10 dicembre 2010

E poi

E poi cucinare è uno dei pochi, ultimi atti rivoluzionari che ci siano.
Vuol dire evitare il pronto e il precotto. vuol dire, almeno per me, cercare il cibo che assomigli quanto più alla pianta o alla bestia originaria.
Al sistema questo piace poco, chè dovremmo comprare sempre i poppottidel nonno da friggere o da scaldare.
E poi è buono.

(io stamattina ho impostato il minestrone di miglio a lunga cottura: lom metti sulla piastra elettrica - oh, nel miniminiresidence che mi hanno assegnato c'è solo quella -   prima di uscire e appena la pentola a pressione iniza fischiare spegni tutto. fra tre ore sarà ancora tiepido)

2 commenti:

  1. vabbé dai lo tengo il commento all'altro post
    non so come commentare questo, però.

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  2. a volte il vero atto rivoluzionario è mangiare il poppottodelnonno scaduto che ha avanzato qualcuno, nascondendone il sapore artificiale e per niente intelletttuale dentro a una verdura sana e genuina, per risparmiare due euro preziosi e per incamerare proteine necessarie.

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