22 settembre 2009

sono wolf...risolvo problemi...e ora smettiamo di farci pompini avicenda...


rido di gusto, perché il grandioso wolf-keitel sarebbe stato davvero fuori posto l’altra sera, perché problemi da risolvere davvero non ce n’era manco l’ombra, nessun cadavere (a parte l’ani[a]tra) nessuna fretta, nessuna tensione, niente inseguimenti nè macchine luride di sangue e pezzi di cervello da pulire in poco tempo, nessun dolore (direbbe battisti) niente di tutto questo…


la cucina è chimica, chimica e sentimento, ci hai fatto caso che i piatti ti vengono diversi in funzione del “per chi” cucini? ecco, IMHO il motivo è questo: la chimica giusta fuori e dentro i tegami, e poi sì, anche l’idea del fare insieme senza prevalenze,  rese praticamente impossibili dallo "sconosciutismo" di fondo, che appiattisce e denuda più facilmente e rende più vero il vero, come quando quella volta hai confessato ciò che non avevi mai detto a nessuno sulla tua vita durante una chat di cui non conoscevi chi stava dall’altra parte.


rido ancora per lo stupore che le cose accadano, e a volte succede perché c’è voglia di qualcosa, e credo che in fondo questa voglia ce l’avessimo tutti, forse la voglia di portare a casa qualcosa, forse una doggy bag di vita…no?

[ops...l'uso della parola pompini rende ora impossibile l'accesso dalla mia rete aziendale a infornoasinistra]

5 commenti:

  1. oh sisi

    :-)

    in barba ai filosofi ahahah

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  2. sono wolf...risolvo problemi è la scritta sulla maglietta con cui dormo a cui ho tagliato le maniche per renderla ancora più tamarra.

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  3. però la ricetta degli sformatini mica l'hai messa!

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  4. uccido i porri sotto un coperchio e sopra un fuoco basso con olio e un pò d'acqua, devono morire lentamente.

    bollisco vive le patate rosse sentendone i lamenti, poi le spello...

    metto tutto insieme massacrando con un cucchiaio di legno, poi chiamo morfea e soddisfo a mille il mio ego chiedendole...mi triteresti il prezzemolo, che soffra un po?

    noce moscata, sale, pepe bianco...

    chiedo a cassiera di fare a pezzi le foglie del porro con tutta la violenza di cui è capace (poca credo...)

    bollisco a morte anche quelle, poi le caccio a forza nelle formine a rivestimento e riempio dell'impasto immondo di porri e patate...

    via in forno per un'altra morte lenta a duecento per venti (gradi/minuti)

    sciolgo uno stracchino in fuoco lento e aggiungo maizena verso la fine, quando comincia a colare...

    spiatto gli sformatini e li ricopro di stracchino rovente...


    ...tarantino...me fai na pippa...e smettila di fare film, il meglio c'è già stato...

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