7 maggio 2010

La farfalla in islanda e le arance a...

.. qualcosa che finisce in -ate, lo ammetto, non lo ricordo più. Ma potrei chiedere a Motorumorista che dissicuro sì (va bene, ho alzato l'insulto, puoi schiacciare).

Insomma, gli è che il vulcano maiale ha eruttato, io ci ho messo del mio ed anzichè in Egitto sono finita in Sicilia.
E poi torno, mi ritrovo nelle brume fredde e come consolazione decido che provo a fare l'unica cosa che non ho ingollato in quella settimana di cibi squisiti: gli arancini.
Vegetariani, perchè ci doveva essere la cognata che non mangia carne.

E la sera prima lesso il riso in poca acqua perchè si deve assorbire tutta e lasciargli la colla di tutto il suo amido, poi ci mischio tre turli d'uovo, lo zafferano e del pecorino.

Il giorno dopo, a -ate, affronto il forno meno userfriendly dell'universo, tento di grigliare le melanzane e poi - sconfitta dai troppi pulsanti (nessuno con un disegno somigliante ad una griglia, per altro) - opto per la padella, tanto dovevo preparare anche il sugo con quella meraviglia di pomodorini che arrivavano da laggiù; taglio a dadini una mozzarella e ci mescolo del tonno.

Il resto è giocare a fare le pallette, che poi è una cosa che da piccola facevo col fango, ho voluto anche il dolceforno per cuocere le polpette di fango, ma adesso che sono grande ho potuto giocare con l'olio bollente. Hà.

7 commenti:

  1. da tempo sognavo un blog così.. sembra di essere nel film Julie & Julia
    che bello!

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  2. ...mangiati così solo a palemmo, prossima volta pane ca meusa?

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  3. Cavolo, il dolceforno!!! Quanto ti invidio, strega! 

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  4. con la pappamolla ci si può fare di tutto...

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  5. "ho alzato l'insulto, puoi schiacciare"

    te streghiz sai delle robe troppo da gggiovani.

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  6. e la strega fece l'incantesimo dell'arancino che tutti ne volevano ancora e non ce n'erano più

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