14 novembre 2010

Friggo di piacere

Son cresciuto con l'idea che il fritto, qualsiasi fritto, fosse di per sé sinonimo di vizio e golosità e che, perciò, andasse goduto solo a piccole dosi, raramente, e con un po' di senso di colpa come condimento... Poi gli anni passano e si scopre che il viziare-rsi, la golosità e il godere-rsi passano per discorsi e pratiche ben più interessanti e articolate di una semplice friggitrice. A volte, però, un ritorno alle origini è d'aiuto, soprattutto per ricordarsi che il senso di colpa, in fondo, è una cazzata.
Ho invitato così una persona che ho amato e mi ha amato tanto, per godere insieme, con l'aiuto della friggitrice, ovviamente.
L'esperimento è una ricetta, osservata nella trattoria dove gioco il mercoledì sera. 'Osservata', perchè col cazzo che lo chef Angelo ti spiega la ricetta (non tutti sono come Guerino): bisogna 'rubargli il mestiere' (yyyyessss....), osservando e memorizzando.
Comunque...
Come Angelo, ho mischiato farina, tre uova, mezzo bicchiere di birra, mezzo d'acqua frizzante, sale, pepe e un trito molto abbondante di rosmarino, salvia, prezzemolo e basilico (io il basilico non lo avevo, così ho sostituito con maggiorana e un po' di timo... boh, non so se lo rifarei...). Le dosi sono quelle che permettono di ottenere un pastella densa. Ho poi scubettato un bel petto di pollo, immergendolo nella pastella, a riposare.
Quando i preliminari alcolici sono giunti in fase avanzata, ho acceso la friggitrice ed immerso i cubetti di pollo impastellati... viziare e godere, friggere e mangiare.

3 commenti:

  1. Non immagino il sapore, nè la goduria, di questo  piatto... ma parto dal presupposto che ogni alimento diventi una bontà se immersa in olio caldo.
    La scrittura incalzante e interessante ha catturato la mia attenzione... e penso passerò nuovamente da qui.

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  2. io sono cresciuto pensando (nei primi 10 anni di vita) che il fritto fosse l'unico modo di cucinare i cibi (la discendenza calabrese non lascia spazio ad altri metodi di cottura).
    e fritto vien buono praticamente tutto.
    basta saper friggere.

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  3. @papoff
    Quel che dici è così vero che uno degli scherzoni tra cuochi, mi dicono, è così organizzato: prendono un pezzo di cartone, lo ammollalo nel latte, lo strizzano, lo ripassano nella farina e, una volta impanato con abbondante uovo e pangrattato, lo offrono ad un giovane cuoco che, nella maggior parte, se lo pappa con gran gusto!

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