28 dicembre 2008

il passato della tì

Vengo da famiglia contadina, io. La fine della scuola segnava il tempo di andare in campagna dai nonni, tre mesi a giocare con i cani e con le capre, tentare il salvataggio dei conigli dalla cucina e mostrare evidente indifferenza per le galline dal collo torto.
E rubare le primizie dall'orto, tanto i nonni anche se contadini eran nonni e la nipote può strafogarsi i pisellini appena nati, amore dei nonni.
Vengo da famiglia contadina, io. Di quelle che il cibo costa la fatica di essere allevato e coltivato e se ti insegnano il rispetto non te lo scrolli più.
E dunque se per caso perdo il tempo e le verdure fresche si ammosciano, eccole finire nel congelatore insieme ai gambi di carciofo e ai torsoli di cavolfiore.
Le bucce no, alle bucce non ci ho pensato mai fino ad ora [pag.9] ma credo che potrei inizare a conservarle.
Comunque quando il freezer trabocca di scarti è il momento del passato della tì: tutto in pentola a lessare insieme al dado e poi nel frullatore perchè il minipimer non ce l'ho [ma come faccio?!?!?].
Ovviamente non è mai uguale il passato della tì.
Vengo da famiglia operaia, io. O dalla media borghesia. Una volta son stata persino principessa. Dipende dalla spesa.

5 commenti:

  1. che sia contadino, operaio, borghese o aristocratico la fortune è sempre dell'ospite

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  2. da quando ti conosco non penso ad altro che comprarmi il minipimer

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  3. ah, dimenticavo: la versione principesca è crema di lattuga e patate. il minipimer è indispensabile.

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  4. ho degli enormi sensi di colpa sul tuo minipimer.

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  5. avanzo un minipimer, regalo doppio o triplo (forse uno l'ho già riciclato).


    il passato mi piace (ovviamente solo se mi dici che non aggiungi mai-nella-vita della pasta spezzettata).

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