16 dicembre 2011

risotto ai due neri


un risotto a volte nasce da un sorriso scambiato nel dire, potremmo cenare da me, ed è già lì che si materializza, e continua a predisporsi nel viaggio verso il venditore di pesce e poi la casa.


sarà un risotto nero, la seppia viene sezionata e la boccetta organica contenente il liquido si espande lentamente nell'acqua calda...mentre si raffredda il vino nel frigo...tosto il riso nell'olio e aglio (senza burro, rischia di più l'attaccamento, ma burro e seppia non si può neanche sentir dire) poi vino dal bicchiere e quindi nero di seppia, e li mi accorgo che i neri sono due, il secondo è il profumo che aleggia, fatto di eucaliptolo, sandalo, muschio, patchouli, palissandro, nota animale...il nero, e tutto si complica, o si semplifica, perché mentre la tua mano gira in senso orario, altre mani ti entrano nella camicia sbottonando, mentre schizzi neri di seppia finiscono in giro, appunto.


e così i due neri si fondono, e si scambiano, ora anche i pezzi di seppia con la loro strana rigidità finiscono ad ammorbidirsi nel nero che gira...


niente mantecatura, solo lasciar andare il calore iniziale, e lasciarlo stemperare qualche minuto... giusto il tempo di arrivare alla bocca.

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