la rana pescatrice non sa cosa pescherà, sa solo che vuole pescare. fose si è guardata intorno, forse ha raccolto informazioni. di certo sa di avere fame, e allora sta lì a dondolare l'esca davanti alla sua bocca vorace, in attesa della preda. qualche rana pescatrice, più intraprendente, si sposta e va in cerca della preda, ma al momento giusto ha sempre lo stesso atteggiamento: si acquatta, dondola la finta esca davanti alla bocca, e aspetta che la preda le passi abbastanza vicino.
solo che alla pescatrice può capitare di trovarsi vicino a qualcosa che non c'entra proprio niente con la sua natura. che so, un mazzo di asparagi. finiscono insieme in padella, illudendosi che sia per sempre. la carne bianca della pescatrice appena scottata nell'olio insaporito dall'aglio, circondata da pezetti di pomodori secchi. troppo calore la renderebbe dura, scostante, chiusa in sé stessa e poco propensa a legarsi. gli asparagi invece hanno bisogno di una preparazione più lunga per essere pronti al loro dovere, tipo un bagno turco di vapore. si uniranno nell'abbraccio degli spaghetti, festeggiati da una pioggia di pepe. le illusioni migliori durano solo il tempo di mangiarle.
Ma alla fine in qualche modo hanno legato, però.
RispondiEliminaossì erano pure buoni!
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