10 novembre 2015

è la banana del mio cuor

comunque in india si fanno la banana tagliata a metà (per il lungo, con tutta la buccia), spalmata di burro e messa nel forno finché non diventa cremosa. e poi la spalmano sul pane.
provateci voi, con le banane che si trovano in italia. non funziona mica.

19 agosto 2015

pasta al ritorno dalla sicilia

dieci giorni in sicilia, e capisci che (è vero che in sicilia si mangia bene, ma soprattutto che) quello che fa la differenza è la qualità delle verdure. le melanzane, per esempio. sono sempre melanzane, ma a milano hanno lo stesso sapore delle spugne Spontex, mentre in sicilia sanno di... di... di cosa sa una melanzana? non lo so, però è buona.
solo che a milano ci sono le melanzane di milano. fai quel che riesci.
comunque ieri in casa c'era solo una vecchia melanzana, mezzo pacco di paccheri e un vasetto di alici sottolio che mi son portato da marzamemi. lo ammetto, mi sono lasciato abbindolare da uno di quei capannoni che fingono di essere magazzini di pescatori e invece sono dei quasisupermercati, ma quelle acciughe sono comunque buonissime.
comunque (non scrivo da così tanto tempo che son diventato prolisso, e divago) ho tagliato la melanzana a fette sottili, le ho abbrustolite sul disco di ghisa che uso per fare le crépes, le ho tagliate a striscioline, le ho saltate in olio aglio e pomodori secchi. prima di metterci dentro i paccheri ci ho ficcato mezzo peperoncino e qualche acciuga; abbastanza presto per scaldarle, non abbastanza per lasciarle sciogliere.

strano. era buono.

30 agosto 2014

Il curry è il mio nuovo credo

Dose per 6 persone

480 gr di riso (vialone nano, ma per chi ama il carnaroli faccia pure con quello ;P)
2 zucchine medie
sedano-carote- cipolle-zucchine
burro
pepe nero
curry
grana

Procedimento:

Tagliare a cubetti sedano carote e cipolle (per chi non si vuole cimentare va benissimo il soffritto misto) e metterle in una pentola con una noce di burro e un filo d'olio e tagliare i culetti delle zucchine, lavarle e grattuggiare le zucchine con la lama grande della grattugia e aggiungerle al soffritto, salare e pepare e lasciare soffriggere in seguito bagnare con mezzo bicchiere di vino bianco.Versare il riso e farlo tostare fino a far sfumare il vino, poi bagnare man mano con brodo vegetale fino alla cottura, a metà aggiungere 4 cucchiai di curry.In una ciotola preparare il tutto per la mantecatura 50 gr di burro, 4 cucchiai di grana e un cucchiaini di pepe nero.

Servire all'onda.

7 luglio 2014

se non è zuppa è amore

"devi comprare una zuppa pronta, lasciarla scadere, fare appassire cipollotti e patata nel frigo ed io poi te la faccio" 

24 febbraio 2014

maiale alla birra

Prendi un teglione
fai uno strato di cipolle affettate fine, ma tante
metti della coscia di maiale quella con grasso e cotenna, diciamo due fettone
fai un tritino di aglio sale pepe cumino e ne spalmi la cotenna
metti tipo due o tre mele tagliate a spicchi
inforni a 200 per mezzora
versi una lattina di birra
cuoci ancora per unoraemmezza
ogni mezzora giri la carne
filtri il liquido di cottura
lo metti in un pentolino e aggiungi senape e farina per addensare
servi carne cipolle e salsa

è buono

approfitterol

io non sono un tipo da dolci.
sono convinto che il mondo dei cucinatori sia diviso tra i salati e i dolci. i salati amano improvvisare, fare con quello che c'è, correggere e cambiare a metà dell'opera. in qualche modo si salvano sempre, decidono all'ultimo secondo la voglia e se qualcosa va male, possono sempre dire che la strada delle grandi invenzioni è lastricata di quasi successi.
i dolci, invece, sono metodici. pianificano con precisione, preparano un gantt mentale delle fasi della cucina, tengono sotto controllo la temperatura, il tempo, l'umidità, il peso esatto. guai a sgarrare di un millimetro. se cucinano senza ricetta è perché l'hanno mandata a memoria, e ormai è indelebile.
io non sono un tipo da dolci, sono un impreciso imperfetto emotivo salato.
per questo quando ho visto la ricetta dei bigné, ho pensato ai profiterol. ci provo, mi sono detto. non amo fare i dolci, faccio solo lo strudel della nonna ma solo per motivi affettivi. il profiterol non è stata una scelta dettata da un fine, ma da un punto di partenza (la ricetta dei bigné trovata per caso sul corrierone), e dalla voglia di giocare, accettando l'eventualità di sbagliare e buttare via tutto, ma sapendo che nel mezzo ci si è divertiti.
e chissenefrega se i bigné nel forno si toccano
e chissenefrega se appena tirati fuori, se si agitano si smontano
e chissenefrega se la temperatura e il tempo di cottura li ho beccati solo per l'ultima, definitiva, marginale infornata
e chissenefrega se ci va mezzo pomeriggio
e chissenefrega se non avevo mai usato una tasca da pasticcere e mi sono inzaccherato le mani: leccarsi via la panna poi è un piacere
e chissenefrega se la crema pasticcera non è la copertura giusta, era buonissima lo stesso.

e poi ho anche vinto alla gara delle macchinine, dopocena, alle quattro del mattino.

17 dicembre 2013

Piccola illuminazione

Hai presente la pasta con i ceci? Si quella con i ceci in scatola passati su aglio e olio... ecco... mettici un cucchiaino di curry.

3 dicembre 2013

spaghetti alla rana pescatrice

volevo un'orata grande, o due piccole. ne ho trovata una media. per due è poco, per uno è tanto. mentre la eviscera (mai capito perché devo chiedere di eviscerare il pesce. qualcuno mangia le interiora?) mi cade l'occhio su due tronchetti di pescatrice.
la pescatrice è un pesce che amo. è un pesce bruttissimo. tanto brutto che non viene quasi mai mostrato intero sui banchi delle pescherie. di solito sono già pulite, senza testa, ci sono solo le code già spellate. già perché oltre ad avere una testa enorme, brutta e bitorzoluta, hanno anche la pelle viscida. e si mangia solo la coda, che in confronto alla testa è praticamente niente. non per niente la chiamano anche coda di rospo. il rospo non ha la coda.
sono così brutte che bisognerebbe lasciarle in mare, le pescatrici.
però son buone.
allora mentre l'orata fa la sua solita fine (cartoccio, non sto manco a dire i dettagli), le due codine di pescatrice finiscono squartate, le lische con quel po' di carnina che gli resta attaccata a soffriggere con l'aglio, il resto in pezzetti dopo, con briciole di pomodoro secco, una spruzzata limone e vino per fare sughetto, grattata di pepe e via spaghettoni a tirar su tutto.
io la amo, la pescatrice.

24 ottobre 2013

non ho inventato il niente

ormai sono agli sgoccioli. non faccio più la spesa, nemmeno quando so che ceno a casa. se compro qualcosa di fresco, avanza e lo butto quando sento odore di marcio in cucina. non compro surgelati dal duemilauno. la mia cena solitaria più classica è diventata l'insieme di quello che trovo in casa. l'altra sera mi sono sentito un grande, mi sono illuso di aver creato un piatto nuovo dal nulla. finalmente ho fantasia in cucina, mi son detto. invento anche io.
oggi prima di scrivere qui la ricetta mi è venuto un dubbio. stai a vedere che gli spaghetti con aglio, acciughe, capperi e pangrattato sono un classico, e ho inventato qualcosa di appena più complesso dell'acqua calda?

ecco, infatti.

vabbé però son buoni.

20 luglio 2013

l'uomo brucia in 42 giorni

ma prima bisogna prenotare il volo, scaldare l'olio con aglio anice stellato cumino, trovare il biglietto, mettere le verdure tagliate grosse ai lati della padella con l'acqua in mezzo, capire dove si dorme e come si mangia, cuocere una parte di riso con una e mezzo di acqua, e dar da mangiare ai compagni di viaggio.
soprattutto ricorda:
nelle verdure stufate i peperoni vanno messi per primi.