29 giugno 2011

Pan tomate

il pulpo alla gallega non conta, dai, che lo conoscono tutti emagari lo chiamano polpo condito e basta.

Invece, sta cosa che alle sette del mattino, dopo che hai camminato un'ora sul cammino di santiago, ti fermi al bar tistorante tabaccheria dituttoupo' e chiedi un caffelatte e un pane e pomodoro col pane  tostato col pomodoro fresco frullato che prima ci metti l'olio sul pane poi ci metti a cucchiaini il pomodoro poi il sale poi lo mangi, be', e' una bella cosa.

Cucina distratta

La cucina distratta si divide in due grandi filoni:
vado a far la spesa e dimentico di comprare giusto quel paio di ingredienti fondamentali per la ricetta che ho in mente;
ricordo di comperarli ma al momento di metterli sul fornello mi urge fare un qualcosa che li ridurrà in fumo [fuor di metafora].
Dunque ho i polipetti piccoli ma non ho i pomodori.
Però ho un peperone giallo da arrostire ed una cipolla rossa da affettare finefine. E lesso gli animaletti. E alla fine metto l'allegra compagnia in un'insalatiera con olio, limone e pepe.
Finisco quel che stavo facendo quando ancora i pomodori ce li avevo e mangio tiepido.

22 giugno 2011

matrimonio per inerzia

è la terra che lo dice: è periodo di zucchine.
e di fiori di zucchina.
anche se tutti li chiamano fiori di zucca e non ho mai capito perchè.
comunque.
faccio andare un po' delle rondelle di zucchine, ma anche di altra forma (tanto alla fine non ne resterà memoria), con la cipolla.
dopo un po' metto tutto da parte e passo alla tostatura un tot di riso arborio.
il tot è facile da ottenere: si tosta tutto il riso che la superficie della padella consente.
tosto e sfumo, con brodo vegetale o vino bianco. o birra. fate voi insomma.
unisco le zucchine e vado di brodo.
dopo un po' unisco i fiori di zucchina, tagliuzzati un po', per agevolare il matrimonio di sapori e la successiva consumazione.
giro, brodo, giro, brodo.
sospetto che sia tutto un po' troppo dolce: idea miscela di spezie provenienti dall'india, denominabili masala, erroneamente conosciuta come curry *.
anche il colore va bene: quell'arancione che a milano pedala in allegria da un po' di tempo.
giro, brodo, giro, brodo.
mi cade l'occhio in basso, a sinistra, dove tengo spezie, semi ecc ecc.
semi di finocchietto, fatti da mamma. perchè no?
butto dentro una manciata, anche due.
giro, brodo, giro, brodo.
bisogna sempre ricordarsi di smettere un po' prima che il risotto va avanti da solo, per inerzia.
mantecatura classica: burro e parmigiano.
e non siamo più vegani. mannaggia.
tutta colpa dell'inerzia.
buonissima l'inerzia: calda e cremosa. vagamente piccante anche.

* = vedere commenti per maggiori informazioni

18 giugno 2011

Punto di vista

La bellezza è negli occhi di chi guarda e con un paio di lenti arancioni appoggiate sopra il naso, anche la pastina (piatto numero 2 della classifica "senza di te morirei") diventa rivoluzionaria!

15 giugno 2011

quorum

57% succo d'arancia rossa
13% succo di pompelmo
30% rum bianco

non metto la fettina d'arancia perchè poi non ve la mangiate mai e devo farmi io il giro dei bicchieri altrimenti è uno spreco enorme.
(e non dite tutti che non è vero adesso che è statisticamente impossibile!)

10 giugno 2011

il ritorno arancione

mi sono reso conto oggi che il mio albicocco non faceva albicocche dal 2006. cioé da quando letizia brichetto arnaboldi in moratti è stata eletta sindaco di milano.
ebbene, oggi ho raccolto cinque chili di albicocche.

arancioni.

p.s. la ricetta della marmellata di albicocche è da qualche parte nel blog. la riassumo qui:
albicocche.

6 giugno 2011

Garibaldi

Succo d'arancia per 600 e campari per 400. Mescolare direttamente in mille bicchieri.
Bere al grido di Fratelli d'Italia Milano s'è desta, nel resto dell'urne continui la festa.

4 giugno 2011

orange velvet

Il mio contributo per l'iniziativa di miaperfidia:

Nella pentola a pressione
la cipolla fai ammosciare
come morattiana chioma
alla fin dell'elezione.

Fai a pezzi quell'ortaggio
che a sinistra mai non hanno:
è la zucca, che gli manca
anche dopo il ballottaggio.

Metti pure una patata,
d'acqua un paio di bicchieri,
il cumino e un po' d'alloro
ed accogli i forestieri.

Chiudi bene e aspetta il fischio
a Giuliano offri da bere
poi trasformi tutto in crema
e la servi al Cavaliere.



1 giugno 2011

Rubrica arancione

Propongo l'iniziativa cucina anche tu qualcosa con l'arancione.

Io propongo il Dhaal, che è un piatto indiano che io inserisco tra i cinque piatti di cui potrei vivere per il resto dei miei giorni. E' fatto con le lenticchie rosse, che si chiamano rosse ma sono decisamente arancioni. E comunque a me questo connubio rosso arancione mi piace assai. Dunque fai il riso basmati come si fa il riso basmati: tazza di riso molto ben lavato con doppio di acqua salata a bollore, una bacca di cardamomo o un pezzettino di anice stellata, lascia cuocere senza toccare il riso fino a completo assorbimento dell'acqua e solo allora smuovi piano con amore e senza romperli i chicchi con una forchetta, copri e lascia lì. Lava le lenticchie, mettile dentro la pentola nella proporzione: una tazza di legumi - quattro tazze d'acqua. Quando inizia a sobbollire, aggiungi mezza cipolla ed uno spicchio d'aglio tritati oltre a un cucchiaio di curcuma la quale, arancione pure lei, arancionizza di parecchio il tutto. E fai andare, godendoti il momento che stai vivendo e che hai aspettato tanto. Alla fine, quando le lenticchie son disfatte, metti su un pentolino con un cucchiaio da minestra di ghee e fallo friggere un poco, aggiungi l'altra mezza cipolla tritata, un pò di semi di cumino e una spolverata di assafetida e fai appassire il tutto, quasi bruciacchiare. Versa l'intingolo sopra a il Dhaal spento e copri senza mischiare. Lascia riposare un pochetto, il tempo di godere ancora un pò delle soddisfazioni della vita e poi componi delle ciotoline con un bel pò di basmati sotto e grandi cucchiaiate d'arancione sopra. In India è risaputo che, negli antichissimi Veda, è riportato il famoso Sùkta che recita:



Un pò d'arancione al giorno
leva parecchia merda di torno.