È sabato e che cerchi una qualsiasi scusa per distrarti, per non pensare e ti trovi quasi per caso in un posto in cui tutto intorno sa di pesce; i panini sanno di pesce, la focaccia sa di pesce, il cappuccino sa di pesce e ci sono insegne appese un po' ovunque che rappresentano tutte, ma proprio tutte, le creature che popolano il nostro bel Mar Mediterraneo (scafisti esclusi).
Ti trovi davanti alla tua pescheria di fiducia e nonostante tu sia ospite a pranzo, ti viene voglia di cucinare pesce per un reggimento (anche se, praticamente, sei da solo considerando che è un periodo in cui tua sorella mangia come un uccellino).
Qui, in questa pescheria, c’è un pescià che serve al banco con la faccia di cartavetro, il berretto come il tizio della reclam del ‘ tonno insuperabile’ e mani callose con cui potrebbe squamare i pesci a forza di carezze. Ti mette una certa soggezione, anche perché lui non parla quasi ma grugnisce con la tipica cordialità che contraddistingue noi che abbiamo quella faccia e quell’espressione un po’ così…
Allora per non fare la figura dello sprovveduto lupo di mare che non distingue un cefalo da una cernia, ti aggiri tra le cassette polistirolo piene di ghiaccio con sopra il pesce e attivi il programma di riconoscimento ittico. Come e' che doveva essere l'occhio del pesce per sapere se è fresco o meno? Ah si, lucido e limpido... e il corpo? deve essere molle o rigido?
Incroci con lo sguardo delle mazzancolle del pacifico…
L’elaboratore dei dati va i tilt, c’è una evidente contraddizione quindi ti domandi come possano essere fresche proveniendo da laggiù. Allora immagini il capitano dell’Andrea Gail che ha appena issato sul peschereccio una incredibile quantità di crostacei, a tutto motore torna al porto e carica a tempo di record le casse su un biplano velocissimo pilotato dall’alter ego del Barone Rosso che, appena raggiunge la pescheria sgancia a mo’ di bombe il prezioso e fresco pescato proprio sul bancone di Giuan il pescivendolo. Si si, indubbiamente queste sono freschissime!
Durante l’attesa del mio turno l’illuminazione, complice anche il passaggio di due persone nordafricane, Tunisine probabilmente. Mi è venuta in mente una ricettina per fare uno stuzzichino con le cozze che avevo letto qualche tempo fa, e poi con mia sorella le posso mangiare!!
Spazzolate e sciacquate le cozze, raccoglietele in una casseruola con un dito d’acqua, coperchiate e lasciate sul fuoco finché non si saranno aperte, poi sgusciatele e infilzatene 4 su uno stecco.
Mescolate la farina con due tuorli, birra e un pizzico di sale, quindi incorporate gli albumi montati a neve con un poco di sale. Passate gli spiedini in questa pastella, friggeteli subito in olio ben caldo e scolateli su carta assorbente da cucina.
Per me sarebbero già pronti con la sola spruzzatina di un limone, ma per i più soffisticati e curiosi si possono servire accompagnati ad una salsina preparata mescolando pinoli tritati con lo yogurt, uno spicchio d’aglio tritato, succo di limone, scorza di limone grattugiata e sale.
Ecco tocca a me.
R: Ciao Giuan, mi dai per favore un chilo di muscoli di Spezia?!
G: grumph*
*suono gutturale intraducibile
Ti trovi davanti alla tua pescheria di fiducia e nonostante tu sia ospite a pranzo, ti viene voglia di cucinare pesce per un reggimento (anche se, praticamente, sei da solo considerando che è un periodo in cui tua sorella mangia come un uccellino).
Qui, in questa pescheria, c’è un pescià che serve al banco con la faccia di cartavetro, il berretto come il tizio della reclam del ‘ tonno insuperabile’ e mani callose con cui potrebbe squamare i pesci a forza di carezze. Ti mette una certa soggezione, anche perché lui non parla quasi ma grugnisce con la tipica cordialità che contraddistingue noi che abbiamo quella faccia e quell’espressione un po’ così…
Allora per non fare la figura dello sprovveduto lupo di mare che non distingue un cefalo da una cernia, ti aggiri tra le cassette polistirolo piene di ghiaccio con sopra il pesce e attivi il programma di riconoscimento ittico. Come e' che doveva essere l'occhio del pesce per sapere se è fresco o meno? Ah si, lucido e limpido... e il corpo? deve essere molle o rigido?
Incroci con lo sguardo delle mazzancolle del pacifico…
L’elaboratore dei dati va i tilt, c’è una evidente contraddizione quindi ti domandi come possano essere fresche proveniendo da laggiù. Allora immagini il capitano dell’Andrea Gail che ha appena issato sul peschereccio una incredibile quantità di crostacei, a tutto motore torna al porto e carica a tempo di record le casse su un biplano velocissimo pilotato dall’alter ego del Barone Rosso che, appena raggiunge la pescheria sgancia a mo’ di bombe il prezioso e fresco pescato proprio sul bancone di Giuan il pescivendolo. Si si, indubbiamente queste sono freschissime!
Durante l’attesa del mio turno l’illuminazione, complice anche il passaggio di due persone nordafricane, Tunisine probabilmente. Mi è venuta in mente una ricettina per fare uno stuzzichino con le cozze che avevo letto qualche tempo fa, e poi con mia sorella le posso mangiare!!
Spazzolate e sciacquate le cozze, raccoglietele in una casseruola con un dito d’acqua, coperchiate e lasciate sul fuoco finché non si saranno aperte, poi sgusciatele e infilzatene 4 su uno stecco.
Mescolate la farina con due tuorli, birra e un pizzico di sale, quindi incorporate gli albumi montati a neve con un poco di sale. Passate gli spiedini in questa pastella, friggeteli subito in olio ben caldo e scolateli su carta assorbente da cucina.
Per me sarebbero già pronti con la sola spruzzatina di un limone, ma per i più soffisticati e curiosi si possono servire accompagnati ad una salsina preparata mescolando pinoli tritati con lo yogurt, uno spicchio d’aglio tritato, succo di limone, scorza di limone grattugiata e sale.
Ecco tocca a me.
R: Ciao Giuan, mi dai per favore un chilo di muscoli di Spezia?!
G: grumph*
*suono gutturale intraducibile
ahhhhh ma che meravigliaaaaaa
RispondiEliminadevono essere buonissimi!
puoi pure metterci in mezzo qualche gambero.
RispondiEliminaTipo cozza-gambero, cozza-gambero.
Però non è la versione 'originale'.
Però ce ne freghiamo ;)
quando ho letto mazzancolle del pacifico ti stavo strozzando a mani nude.
RispondiEliminaio che sono una sfigata brianzola compro le mazzancolle del pacifico non tu cazzo.
una volta da Manuè mi hanno servito una frittura così fresca (di pescato di portofino) che c'era dentro una stella marina.
io mi sono commossa.
ma te lo sai che io in liguria mi commuovo per tutto. e per niente.
miaperfidia* non l'hai magnata vero?
RispondiEliminarebo* io sono per le cose in regola dunque proverò lo stuzzichino con la cozza
@ miaperfidia
RispondiEliminama prendere le mazzancolle del pacifico sarebbe stata una cosa da pazzi, non da turchi!! :)
Devi assaggiare i gamberi di Santa Margherita crudi se non lo hai ancora fatto, sono il delirio!! E poi puoi piangere serenamente :D
Povera stellin...
p.s.
ti imbottiglio un pò di aria di Liguria e te la spedisco?
@ morfea
...con quell'intingolo, però!
la liguria è una condanna alla nostalgia.
RispondiEliminaquesta è rubata. immediatamente.
RispondiElimina@ olt
RispondiEliminaMa se ghe penso alloa mi veddo o mâ,
veddo i mæ monti e a ciassa da Nonsiâ,
riveddo o Righi e me s'astrenze o chêu,
veddo a lanterna, a cava, lazzû o mêu...
Riveddo a séia Zena illûminâ,
veddo là a Foxe e sento franze o mâ
e alloa mi penso ancon de ritornâ
a pösâ e osse dov'ò mæ madonnâ.
ne imbottiglio una damigiana anche per te?! ;)
@ UnaStrana Strega
...poi fai sparire le prove. Magari mangiandole...
lo yogurth col limone in un tentativo di tzatziki rivisitato ...me fa' n'po cagià l sank ... (e qui vi voglio a tradurre ..che mi sa che si grugnisce piu' da me che da te ) pero' direi invece la cozzina panata mi fa specie...e gola.
RispondiEliminaanche io sono più per una spruzzatina di limore 'nature', senza yogurt aggiuntivo &C.
RispondiEliminaMa la ricetta originale prevede quella salsina lì...
per la traduzione alzo le mani, mi arrendo (ma che è? è Turco??)
reb, sto per piangere.
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