28 luglio 2009

tartare di tonno al profumo di mare

ci vuole una casa in riva al mare, divisa dalla spiaggia solo da un sentiero e un muretto. un tavolino di plastica da mettere sulla soglia, una barca piccola, spartana ma con un'anima dentro. magari un viaggio, lungo ma fatto con calma, partendo presto per poter viaggiare piano e arrivare in tempo. è indispensabile trovare lì due amici, un trancio di tonno troppo abbondante per gli spaghetti, per cui ne avanza un po'. intanto che la pasta cuoce si apre il rhum e lo si beve strizzandosi in bocca una fetta di lime, passata da una parte nello zucchero di canna e dall'altra nel caffé. ci si sorride guardandosi negli occhi, non serve conoscersi molto per stare bene. e intanto si taglia quell'avanzo di tonno fresco, togliendo con calma il tessuto connettivo tra le fibre, per farne un trito morbido e liscio. il pepe c'è in qualunque casa, per quanto piccola. anche il limone. il prezzemolo pure. due chiacchiere, il racconto di cosa si è fatto dall'ultima volta che ci si è visti. un filo di olio quello buono, ligure che gli altri sono troppo forti. una fetta di cipolla rossa, tagliata finissima. i programmi di domani, un altro sorso di rhum. basta impastare con una forchetta, finché il tonno cambia colore. certo che questa serata è perfetta per un bagno di notte, non si distinguono le stelle dalle luci della costa di fronte.  una tazza è perfetta per dare la forma e fare scena, una volta nel piatto una pioggia di scorza di limone sminuzzata a dare profumo. dura un attimo, giusto il tempo di un bicchiere di vino bianco secco, e di scolare la pasta.

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