11 luglio 2009

La zuppa di pesce di mio nonno

Mio nonno solo a sentirne il nome tremava poiché quando mia nonna voleva cucinare la zuppa di pesce, lui doveva uscire in barca in piena notte e dopo aver faticosamente pescato una paio di sgombri, si doveva girare la costa per comprare il pesce rimanente.
Nel frattempo mia nonna preparava un brodo che, aggiornando gli ingredienti al mercato contemporaneo globalizzato, si compone di un paio di dadi vegetali e aglio pestato. Nel frattempo si prepara il pesce, e qui ognuno è libero di scegliere il livello di masochismo preferito, io prendo una vaschetta di pesce vario surgelato e lo faccio a  pezzi. Non appena i pesci sono puliti e sminuzzati, si immergono nel brodo bollente, aggiungendo sale, peperoncino e abbondante passata di pomodoro.
Secondo i gusti e il tipo di pesce si lascia cuocere; se avete messo dei polipi si arriva anche ad un ora, altrimenti basta anche la metà. Cinque minuti prima di finire si aggiunge il pepe e il prezzemolo.
Per ogni commersale si riempie la ciotola, con l'eventuale bruschetta che spunta dal bordo che fa tanto foto per Cucina Italiana. Si può guarnire la ciotola come si crede, io consiglio di raccontare una storia tipo quella di mio nonno, che era bergamasco e il mare non l'ha mai visto.

3 commenti:

  1. io che di zuppa di pesce (detto brodetto di pesce o pesce brodoso o zuppetta di pesce) conosco solo la versione 'bruzzese rimango estasiata da un lato, chè pare spettacolare ugualmente, e dall'altro lato mi perplime l'assenza di alcuni ingredienti essenziali.

    Almeno se sei nato in 'bruzzo e nel mare c'hai sempre nuotato dentro.

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  2. a me la zuppa di pesce la faceva mio zio, nato in veneto (però nell'entroterra) ed emigrato in lazio (ai tempi che si stava meglio ma anche peggio), col pesce pescato un po' da lui e un po' dai suoi amici pescatori

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