18 aprile 2009

La Sicilia in bocca

E' che a volte mi mancano i sapori e allora cerco di mediare fra la voglia di ripartire e la paura di farlo.
Quindi ecco che mi lancio in cucina a sporcarmi la mani di coccole e cose buone.
Mi ha regalato due sacchetti di pistacchi: quelli tostati e salati che conosciamo tutti e quelli naturali, così come sono.
Quindi, mentre mi spacco le unghie aprendo quelli salati da sgranocchiare fra una lacrimuccia e l'altra, prendo l'altro sacchetto e inizio a sgusciare questi pistacchi verdi verdi e quasi freschi, ottimi, mettendoli nel tritatutto insieme a una manciata di foglie di prezzemolo e uno spicchio di aglio fresco.
A parte, con tagliere e mezzaluna, trito il basilico con un rametto di maggiorana fresca del mio orto, all'attico di un palazzo di Torino.
L'olio è quello del sud: verde torbido e sapido, fantastico.
Faccio appena soffriggere nell'olio i pistacchi con il prezzemolo e l'aglio -finemente tritati- e poi aggiungo due cucchiai di ricotta di pecora e il basilico.
Salo solo un poco, una macinata di pepe nero e poi faccio fatica a non mangiarla così com'è, la mia salsetta.
Nel frattempo faccio cuocere una pasta fresca oppure una classica pasta che sia però concava, ad esempio le conchiglie.
Però, senti: io ho fatto le orecchiette. In salsa di pistacchi.
Minchia (è la Sicilia in bocca).

5 commenti:

  1. MHHHHHHHHHHHH

    voglio assaggiare anche io nini.

    RispondiElimina
  2. la salsa di pistacchi mi arrivava già pronta da un produttore siciliano. ne ho ancora un microbarattolo che conservo per i momenti di malumore

    RispondiElimina
  3. Ci proverò. ho dei pistacchi sgusciati di Bronte e così moriranno.

    RispondiElimina
  4. cinas però devono essere quelli non salati, eh!

    dai, poi mi dirai del risultato.

    RispondiElimina
  5. ma certo.

    (se non li pappo prima in una crisi di carenze affettive).

    RispondiElimina