatelle impastate, tirate e tagliate a mano, e l'intima convinzione di non arrivare nemmeno a scolare la pasta.
presi dal dubbio davanti a un banco del pesce ancora in vacanza, privo di triglie e pieno di ciuffi di calamari congelati nel pacifico e scongelati alla sma, l'occhio gli cadde su una vaschetta di fiori di zucca. proviamo, si dissero.
data per scontata la preparazione delle tagliatelle e i relativi risvolti non culinari, il problema era cosa inventare con i fiori di zucca. la sorpresa fu che attaccati ai fiori c'erano delle piccole zucchine. lui le tagliò alla julienne, lei schiacciò col palmo della mano uno spicchio d'aglio e lo fece soffriggere. poi misero le zucchine a saltare nell'olio caldo, giusto per insaporirle e ammorbidirle. quando lei buttò la pasta nell'acqua bollente insieme a una bustina di zafferano, lui aggiunse i fiori, tagliati a striscioline, alle zucchine. le tagliatelle ci misero un attimo a cuocere, fresche com'erano. lui le fece saltare in padella con gesti rapidi del polso, e aggiungendo una manciata di rucola, tagliata fine.
le misero nei piatti con una spolverata di scaglie di mandorla, sorpresi che il piatto fosse così all'altezza del piacere della sua preparazione.

crema di mascarpone al limoncello

Allora era da un pò che non postavo,e da quando son qua che non vi donavo una ricetta dolce...io prediligo il salato ma i dolci mi riesco anche fin troppo bene eh eh.

Procuratevi 250 gr di mascarpone,250 gr panna fresca,3 uova,75 gr di zucchero,75 di zucchero a velo,4 fogli di cola di pesce e un mezzo bicchiere di limoncino.

In una terrina mettete lo zucchero il mascarpone,separate i rossi dai bianchi[che mointerete con un pizzico di sale] mescolate piano il tutto.aggiungendovi inseguito gli albumi montati a neve e la panna montata con i 75 gr di zucchero a velo.

In un'altra terrina coprite d'acqua fredda e mettete in ammollo i 4 fogli di colla di pesce nel frattempo mettete il limoncino in una padella e portate in ebollizione a fuoco lento,quando i foglimsi saranno ammorbiditi strizzateli bene e versateli nel limoncino e mescolate bene facendo ben sciogliere i fogli.

Versate il composto nella crema e piano piano incorporate nel senso in cui avete montato la crema.

Mettete in cocottine,ciotole,bicchiere tumbler coprite con della pellicola e mettete in frigo per 4 ore.

Per servirli affidatevi alla vostra fantasia.

2 settembre 2009

jam session 2009

segnatevi la data: sabato 19 settembre.

allora, la cucinata si fa di certo, si tratta solo di tirare fuori di nuovo l'argomento, fare la conta di chi c'è e di cosa si cucina, e insomma tutte quelle belle cose lì.
come già l'anno scorso, il senso della cosa è cucinare insieme, che a fare una cena in cui ognuno porta qualcosa di già fatto son bravi tutti, ma a mettersi lì e cucinare insieme, e a conoscersi e chiacchierarsi, insomma, siam bravi noi.

quindi il gioco si chiama: il pomeriggio si cucina e la sera si mangia. chi proprio non riesce a cucinare sul luogo e deve per forza portare già cucinato, sarà perdonato. ma almeno fate lo sforzo. portare il vino non conta come cucinare, ma insomma è gradito. è ammesso cucinare ricette già postate (anche da altri), è gradito postare, anche dopo la cena, quello che si è cucinato se son ricette nuove.

da esperienza precedente le uniche raccomandazioni sono: portatevi gli ingredienti, e se vi servono strumenti da cucina particolari, chiedetemi se in casa li ho. la cucina c'è e ha cinque fuochi, ma lo spazio non è enorme. quindi facciamo l'appello di cosa prepariamo (anche senza dettagli, basta dire antipasto, primo, secondo, dolce) e dei tempi di cucina, in modo da non voler cucinare tutti contemporaneamente. quando sapremo quanti saremo dovremo decidere le quantità, perché non sono ammessi avanzi di nessun tipo (soprattutto di cose animali. gli animali si uccidono per mangiarli, non per buttarli ar cesso).

la data è sabato 19 a cena. la cucina apre al pomeriggio, arrivate quando volete ma chi primo arriva, più sta con gli altri. ricordate che il meglio è cucinare, poi mangiare e poi farsi i complimenti.

l'indirizzo lo darò in privato ai partecipanti. l'invito è riservato ai cuochi di infornoasinistra, che abbiano postato almeno una ricetta. se serve ospitalità per la notte, sono certo che la sistemazione (chez oltranzista o altrove) la si trova facilmente.

e chi vorrebbe ma non potrà esserci, non abbia timore: si rifarà.

chi c'è?

1 settembre 2009

controfiletto al vino rosso

Andate da un macellaio di fiducia per gli altri...

fatevi vendere il miglior controfilleto del mondo...

per fare questo è necessario raccontare il modo in cui volete cuocerlo quel pezzo di carne...

Bene..diciamo pure che vogliamo cuocerlo per un'ora  e mezzo in forno a 80 gradi..

a questo punto dovrebbe aver capito che pezzo ti serviva..e a voi  verificare che non fosse oltre 1,2 kg..

per il resto è fatta ..

accompagnatela con la salsa al vino..

che più o meno è fatta cosi..

burro..scalogno..buccia d'arancia..foglie di mirto..vino rosso..