3 dicembre 2013

spaghetti alla rana pescatrice

volevo un'orata grande, o due piccole. ne ho trovata una media. per due è poco, per uno è tanto. mentre la eviscera (mai capito perché devo chiedere di eviscerare il pesce. qualcuno mangia le interiora?) mi cade l'occhio su due tronchetti di pescatrice.
la pescatrice è un pesce che amo. è un pesce bruttissimo. tanto brutto che non viene quasi mai mostrato intero sui banchi delle pescherie. di solito sono già pulite, senza testa, ci sono solo le code già spellate. già perché oltre ad avere una testa enorme, brutta e bitorzoluta, hanno anche la pelle viscida. e si mangia solo la coda, che in confronto alla testa è praticamente niente. non per niente la chiamano anche coda di rospo. il rospo non ha la coda.
sono così brutte che bisognerebbe lasciarle in mare, le pescatrici.
però son buone.
allora mentre l'orata fa la sua solita fine (cartoccio, non sto manco a dire i dettagli), le due codine di pescatrice finiscono squartate, le lische con quel po' di carnina che gli resta attaccata a soffriggere con l'aglio, il resto in pezzetti dopo, con briciole di pomodoro secco, una spruzzata limone e vino per fare sughetto, grattata di pepe e via spaghettoni a tirar su tutto.
io la amo, la pescatrice.

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