22 novembre 2009

'l tumin eletric

Un tempo neanche tanto lontano -ma nelle valli il tempo si è fermato, quindi sicuramente oggi è ancora ieri- in quei posti che da piccola frequentavo quasi ogni famiglia aveva almeno un animale da latte.
Noi no, non avevamo animali.
Il burro si comprava al taglio; per conservarsi sodo durante il giorno stava sotto un filino d'acqua, la notte sul davanzale.
Il latte s'andava a prendere con mastello e sovente il fattore me ne offriva un bicchiere appena munto.
Mi capitò anche di mungere una capretta e di bere al volo dalle tette della vacca.
La cosa più bella per una bambina di città, a quei tempi, era andare alla domenica al mercato di Susa a comprare gli stivaletti di gomma -quelli che ora sono tanto fashion- per poter camminare agevolmente nel bosco col nonno che vedeva i funghi a un chilometro di distanza, mentre la Dora si lanciava dai monti.

Insomma, il fattore. E il latte e il burro e il formaggio.
E 'l tumin eletric.
Il tomino è un formaggio fresco fatto con latte di vacca e di capra non pastorizzato, delicato e morbido.
Troppo delicato e morbido.
E alora 'l piemontèis sai che ci fa?
Lo sistema in un piattino e lo condisce con pepe, peperoncino e fettine d'aglio, lo irrora d'olio del sud (quello ligure, n.d.r.) e così se lo mangia.

Promesso: sarà a tavola domenica prossima.

A proposito, facciamo il punto della situazione?
Quanti saremo? Cosa prepareremo?
Io vorrei preparare un primo piatto, un risotto oppure il grano.
A voi la scelta.

3 commenti:

  1. a me va tutto...dopo la fregula t'adoro:-P

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  2. il riferimento va  forzatamente "camembert electrique" dei gong, sai, mi spiace di non avercela fatta a venire, ero curioso di ascoltare i tuoi dischi... :)

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  3. morfea, devo sottoporti due pietanze :)

    carvalho avremo un'altra occasione, sicuramente.

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