Vi capita mai di aver voglia di di mangiare un pò di frattaglie? Forse è una necessità che viene sottoforma di compensazione quando si ha il fegato cattivo a causa di fastidiosi eventi esterni.
Farsi un bel fegato alla veneziana sarebbe troppo scontato però, quindi perchè non ripiegare su un bel rognone appetitoso?
Così si ha pure la scusa per far venir fuori quel sadismo latente mentre, con un bel coltellaccio da macellaio, si priva il rognone della parte grassa e della parte centrale, quella spugnosa.
Ecco, la parte brutta invece sta nel metterlo a bagno una decina di minuti in acqua e aceto per fargli perdere quel caratteristico odore e quindi, lavare, lavare e lavare bene il rognone.
A parte questo il resto della preparazione è piuttosto rapida. Si affetta sottilmente il rognone per poi metterlo a rosolare a fiamma vivace per un paio di minuti in una padella con un pochino di olio. Si scola dell'acqua che si è formata, si mette nuovamente la padella al fuoco (alto) con qualche cucchiaio di olio e dopo un minuto circa, il rognone a fette. Si aggiunge il trito di aglio, prezzemolo e pinoli bagnando il tutto con una una spruzzata di vino bianco. Lasciare poi cuocere per qualche minuto.
Beh alla fine il vostro fegato sarà sempre cattivo (mica è un rimedio miracoloso contro il nervoso!) ma sicuramente il palato avrà goduto di una pietanza povera ma saporita. E se proprio volete cacciare i pensieri cattivi beveteci su un buon vino corposo, magari scegliendo tra quelli della vostra regione (Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Carema, Canonau, Negroamaro, Amarone o un Rosso di Montepulciano...)
Farsi un bel fegato alla veneziana sarebbe troppo scontato però, quindi perchè non ripiegare su un bel rognone appetitoso?
Così si ha pure la scusa per far venir fuori quel sadismo latente mentre, con un bel coltellaccio da macellaio, si priva il rognone della parte grassa e della parte centrale, quella spugnosa.
Ecco, la parte brutta invece sta nel metterlo a bagno una decina di minuti in acqua e aceto per fargli perdere quel caratteristico odore e quindi, lavare, lavare e lavare bene il rognone.
A parte questo il resto della preparazione è piuttosto rapida. Si affetta sottilmente il rognone per poi metterlo a rosolare a fiamma vivace per un paio di minuti in una padella con un pochino di olio. Si scola dell'acqua che si è formata, si mette nuovamente la padella al fuoco (alto) con qualche cucchiaio di olio e dopo un minuto circa, il rognone a fette. Si aggiunge il trito di aglio, prezzemolo e pinoli bagnando il tutto con una una spruzzata di vino bianco. Lasciare poi cuocere per qualche minuto.
Beh alla fine il vostro fegato sarà sempre cattivo (mica è un rimedio miracoloso contro il nervoso!) ma sicuramente il palato avrà goduto di una pietanza povera ma saporita. E se proprio volete cacciare i pensieri cattivi beveteci su un buon vino corposo, magari scegliendo tra quelli della vostra regione (Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Carema, Canonau, Negroamaro, Amarone o un Rosso di Montepulciano...)
quanto mi piacciono gli interni..
RispondiEliminaehm a me mica tanto...
RispondiEliminaperò...prendo la ricetta per il risto...te so dire eh
@ strega
RispondiEliminapensa che io sono <i>radical chic</i> anche sugli interni... oltre al rognone solo pochisse altre parti :)
@ morfea
ok, giusto perchè se tu, non ti chiedo nemmeno i diritti :P
fammi sapere eh!
certo che si!
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