O anche vellutata d’ortiche – che suona meglio. Insomma, prendi una pentola, ci affetti amorosamente mezza cipolla, un sedano, due carote, tre patate, quattro zucchine – il climax è ovviamente indispensabile – e fai soffriggere per un po’ in olio e un pezzettino di pancetta o guanciale. Poi ci metti l’acqua e assieme un dado vegetale, meglio se bio. Poi vai fuori con i guanti di gomma - ah, sì ecco, questo è un po’ il problema, che devi stare in un posto vicino ad un campo d’ortiche – e ti prendi un bel po’ di foglie d’ortica (tutti che ne raccomandano la giovinezza e la freschezza: secondo me è uguale anche se sono più mature) e le metti a bollire. Ma tante, eh.
Poi frulli tutto. Io poi ci metto sopra delle esili foglie di toma (formaggio, per gli stranieri) di alpeggio.
È ammesso il primo assaggio minuscolo e sospettosissimo, che vabbè che tutti dicono le ortiche cotte non fanno niente, però.
(evvai con il tag "ortiche")
Poi frulli tutto. Io poi ci metto sopra delle esili foglie di toma (formaggio, per gli stranieri) di alpeggio.
È ammesso il primo assaggio minuscolo e sospettosissimo, che vabbè che tutti dicono le ortiche cotte non fanno niente, però.
(evvai con il tag "ortiche")
oddio solo ora mi rendo conto che ero affamata... ormai quasi allo stremo. attendevo la ricetta... o l'emozione? ginger
RispondiEliminaGiuro, Cinas, che avevo appena letto questa ricetta a casa tua.
RispondiEliminaE mi ero chiesta perché non l'avevi postata anche qui...
leggerti è semplicemente poesia ;-)
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