3 settembre 2010

non importa se non sai chi sono, li conosci nel momento in cui li vediai fornelli

erano tornati la sera prima da una battuta di pesca con la barca nuova. nessuno si è chiesto perché ci fossi anche io, e chi mi conosceva non ha chiesto chi fossi. l'importante era essere lì, riempire le sedie con noi e noi con il pesce pescato. ospiti di riguardo, che si guardavano intorno con occhi lucidi e fissi, erano tre naselli, due pesci lama, un paio di rombi e un numero imprecisato di altre bestie dal nome altrettanto imprecisato. conoscere una persona mentre cucina è particolare: càpita di non presentarsi nemmeno, e si parte subito con l'argomento cucina. in questo caso legato all'argomento pesca, l'argomento barca, l'argomento mare. i naselli finirono marinati, olio limone erbe sale fino a insaporirsi a vicenda, proprio come persone che conoscendosi acquisiscono ciascuno qualcosa degli altri. i rombi finirono a pezzetti, a disfarsi cuocendo con pomodoro erbe aglio per attaccarsi alla pasta, al dente perfetta. i lama finirono slamati, lunghe striscie argentee coperte di battuto di aglio, ancora erbe, pan grattato, poi arrotolati, spiedinati e grigliati. per finire, il misto di altri pesci, di cui mi è stato detto ma non ricordo il nome, è finito inpastellato e fritto, leggero e morbido come solo il pesce freschissimo può essere se avvolto in una pastella leggera leggera.
solo dopo quattro ore ho saputo che due erano veterinari, una fisioterapista, un libero professionista, una educatrice. ma penso a loro come mani ai fornelli, gemiti di gusto e risate. il resto non conta.

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