22 luglio 2009

Dui puvrun bagna' 'nt l'oli

Ecco a voi l'equivalente del test della cadrega: dui puvrun bagnà 'nt l'oli.
Bon.

A Settembre son pronti i peperoni di Carmagnola, un po' più in là quelli della provincia granda.

Ma dui puvrun sono buoni sempre, ma proprio sempre (chiedetelo alla Perfidia: vi dirà che, dopo il caffè e i dolcetti marocchini, ne ha mangiati ancora una quantità industriale fino a finirli).

Dunque si prendono dei bei peperoni, possibilmente quadrati e sicuramente carnosi.

Si mettono in forno a 180° per un periodo di tempo che non so, girandoli ogni tanto perché la parte rivolta verso l'alto cuoce prima; lo scopo è che si stacchi -bruciandosi comunque le dita- la pellicina.

Dopo questo tempo che -appunto- non so, si tolgono dal forno e si adagiano su un piatto, così da farli tramortire ed esalare l'ultimo respiro; quindi ci si arma di pazienza e si spellano, si tagliano a listarelle larghe un dito facendo attenzione a non trasportare i semini.

In una terrina o contenitore equivalente preparate un lettino di peperoni, salate appena e aggiungete filetti di acciughe, fettine sottili di aglio possibilmente fresco e un filo d'olio buono, saporito, possibilmente verde e torbido.

Continuate ad adagiare strati di peperoni e condite come sopra.

Se dovessero avanzare -ma difficilmente avanzano, soprattutto se la Perfidia viene a cena- si potrebbero condire due spaghetti facendoli saltare in tegame dopo una cottura al dente.

6 commenti:

  1. ecco, io ne avrei voglia ora di quei peperoni li. Così, invece dellla pausa caffè.


    Ah, io quando li tiro fuori dal forno o dopo che li ho arrostiti sopra la fiamma li metto qualche minuto chiusi in un sacchetto di plastica, la pellicina poi viene via meglio.


    s.

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  2. ahahahhaahhahahaah.

    dio sono senza fondo io.

    il caffè non l'avevo bevuto mi sa.

    solo i dolcetti marocchini miele mandorle pistacchi e poi via... mezzo kilo di peperoni prima di dormire


    ma rimrranno per sempre una reminiscenza proustiana i peperoni di light per me.

    come le madeleine.

    ma più miei.

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  3. comunque mi sono commossa a ripensarci.

    a ripensarvi.


    a te quella giornata/sera/notte/mattina e ai peperoni.

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  4. S. sì sì, la teoria del sacchetto di plastica la conosco.

    Ma io sono nemica acerrima della plastica, quindi non ci metto dentro le mie delizie :)

    Quando verrai qui vedrai: dui puvrun non te li leva nessuno!


    E tu, nini...sei un pozzo senza fondo bellissima. ecco.

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  5. è qualcosa di esaltante.

    di mistico, direi.


    accanto, sopra, sotto, un vino rosso speziato, forte, profumato. ma anche un barbera rustico e grezzo e giovane.

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  6. aL POSTO DEL SACCHETTO DI PLASTICA UNQ SEMPLICE BUSTA DI CARTA, QUELLA DEL PANEPER INTENDERCI.

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