8 marzo 2009

triste solitario y final

Non è una ricetta da condividere, questa.
Non ce la si fa.
Mediamente la risposta a faccio questo? sono nasi arricciati e blah e allora va bene, me la tengo per una serata solitaria.
Questa sera, ad esempio.
Sono sola, sola, sì, sola e affettare finifini due cipolle mi fa anche un po' piangere sulla mia triste sorte.
Metterle poi sul fuoco lentolento in modo che si ammoscino mi fa meditare sulla mancanza di stimoli.
Aggiungere del vino rosso mi rammenta quanto sia facile trovare nell'alcool un rifugio.
E che la cirrosi sia dietro l'angolo è ben rappresentato dal fegato che taglio a listarelle.
Ma la rinascita è possibile, me lo dice il fuoco che - più vivo - indora tutto quanto.
E sale e pepe che aggiungono sapore sul finale.
Il risultato è un piatto dolciamaro che dà un gran gusto nell'essere addentato.
Dunque rifletti, prima di storcere il naso quando mi senti dire fegato alla veneziana: è di vita che stiamo parlando..

4 commenti:

  1. Questa è una di quelle ricette che definisco ad alto contenuto simbolico.


    Se vuoi il cuore c'è qui : http://sagami.splinder.com/post/15868745/COME+MANGIARSI+IL+CUORE

    e per ingoiare un rospo la ricetta è qui :http://sagami.splinder.com/post/14576750/COME+INGOIARE+UN+ROSPO

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  2. Il fegato alla veneziana è un piatto delizioso.


    Raccontato da te sa di divino.


    Raccontato da me (http://infornoasinistra.splinder.com/post/18427861/fegato+alla+veneta) meno.

    Consiglio di provare con il fegato di cinghiale, ti stupirà.

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  3. io l'ho vissuta più come simbolo ad alto contenuto di ricetta, sagami. ma credo che invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambi.


    non mancherò thu'. (però io sono di quelle che decinghializzerebbero il cinghiale)

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  4. Il cinghiale altro non è un che un maiale (selvatico) con una più alta probabilità di sopravvivenza... ;)

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