14 settembre 2010

Brasiliana all'argentina

Nell'Alta Murgia, a pochi chilometri dal confine tra Puglia e Basilicata, c'è un paese chiamato Santeramo in Colle (d'ora in poi Santeramo e basta). Santeramo è noto nella zona perché le macellerie sono specializzate in carne di cavallo.

A questo punto vorrei tanto inserire il tag Continua a leggere subito dopo la fine del periodo che state leggendo, perché so che ci sono molte persone che non hanno mai mangiato carne di cavallo e che mai farebbero fare una brutta fine a un animale bello come il cavallo (pensa al dolce pony o al fiero stallone o al cavallo bianco del principe azzurro, o al cavallo di Lucky Luke: li mangeresti? io sì), o che addirittura c'è chi ignora che il cavallo si possa mangiare e quando glielo dico fa una faccia che manco se gli avessi detto che mangio i gatti, perciò se sei una di queste persone o peggio (un vegetariano animalista) non continuare a leggere: fermati qui. Lo dico per il tuo bene: quello che sto per scrivere potrebbe seriamente urtare la tua sensibilità.

Dunque, a Santeramo ci sono queste macellerie che hanno delle salette spartane, con tavoli, sedie e raramente qualcosa di ornamentale, e funziona così: tu vai lì, compri un tot di carne, poi vai nella saletta e aspetti. Dopo un po' la carne che hai comprato ti viene servita cotta, con pane, vino e altre cose su richiesta (formaggi, olive e simili). Molta gente va a farci le cene, perché si mangia tanto e si spende poco: in genere con 10 euro a cranio si fa fatica ad alzarsi dal tavolo.

Io ci sono stato a fine agosto con i miei amici, e ci siamo sfondati di carne di cavallo. Non ho più voluto sentir parlare di carne di cavallo fino a qualche giorno fa, quando sono andato alla coop e ho comprato un paio di fettine di puledro argentino (5 euro, 'mmocc a loro).

Tra le millanta portate che ci portarono quella sera, ce n'era una che il ragazzetto-cameriere chiamò "Brasiliana". «E com'è la brasiliana?» «È come una fettina normale, ma col formaggio.» Fico.

Voglio farlo, mi sono detto ieri ripensando a quanto era fico. Chiedo a Google come si fa la brasiliana, ma "cavallo alla brasiliana" non dà risultati, e "carne alla brasiliana" tira fuori ricette assurde in nessuna delle quali c'è il formaggio.

Allora me la sono inventata, e ho fatto così: ho messo una noce di burro a squagliarsi in padella; ho preso una cipolla della grandezza anch'essa di una noce, l'ho tagliata molto sottile, quasi a buccia di cipolla, e l'ho messa nel burro; quindi la fettina di puledro argentino e, quando era quasi pronta, ci ho messo sopra (prima da un verso, poi dall'altro) del Grana Padano grattugiato (quanto basta). Grazie all'effetto colla della fusione del formaggio, la fettina ha acchiappato anche le cipolle e devo dire che sia alla vista, sia al palato, somigliava molto alla brasiliana di Santeramo, anche se era cavallo dell'Argentina e non aveva niente a che fare con la vera brasiliana.

12 commenti:

  1. più che verso il cavallo ho delle resistenze verso il grana padano. quanto alla bestiola, ne mangiamo di più simpatiche, più belle e più intelligenti, senza pòrci problema alcuno.

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  2. Letto questo sento l'irrefrenabile impulso di accocchiare (pardon, è un blog nazionale suppongo, quindi, non me ne vogliate, volevo dire "riunire") un po' di cristiani (cioè persone, di qualunque religione essi siano, meglio senza) per portarli da Mimmo e Valeria (si può fare pubblicità, o no?) o uno di quei posti lì a farci una bella abbuffata, mangiando millanta fettine di cavallo. Al galoppo!

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  3. @ Oltranzista: Avevo solo grana e ho messo quello. Secondo me con il pecorino è meglio. Oppure, se ti piace l'umorismo inglese, col cacio cavallo.

    @ Petrof: Si può fare pubblicità solo se i signori Mimmo e Valeria ci offrono una cena da loro.

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  4. io ti manderei affanculo.
    che mangiare puledri è da vergognarsi per quattro generazioni.

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  5. @ miaperfidia: Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire.

    @ Stefano: Yawn!

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  6. uh, David concordo con te ma vedi per me in questo caso è come se mi dicessero che forza nuova ha diritto a manifestare perchè siamo in democrazia.
    mi spiace ma la tua ironia sulla vita di cuccioli (puledri) di animali e il relativo sprezzo verso le relative posizioni contrarie (vegetariani animalisti) la trovo totalmente discordante con la sana dialettica che il grande Voltaire, che tu citi, si è speso a promuovere nell' Illuminismo.
    per altro in un mondo dove il problema non è affatto il consumo di carne in se, ma lo spreco (ogni giorno vengono buttate tonnellate di carne), l'abuso, la violenza (allevamenti intensivi, cibo mortifero ripieno di antibiotici e anabolizzanti blablaa) non mi permettono di vivere la tua ricetta con una folkloristica espressione di cucina regionale.

    Per me le posizioni, per di più espresse in questi termini, sono inconciliabili con la dialettica così vitale per me quanto per te.

    Per quanto concerne il vaffanculo trattasi di questo, l'offesa spesso è peggiore nella rabbia inespressa/repressa.
    Dei sani vaffanculo a me m'hanno aiutata a crescere e a guardarmi un pò dentro.
    Non ho intento di nulla beninteso, io credo che sia una cosa
    stupidissima fare o dire le cose per fare cambiare le idee agli altri ma non posso in alcun modo trovare giustificazione all'ironia del tuo preambolo che ho trovato davvero di cattivo gusto, come se nell'essere vicini agli animali bistrattati più di qualsiasi creatura vivente ci sia qualcosa che dovrei comprendere.

    mi spiace ma no.
    e resta una mia opinione.
    riguarda la mia vita e il mio modo di viverla.
    considerando l'ambiente come il bene più prezioso a cui essere riconoscente in ogni istante e domandandomi ad ogni passo che implicazione e che impatto questo avrà sulla terra che mi ospita.

    Poi sai, questa storia degli animali che sembrano essere al mondo solamente per riempire le nostre panze e il nostro ego proprio mi fa ribrezzo.
    E poi non sono mai armi pari.
    E io difendo con la vita i più deboli, indifesi, con meno diritti.

    In forno a sinistra per me è anche questo.

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  7. Mi dispiace che l'abbiate presa così. Il mio era un avvertimento per coloro che trovano scandaloso mangiare i cavalli e, per dirla con Oltranzista, mangiano bestie più simpatiche, più belle e più intelligenti senza porsi problema alcuno. (Per esempio, i puledri fanno tenerezza a tutti, mentre gli agnelli, i vitelli e i capretti sono semplicemente più teneri da masticare.)

    Mi dispiace anche essere sembrato sprezzante nei confronti dei vegetariani e degli ambientalisti (categoria, quest'ultima, di cui nel mio piccolo faccio parte): lo dicevo un po' come ci si dà del comunista ai tempi di Berlusconi, ma mi rendo conto che era facile fraintendere. Pazienza.

    Imparerò a inserire il tag Continua a leggere.

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  8. Materialismo o postmaterialismo? Questo è il dilemma...

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  9. --br--
    lo devi mettere dove vuoi che esca il contina a leggere.
    nell'anteprima non accade nulla ma fidati, è vero.

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  10. mio nonno materno era un uomo di campagna, allevava bestie e coltivava i campi. mi ha insegnato il confine fra la vita e la morte, il senso del mangiare e il ciclo della vita, e tante altre cose basilari. aveva una bellissima cavalla, me l'ha fatta curare. mi ci ero affezionata a dire il vero, tanto, poi l'ha macellata. non ho mangiato carne di cavallo per molto tempo. poi mio nonno che era un uomo di poche parole, un giorno per caso in mezzo ai campi ha fatto una chiacchierata con me. è stato così che dopo un po' ho assaggaito la carne di cavallo che è buonissima per non parlare degli sfilacci, quelli affumicati.

    neru

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  11. Non capisco perché mangiare una gallina non debba far problema mentre mangiare un cavallino sì.
    Cosa ci mettiamo a far la guerra a tutti gli onnivori, adesso? e ai vegetariani, perché no, anche il formaggio fa parte di una filiera produttiva che implica necessariamente la morte degli animali.

    btw
    bella ricetta!

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