29 gennaio 2013

Ricetta dolorosa

Sei a casa con il tuo bel virus intestinale e il riso in bianco non solo ti fa comunque venire i crampi allo stomaco ma ti rattrista anche e allora decidi che - male per male - tanto vale cucinarsi qualcosa di buono per l'umore.
Gli involtini di vitello con topinambur e formaggio, cotti al forno con un po' di burro e vino in effetti ti rallegrano l'olfatto e la vista e pensi di aver fatto la cosa giusta - molto giusta, molto buona - fino a che le fitte che ti prendono non ti lasciano senza fiato.
Mi sa che torno al riso bollito.

28 gennaio 2013

Last minute formaggino

L'ultima volta che ho mangiato dei formaggini, se non ricordo male ancora non avevo la barba. Fino a ieri non ricordavo neanche che sapore avessero, né esattamente quale consistenza, e a essere sincero non è che ne sentissi la mancanza; anzi: i formaggini rientrano nel gruppo dei cibi che per quel che mi riguarda occupano il limbo delle cose che non mangerò mai, a meno che non me le regalino, in allegra compagnia di tonno in scatola, nutella, wurstel e altre due o tre cosette.

Ieri mattina sono andato a comprare del cibo d'emergenza in un supermercato aperto la domenica mattina - grazie, liberismo! - e alla cassa la gentile cassiera mi ha appunto regalato una confezione di formaggini, spiegando che sarebbero scaduti l'indomani, cioè oggi.


Il motivo per cui nella mia cosmogonia del cibo esiste il suddetto limbo è che determinati prodotti non mi piacciono e non li compro, però ho anche un'etica che mi dice che il cibo non si spreca, e quella roba lì, per quanto di dubbia origine, è pur sempre cibo, e per di più è cibo gratis: perciò l'accetto. Cioè, io mangio qualunque cosa: qualunque sapore, qualunque odore, lo considero un gusto; non esiste alcuna possibilità che io possa rifiutare di mangiare del cibo se ho fame, qualunque esso sia, e a me la storia che "de gustibus non disputandum est" non mi ha mai convinto. Dei gusti si deve parlare, i gusti vanno coltivati, il sapore nuovo o esotico va compreso, e i broccoli vanno mangiati, l'aglio e la cipolla anche crudi, e non considero un controsenso mangiare ciò che non piace. Quante cose che non ci piace fare, facciamo per senso del dovere? Anche evitare lo spreco di cibo, secondo me, è un dovere.

A dire il vero, una cosa che non mangio (e mai mangerò, giuro) esiste, ma fortunatamente la producono e consumano solo nell'altro emisfero, in quel pazzo mondo parallelo che è l'Australia: il Vegemite. Quale diabolico satanasso abbia potuto escogitare un barattolo pieno di siffatta merda, è ciò mi chiedo ogni volta che penso al Vegemite.

Tornando ai formaggini, dicevo che scadevano oggi. Era una confezione da 8, e ieri ne ho mangiati 3, spalmandoli lungo una baguette, insieme a dei salumi. I 5 restanti dovevo consumarli in giornata, ma sinceramente di fare una minestra o una pastina in brodo non ne avevo voglia. Eppure con il nevischio su Bologna sarebbe anche stata una buona idea.

Ho preso invece una ricetta trovata cercando formaggini ricette su Google, e l'ho adattata a quello che avevo a disposizione in casa: uova, sale, pepe, formaggini, prezzemolo.


La ricetta è semplicissima: la prima cosa da fare è sbattere quattro uova con sale e pepe e farle friggere in padella. I tempi e le modalità sono importanti: apparentemente state facendo una frittata, ma per evitare che l'uovo si attacchi, e per far sì che cuocia da entrambi i lati senza rischiare che si rompa - considerando che avrà uno spessore di circa mezzo centimetro e che ci serve necessariamente integra, se no il rollé non si può fare - basta far cuocere per due minuti a fiamma viva e poi per tre minuti a fiamma dolce e con il coperchio.

Mentre lasciate raffreddare (e sgonfiare) questa frittatina in un piatto, potete anche andare a farvi una doccia. Quando sarete puliti e ben asciutti, dovrete disporre in una ciotola cinque formaggini e del prezzemolo tritato, e sforchettare il tutto. Il composto così ottenuto va spalmato sulla frittata, che arrotolerete.

Io l'ho poi tagliata a fette, più che altro per poter scattare la foto che vedete qui sopra (che sembra bella solo grazie ai filtri di instagram). Non vi nascondo che ho pensato di mangiare il rollé a morsi, a mo' di piadina arrotolata, perciò se lo fate posso capire la vergogna ad ammetterlo, ma io non biasimo proprio nessuno.

Buon appetito, formaggini.

24 gennaio 2013

mirto e cigni

e dopo quarantacinque anni, ancora non lo sapevo. dopo tutto il tempo che ci ho passato in vacanza, in estate e in inverno, ancora non lo sapevo. dovevo andarci ancora una volta per il canto del cigno di un amore, per accorgermi che le cinque terre sono terra di mirto, oltre che di sciacchetrà. è vero che nelle giornate invernali più terse si vede la corsica, e che dalla corsica si vede la sardegna, ma nel mezzo ci sono una paccata di chilometri, e allora al mirto chi ci ha mai pensato. nessuno in famiglia l'ha mai raccolto o usato, e secondo me nemmeno la gente del luogo ci pensa.
eppure camminando sui sentieri scaldati dal sole, magari in un'annata particolarmente favorevole, si sente il profumo che sale forte, e allora viene voglia di provarci. rubia... raccogliamo sei etti di bacche (ok, la metà siamo andati a cercarle sui sentieri, ma poi c'era quella pianta stracarica appena dietro una recinzione, e come si fa a resistere).
una signora francese ci chiede cosa stiamo raccogliendo. mirto, le dico. è stupita: ma come, da noi in fronscia si raccoglie in agosto! ma no non mirtilli, mirto! manco sa cos'è. peggio per lei.
un'altra signora, una matrioska russa, arriva con in mano delle bacche rosse e visto che raccogliamo delle bacche nere ci chiede se può mangiarle: sì signora, sono corbezzoli. son buoni. ma non esageri che le viene il cagotto.
compriamo un vaso di vetro, di quelli con il tappo a molla e la guarnizione, compriamo un litro di alcool e mettiamo tutto insieme. poi il vaso deve stare al buio per un mese e mezzo in attesa di filtrarne il contenuto e aggiungere lo sciroppo, e va agitato una volta alla settimana.

decidiamo per la domenica.

domenica scorsa ho aperto il mobile dove c'era il vaso del mirto, per agitarlo.

il mirto non c'è più.

il cigno ha smesso di cantare.

22 gennaio 2013

La fantasia al potere

Se gugoli abbinamenti barolo tutti, ma proprio tutti, scrivono Il barolo trova il giusto abbinamento con piatti come arrosti di carne rossa, brasati, cacciagione, selvaggina, cibi tartufati, formaggi a pasta dura e stagionati.
Lo scrivono proprio così, precisamente così, manco fosse il dettato in classe e che due palle, un po' di fantasia fa mica male.
Il barolo trova il giusto abbinamento con la zuppa di cipolle.
E questo lo trovate scritto solo qui, hà.

mi vellutavo di tutto

una ricetta fondamentale del ritorno alla solitudine. quella in cui il frigo è pieno di roba che non si sa come usare, e lo si vorrebbe di nuovo vuoto, vergine, pronto ad accogliere con nuovi cibi e nuova energia. ma buttare non si può, si cerca di evitarlo. allora senza farsi troppe domande basta soffriggere una cipolla, aggiungere tutte le verdure tagliate un po' a caso, brodo, lasciar andare per metà film (con i pirati dei caraibi funziona discretamente), e affidare a san minipimer per il finale.
consigli della serata: senza le patate la vellutata è moscia: mettetecevele. e una crosta di parmigiano sul fondo del piatto ha un suo gran perché.
con un cucchiaio di legno scavo nella mia storia
ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria

20 gennaio 2013

È la primaveeera

D'accordo, a guardar fuori dalla finestra non pare. Dunque la arrangi un po' e con le fave ci fai una vellutata e il pecorino lo metti nel piatto a dadini piccoli e ci versi sopra la zuppa fumante. Olio e pepe. E mezzo limone spremuto che non so come mi è venuto in mente ma forse è solo che sono un genio.

18 gennaio 2013

Grosso così °

Insomma, si era a cena in Scighera con la Locanda dell'assurdo e come al solito mangiando si parla di cibo e poi di ricette e allora si racconta che un tempo si aveva un blog collettivo e si scopre che quello lì di fianco è Ricette scorrette e che leggeva In forno a sinistra.
E gli piaceva pure.
E allora viene voglia di riprovarci, perchè a questo blog io ho voluto bene e voi anche e allora riiniziamo?

[il titolo fa riferimento alle dimensioni del mondo]

sempre uniti

se vai in un ristorante con i biliardi con un amico, e l'amico improvvisamente decide che invece di stare a tavola preferisce alzarsi e giocare a stecca con uno a caso ("ma tu sei di qui?"), un piatto di bigoli con acciughe e crema di scalogno e scarola può anche farti apprezzare la solitudine.
però per vendicarti puoi sempre tenere pieno il bicchiere dell'amico. il vino fa male alla mira.

11 gennaio 2013

PENTOLE

Per Natale mi hanno regalato questa meraviglioserrima pentola Le Creuset.




Stupenda.