Hai un amico che fa il compleanno proprio il primo gennaio e passerete la notte di capodanno insieme (non insieme tu e lui soltanto, insieme nel senso che siete un gruppo di amici e c'è pure lui).
Che lui fa il compleanno lo sai solo tu e un altro ma dubiti che l'altro abbia pensato alla torta con le candeline per festeggiare il compleanno di D.
Allora ci pensi tu.
Ma non hai nè tempo nè voglia di metterti a fare una torta.
Allora prendi cinque uova, separi i tuorli dagli albumi, gli albumi li butti, i tuorli li metti in una casseruola e li rompi un po' con la paletta di legno.
Aggiungi cinque cucchiai di zucchero e mescoli mescoli mescoli. Teoricamente l'impasto dovrebbe schiarirsi ma vai un po' di fretta, ti si sta facendo tardi, a casa di tua cugina (dove passerai la notte di capodanno) ti aspettano per le sette e ti sembra proprio di non farcela. Perciò mescoli solo un po'.
Aggiungi cinque cucchiai scarsi di farina.
Arimescoli.
Quindi prendi un limone dal frigo, tagli un sottile strato di buccia, lo lavi, lo asciughi perchè ti hanno detto che l'acqua sulla buccia del limone potrebbe far impazzire la crema, butti il pezzo di buccia di limone nell'impasto.
Prendi una stecca di cannella e butti pure quella nell'impasto.
Aggiungi poco meno di mezzo litro di latte, amalgami il tutto, e metti la casseruola sul fuoco, un fuoco non troppo lento e neanche troppo vivace, moderato direi.
Mescoli senza fermarti mai.
Ad un certo punto la crema, cuocendo, formerà dei bozzi. Ti verrà il panico per qualche attimo, ma sei fiduciosa e sai che passata la crisi tutto andrà bene.
Quando la crema bolle da qualche minuto e la consistenza di sembra buona, togli dal fuoco.
Lasciala raffreddare ma ogni tanto arimescola perchè sennò si forma un'antipatica pellicola sulla superficie.
Intanto prendi il pandoro.
Il pandoro non ti piace molto ma ora quello hai a disposizione (hai anche un parrozzo e un panettone ma il pandoro fra i tre ti sembra il più adatto). Taglia dal pandoro tre fette orizzontali, in modo che ti vengano fuori tre stelle alte più o meno un paio di centimetri.
Ah, dimenticavo, prima di tagliare il pandoro hai messo la panna a montare nello sbattitore e quella sta lì che si sta montando.
Ora, mentre aspetti che la crema si raffreddi un altro po', vai a truccarti, per portarti avanti sulla tabella di marcia.
Quando torni in cucina prendi la crema, togli la buccia di limone, togli la cannella, ripulisci con la lingua la crema che è rimasta attaccata alla cannella e al limone e ti accorgi, drammaticamente, che la crema che hai fatto non è per niente dolce.
Panico.
Aggiungi un po' di panna alla crema, mescoli con lo sbattitore, assaggi di nuovo, per niente dolce.
Panico, di nuovo.
Idea!
Prendi lo zucchero a velo del pandoro, ne aggiungi un po' alla crema, aggiungi un altro po' di panna, mescoli con lo sbattitore, mescoli un bel po' perchè ti sembra che i granelli dello zucchero a velo si vedano ancora.
Quando il tutto ha un aspetto decente, assaggi.
Ora che la crema sa di crema la spalmi sulla prima fetta di pandoro che nel frattempo avevi adagiato sul piatto e avevi bagnato un po', giusto un po', con del vermouth.
Altra fetta di pandoro, spruzzata di gocce di vermouth, crema, abbondante, ultima fetta di pandoro a chiudere.
Nevicata di zucchero a velo sulla stella, pioggia di palline argentate di quelle con cui si decorano i dolci.
(La crema che è avanzata la metti in frigo che domani prevedi di utilizzarla per un'altra cosa).
A mezzanotte e dieci, dopo aver finito di brindare e di sbaciucchiare gli amici, fate spegnere le luci e uscite dalla cucina con la vostra stella infilzata di quei bastoncini che quando li accendi fanno una specie di fuoco di artificio (ce l'avranno un nome ma credo di non saperlo). Se poi il padrone di casa ha scelto come colonna sonora del momento una versione molto jazz di "Oh happy day", se avete addosso un paio di scarpe con i tacchi ed un vestito di seta favolosi, se non avete ancora smaltito il bicchiere di amarone che vi hanno servito all'aperitivo e avete ancora quell'aria svagata e leggera, il figurone è assicurato.
(Va bene, Domenico, lo so che questa scena delle candeline a mezzanotte te l'avranno propinata ad ogni capodanno della tua vita, ma mica è colpa mia se sei nato il primo gennaio!)
P.S.: io il dolce poi non l'ho mangiato, ma mi hanno detto che era buono. Ah! Prima di servirlo l'ho fatto scaldare un po' in forno perchè da qualche parte ho sentito che il pandoro è più buono se fatto scaldare un po'.
Che lui fa il compleanno lo sai solo tu e un altro ma dubiti che l'altro abbia pensato alla torta con le candeline per festeggiare il compleanno di D.
Allora ci pensi tu.
Ma non hai nè tempo nè voglia di metterti a fare una torta.
Allora prendi cinque uova, separi i tuorli dagli albumi, gli albumi li butti, i tuorli li metti in una casseruola e li rompi un po' con la paletta di legno.
Aggiungi cinque cucchiai di zucchero e mescoli mescoli mescoli. Teoricamente l'impasto dovrebbe schiarirsi ma vai un po' di fretta, ti si sta facendo tardi, a casa di tua cugina (dove passerai la notte di capodanno) ti aspettano per le sette e ti sembra proprio di non farcela. Perciò mescoli solo un po'.
Aggiungi cinque cucchiai scarsi di farina.
Arimescoli.
Quindi prendi un limone dal frigo, tagli un sottile strato di buccia, lo lavi, lo asciughi perchè ti hanno detto che l'acqua sulla buccia del limone potrebbe far impazzire la crema, butti il pezzo di buccia di limone nell'impasto.
Prendi una stecca di cannella e butti pure quella nell'impasto.
Aggiungi poco meno di mezzo litro di latte, amalgami il tutto, e metti la casseruola sul fuoco, un fuoco non troppo lento e neanche troppo vivace, moderato direi.
Mescoli senza fermarti mai.
Ad un certo punto la crema, cuocendo, formerà dei bozzi. Ti verrà il panico per qualche attimo, ma sei fiduciosa e sai che passata la crisi tutto andrà bene.
Quando la crema bolle da qualche minuto e la consistenza di sembra buona, togli dal fuoco.
Lasciala raffreddare ma ogni tanto arimescola perchè sennò si forma un'antipatica pellicola sulla superficie.
Intanto prendi il pandoro.
Il pandoro non ti piace molto ma ora quello hai a disposizione (hai anche un parrozzo e un panettone ma il pandoro fra i tre ti sembra il più adatto). Taglia dal pandoro tre fette orizzontali, in modo che ti vengano fuori tre stelle alte più o meno un paio di centimetri.
Ah, dimenticavo, prima di tagliare il pandoro hai messo la panna a montare nello sbattitore e quella sta lì che si sta montando.
Ora, mentre aspetti che la crema si raffreddi un altro po', vai a truccarti, per portarti avanti sulla tabella di marcia.
Quando torni in cucina prendi la crema, togli la buccia di limone, togli la cannella, ripulisci con la lingua la crema che è rimasta attaccata alla cannella e al limone e ti accorgi, drammaticamente, che la crema che hai fatto non è per niente dolce.
Panico.
Aggiungi un po' di panna alla crema, mescoli con lo sbattitore, assaggi di nuovo, per niente dolce.
Panico, di nuovo.
Idea!
Prendi lo zucchero a velo del pandoro, ne aggiungi un po' alla crema, aggiungi un altro po' di panna, mescoli con lo sbattitore, mescoli un bel po' perchè ti sembra che i granelli dello zucchero a velo si vedano ancora.
Quando il tutto ha un aspetto decente, assaggi.
Ora che la crema sa di crema la spalmi sulla prima fetta di pandoro che nel frattempo avevi adagiato sul piatto e avevi bagnato un po', giusto un po', con del vermouth.
Altra fetta di pandoro, spruzzata di gocce di vermouth, crema, abbondante, ultima fetta di pandoro a chiudere.
Nevicata di zucchero a velo sulla stella, pioggia di palline argentate di quelle con cui si decorano i dolci.
(La crema che è avanzata la metti in frigo che domani prevedi di utilizzarla per un'altra cosa).
A mezzanotte e dieci, dopo aver finito di brindare e di sbaciucchiare gli amici, fate spegnere le luci e uscite dalla cucina con la vostra stella infilzata di quei bastoncini che quando li accendi fanno una specie di fuoco di artificio (ce l'avranno un nome ma credo di non saperlo). Se poi il padrone di casa ha scelto come colonna sonora del momento una versione molto jazz di "Oh happy day", se avete addosso un paio di scarpe con i tacchi ed un vestito di seta favolosi, se non avete ancora smaltito il bicchiere di amarone che vi hanno servito all'aperitivo e avete ancora quell'aria svagata e leggera, il figurone è assicurato.
(Va bene, Domenico, lo so che questa scena delle candeline a mezzanotte te l'avranno propinata ad ogni capodanno della tua vita, ma mica è colpa mia se sei nato il primo gennaio!)
P.S.: io il dolce poi non l'ho mangiato, ma mi hanno detto che era buono. Ah! Prima di servirlo l'ho fatto scaldare un po' in forno perchè da qualche parte ho sentito che il pandoro è più buono se fatto scaldare un po'.
se poi son tutti un po' vagamente brilli, allora poi il ricordo del dolce sarà ancora migliore!
RispondiEliminacompiere gli anni a capodanno, che guastafeste! :-)
RispondiEliminaperò uno che nasce l'1 gennaio festeggia. io ne conosco due nati il 24 dicembre e una festa per loro - con gli amici, dico - nonl'hanno avuta e non l'avranno mai.
RispondiElimina(ok, era il momento tristezza)
compiere gli anni nelle "feste" è una sfiga cosmica.
RispondiEliminaun regalo anziché due!
non se ne parla.
meglio il 13 giugno: nessuna festività in ballo, oltre al mio compleanno!
papoff, concordo.
RispondiEliminaoltranzista, guastafeste a prescindere.
strega, ho un'altra amica nata il 24, ex amica a dire il vero. Festeggiavamo il 23.
light, io sono nata il 1 novembre...