Che spesso, quando mangi schifezze inenarrabili in giro per il mondo, tutto quello di cui hai bisogno è un piatto sicuro, di quelli che ti ricordano casa e vino nei bicchieri giusti di domenica.
Questa è la ricetta della zia Sandra che fa la microbiologa farmaceutica, ti assicuro che le dosi sono precise, precise per un piatto invernale coi controcazzi.
Dunque si va da un macellaio di fiducia e si compra un pezzone di Manzo – generalmente il Pesce – e si fa valutare a lui il peso a seconda di quanta gente avete.
Poi ti servono aromi e verdure assortite tipo:
2 porri
4 carote – non troppo grosse
4 gambe di sedano
1 cipolla
5 – 7 bacche ginepro
sale
pepe
olio extra vergine
4 – 5 foglie prezzemolo fresco
2 – 3 foglie di alloro
2 fese d’aglio
qualche foglia di salvia
1 rametto di rosmarino
La cosa da sballo è che ti servono anche un paio di litri di rosso, tipo Dolcetto o Barolo, perché questo è davvero un piatto per stomaci robusti.
Andiamo con ordine.
Fai a fette porri, carote, cipolle e sedano, metti a bagno nel vino in una grossa insalatiera la carne e tutte le verdure/spezie, almeno 12 ore prima della cottura, ogni tanto gira la carne, aggiungi una prima parte di sale e pepe, aggiungi in superficie una passata di olio, conserva in frigo coprendo il recipiente.
Testina, la carne non maneggiarla MAI con una forchetta, lo scopo è non bucarla se non vuoi far uscire tutto il buono che ci vive dentro.
Dopo aver marinato estrai solo la carne conservando il resto della salamoia, fai rosolare in una padella in olio extravergine, rosola bene tutte le parti del pezzo.
Metti in una pentola alta (tipo quelle per la pasta) il Manzo e tutta la salamoia, fai cuocere a fuoco minimo con coperchio per circa tre ore e mezza.
A metà cottura completa il sale assaggiando la salsa che si viene a creare con il vino.
Quando il liquido si è ristretto di parecchio puoi tirare fuori la carne sempre stando attenti a non bucarla, con attenzione elimina rosmarino, salvia, aglio e alloro.
Frulla la salamoia rappresa nella pentola, affetta e servi ricoprendo con il condimento.
Accompagna con polenta gialla e, manco a dirlo, rosso corposo.
Credo che dopo questo tu non abbia bisogno di altro, se non un caffè, una grappa monovitigno e un bel sigaro.
ohohohohoho
RispondiEliminabenvenuto!
;-)
sbavo...più per lo stracotto che per la polenta gnam
me sa...con tanto di bavetta anche ahahah
RispondiEliminabellissima ricetta d'esordio !
RispondiEliminache fame....
s.
prima o poi pubblicherò la mia ricetta di patate al verde, unica cosa che oggi le mie mani-di-fata mi permettono di preparare.
RispondiEliminabuona questa ricetta. peccato che sia della zia sandra e non dello zio hellstrom :)
Ho appena letto un po' di quello che scrivi, a parte l'acquolina e la lacrimuccia per la città che ho lasciato da quasi due mesi, mi piace un sacco come scrivi, ti linko così ti leggerò più spesso!
RispondiEliminaBuona vita!
speravo nell'asino, per lo stracotto (lo so sto rischiando la vita)
RispondiEliminaCristo. Generalmente sono intollerante con chi mi propone di cucinare del vino buono, ma questa la voglio assaggiare. Dedicare quasi 20 ore a un pezzo di manzo deve provocare un coinvolgimento sentimentale notevole.
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