Ma in realtà si chiama pesca e vino.
Gli ingredienti sono una pesca e mezzo bicchiere di vino rosso.
La pesca è meglio che sia di quelle dolci, succose e con la polpa arancione, e non di quelle insipide, secche e giallognole che mi hanno venduto stamattina alla Coop. Il vino, meglio se di produzione propria (o di zii o nonni o amici così generosi da regalarvene alcune bottiglie), dev'essere fresco di frigo, e non servito a 18-20° C come recita l'etichetta (nel caso dei vini comprati alla Coop).
Pesca e vino è una cosa buonissima da fare in estate alla fine del pasto, quando ti è avanzato un po' di vino nel bicchiere ma sei già arrivato alla frutta, oppure come aperitivo.
Basta avere un mezzo bicchiere di vino e metterci dentro dei pezzi di pesca, finché il livello del vino non arriva all'altezza del bicchiere pieno. Oppure – ed è il modo che preferisco – si può prima mettere i pezzi di frutta nel bicchiere e poi versarci il vino sopra.
(In realtà non cambia niente, ma preferisco il secondo sia perché sono sciocco e mi diverte versare il vino sui pezzi di pesca, sia perché puoi decidere di usare un bicchiere più grande di quello che già stavi usando, per farci entrare tutta la pesca e anche più vino. Inoltre, versando il vino alla fine, non si rischia di far traboccare il bicchiere in virtù del principio di Archimede. Chiaramente, però, è altrettanto sciocco e divertente tuffare i pezzi di pesca nel vino e farlo zampillare e poi leccarsi le nocche: è una questione di gusti.)
Concedi a pesca e vino cinque minuti di posa, durante i quali puoi fumare una sigaretta, ascoltare una canzone, parlare con un interlocutore x di un argomento qualsiasi tranne la politca (per parlare di politica non bastano mai cinque minuti, soprattutto se avete già bevuto altro vino) oppure guardare un po' di pubblicità su Italia 1.
Durante quei cinque minuti, il vino si impregna di pesca e la pesca di vino.
Spenta la sigaretta, finita la canzone, chiuso il discorso, tornato in onda il film di merda, mangia i pezzi di pesca con una forchetta e poi brinda alla salute di chi ti vuole male.
Gli ingredienti sono una pesca e mezzo bicchiere di vino rosso.
La pesca è meglio che sia di quelle dolci, succose e con la polpa arancione, e non di quelle insipide, secche e giallognole che mi hanno venduto stamattina alla Coop. Il vino, meglio se di produzione propria (o di zii o nonni o amici così generosi da regalarvene alcune bottiglie), dev'essere fresco di frigo, e non servito a 18-20° C come recita l'etichetta (nel caso dei vini comprati alla Coop).
Pesca e vino è una cosa buonissima da fare in estate alla fine del pasto, quando ti è avanzato un po' di vino nel bicchiere ma sei già arrivato alla frutta, oppure come aperitivo.
Basta avere un mezzo bicchiere di vino e metterci dentro dei pezzi di pesca, finché il livello del vino non arriva all'altezza del bicchiere pieno. Oppure – ed è il modo che preferisco – si può prima mettere i pezzi di frutta nel bicchiere e poi versarci il vino sopra.
(In realtà non cambia niente, ma preferisco il secondo sia perché sono sciocco e mi diverte versare il vino sui pezzi di pesca, sia perché puoi decidere di usare un bicchiere più grande di quello che già stavi usando, per farci entrare tutta la pesca e anche più vino. Inoltre, versando il vino alla fine, non si rischia di far traboccare il bicchiere in virtù del principio di Archimede. Chiaramente, però, è altrettanto sciocco e divertente tuffare i pezzi di pesca nel vino e farlo zampillare e poi leccarsi le nocche: è una questione di gusti.)
Concedi a pesca e vino cinque minuti di posa, durante i quali puoi fumare una sigaretta, ascoltare una canzone, parlare con un interlocutore x di un argomento qualsiasi tranne la politca (per parlare di politica non bastano mai cinque minuti, soprattutto se avete già bevuto altro vino) oppure guardare un po' di pubblicità su Italia 1.
Durante quei cinque minuti, il vino si impregna di pesca e la pesca di vino.
Spenta la sigaretta, finita la canzone, chiuso il discorso, tornato in onda il film di merda, mangia i pezzi di pesca con una forchetta e poi brinda alla salute di chi ti vuole male.
io ci metto anche un po' di zucchero...
RispondiEliminaSe la pesca è della coop, è concesso.
RispondiEliminaE' il mio dessert preferito nella stagione delle pesche. Buono buono buono!
RispondiEliminama scusa ma le spezie?
RispondiEliminala cannella e i chiodi di garofano e l'anice stellata?
amavo farlo :)
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