31 gennaio 2012

Gamberoni alle verdure

Quando a volte ho voglia di creare, apro il cassetto delle verdure e vedo che cosa ci trovo dentro e poi comincio a creare la ricettina.
Mezzo porro affettato sottile, un peperone rosso tagliato a listarelle, un radicchio di verona tagliato a tocchetti sale, pepe, un filo d'olio e due bicchieri d'acqua.
Facciamo cuocere per un 15 min e aggiungiamo un 300gr di gamberoni sgusciati e dei semi di sesamo.
Servite il tutto adagiando su crostoni di pane insaporito con olio e aglio.

30 gennaio 2012

Non si butta via niente

Io già ve lo avevo detto di spremere i limoni e congelare il succo in cubetti, ma ora eccoci ad una nuova frontiera della conservazione (e qui mi parte in sottofondo la sigla di star trek): la buccia!
Perchè se prima di spremere il limone fai delle listarelle sottili di buccia con il pelapatate, poi metti le striscioline su un foglio di scottex a seccare, poi le fai a tocchetti piccoli e le infili in un macinapepe, allora ottieni della buccia di limone pronta da spargere su questa e quella pietanza. Il profumo resta. E, come mi ha insegnato Cinas, sulle zuppe di legumi sta 'na favola.

27 gennaio 2012

branda, branda, branda! cujun! cujun! cujun!

chissà se il merluzzo del nord atlantico, nella sua breve vita errabonda, ha abbastanza fantasia per immaginare di finire prima in una rete, poi tagliato in due ed essiccato al sole e al gelo, poi esportato a sanremo. il merluzzo conosce l'esistenza di sanremo? il merluzzo canta canzoni italiane? e soprattutto può immaginare di diventare una crema spalmata sui crostini di pane?
il nome, brandacujun, viene dal fatto che in origine la moglie bolliva lo stoccafisso con le patate, poi li metteva in una pentola o una scatola con olio limone sale aglio erba cipollina e quelchecè, e il marito la scuoteva finché non  si disfaceva tutto e diventava una crema, facendosi un mazzo tanto.
il minipimer è più comodo.

11 gennaio 2012

Torta al cioccolato

La facevo spesso al ristorante dove lavoravo, durava parecchio, perchè appare quasi come se fosse troppo dura da mangiare, ma il bello di questa torta è che basta metterla pochi secondi nel micronde e pare di mangiare un budino.
Andiamo con le dosi.

350 gr di cioccolato fondente
450 gr di burro
400 gr di farina tipo 00
300 gr di zucchero
80 gr di cacao amaro
400 ml di acqua
150 gr di bailye o di un liquore non troppo forte
2 cucchiai di caffè solubile
1 bustina e mezzo di lievito
3 uova intere

Prendete una di quelle padellone grandi e alte dove di solito fate pollo e verdura per quantità industriali e metteteci dentro il cioccolato fondente, il burro, lo zucchero, il caffè solubile, l'acqua e il liquore e a fuoco lento fate andare fino allo sciogliemento totale di tutto.
A parte in una ciotola capiente mettete la farina, il cacao amaro e lievito, mescolandolo con le mani.
Quando il composto sciolto è intiepidito aggiungete a pioggia il la farina+cacao+lievito, mescolando con un frustino velocemente quando abbiamo finito una alla volta mettete le uova.
Imburrate e infarinate lo stampo per la torta, a bordo alto mi raccomando e mettete in forno a 160° per 45 min.

Lasciatela raffreddare, dura molti giorni come torta.
Consiglio di servirla o con del gelato o con della crema pasticcera calda.

...e buon appetito

9 gennaio 2012

Insalata in quattro facili passi

Uno. Il mio rapporto con la frutta è di sostanziale indifferenza: non posso dire che mi faccia schifo ma non mi capita mai di aver voglia di mangiarla. Dico mai.
Due. Ad Amanda manca totalmente il senso della misura, così se decidesse di fare un carpaccio di tonno con mela e rucola, le mele che avanzeranno a casa mia saranno almeno tre.
Tre. In compenso se non ho un contorno di verdura non riesco a mangiare. Non in assoluto, è che non riesco a prepararmi una cena decente ma devio su una serata schifezze, roba tipo salame-caffelatte-patatine-torrone-uovosodo.
Quattro. Sbuccio una mela e la taglio a pezzi grossolani, aggiungo sedano verde a tocchetti sottili, condisco con olio e pepe. E adesso posso anche cenare. Davvero.

8 gennaio 2012

anche le lenticchie si stufano

forse è proprio da lì che viene il nome, dalla stufa a legna accesa tutto il giorno, che è una menata da tenere accesa ma è un piacere dell'anima. entrare in casa e sentire quel calore, inumano e profumato. la stufa di ghisa ha almeno settant'anni, e forse si era stufata di stare spenta, resa inutile dal riscaldamento a metano arrivato col nuovo millennio. modernità senz'anima, schiacci un bottone e senti il caldo che arriva da ovunque, senza più quel piccolo centro caldo, a fare casa.
il suo riscatto arriva con una casseruola di ghisa, un soffritto lento di cipolla e carote, un bicchiere di vino in pentola e uno nel cuore. e le lenticchie dentro, coperte d'acqua e innamorate dell'alloro. lente sulla stufa, fino a stufarsi di tutto quel calore. umano.

5 gennaio 2012

le ricette veloci di gianpiero galeazzi

prendi il tomino, lo taglii a metà come se fosse un panino, ci metti due acciughe, pochissimo in forno...fatto.

4 gennaio 2012

Era un notte buia e tempestosa..

"Per me la crema di patate e porri è la regina delle zuppe", scrisse ella mentre il profumo di porri e patate riempiva la stanza..

3 gennaio 2012

il mondo alla rovescia

ebbene sì, un'acciuga può nobilitare un salmone. basta prendere un pezzetto di pane tostato, farci sopra un ricciolo di paté di salmone ri**are, e adagiarci sopra un'acciuga arrotolata intorno a un cappero.

voilà.

p.s. si consiglia gintonic

Capitolo 2: Pippi Cerca-Cose ovvero Il Polpettone delle Meraviglie

Stando a letto abbracciati a guardare il tramonto e le stelle capita di fare piccoli viaggi e mescolare ricordi. Infine mettere tutto nell'enorme calderone della mente e farne emergere una fiaba, perchè dall'incontro tra  l'Uomo del Futuro Intransigente e Pippi Calzelunghe esce una strana e visionaria fantasia. Pippi Cerca-cose, è il suo lavoro, ogni giorno esce di casa  e cerca e colleziona e porta alla luce cio' che è invisibile o che nessuno nota: un giorno un sasso, un giorno una conchiglia, un giorno le parole, un giorno un sapore, un altro i capelli che si posano sui cappotti dei signori e delle signore per la strada che non sanno di perdere un pezzo di loro e che lei trova, raccoglie, conserva. E' così che si formano i Tesori: da un pizzico di curiosità e una manciata di stupore per quello che troviamo sui nostri passi...se sappiamo guardare nella giusta direzione.
Quella mattina di dicembre l'Uomo del Futuro incontra Pippi su un treno e decidono che se lei porta le cose che cerca, se ogni passeggero porta un ingrediente che trova, ci si può mettere lì a cucinare tutti insieme, sulla carrozza di quel treno a vapore che ogni tanto si ferma per rifornirsi d'acqua e non di benzina. E se metti insieme tutto quanto, se ognuno mette in condivisione tutti i piccoli tesori che trova nel solo tragitto da casa al treno, non può che uscirne un incredibile Polpettone delle Meraviglie dal sapore di timo, fiori e poesia. Dall'essenza di cardamomo e coriandolo, e dal color cioccolato dell'anice stellato. Che sia di carne, di verdure o di tonno poco importa ciò che conta è che sia cucinato insieme sul vagone di un treno diretto alle stelle mescolando ciò che si cerca o ciò che si trova, ciò in cui si inciampa, ciò in cui si incappa nel proprio viaggio.