15 settembre 2010

imho

in quanto ideatore, fondatore e - per quel poco che la mia balbuzie sociale mi consente - animatore, mi permetto di dare un'interpretazione a quanto viene scritto in questo blog.

il cibo fa parte dell'uomo e della sua cultura, e credo fortemente che nessuna cultura possa definirsi migliore o peggiore di un'altra, qualunque essa sia. le abitudini alimentari di una persona o di un popolo fanno parte della sua ricchezza, e non possono essere contestate, così come non possono essere imposte, se non limitando la libertà di quella persona o di quel popolo. il fatto che ci siano persone o culture che accettano il consumo di cibi che noi non siamo disposti a consumare non ci dà il diritto di vietarli, come non dà loro il diritto di imporceli. allo stesso modo non ci dà il diritto di attaccare o insultare qualcuno solo perché mangia cose che noi non siamo disposti a mangiare, o perché si ostina a non mangiarle. come facile esempio, il fatto che buona parte della popolazione umana consumi carne (o determinati tipi di carne, o di verdura o altre sostanze), e quindi causi la morte di altri esseri viventi per la propria sopravvivenza o il proprio gusto è, per l'appunto, un fatto. chiunque può contestarlo modificando le proprie abitudini alimentari, ma non può costringere altri a fare altrettanto.

per questo motivo questo blog non si dichiara vegetariano né vegano, né segue o promuove alcuna disciplina alimentare, né esclude la carne di qualunque animale (o eventualmente altre sostanze di origine non animale) il cui consumo non sia vietato dalla legge. al contrario, permette a chi vi partecipa di contribuire secondo le proprie conoscenze, tradizioni, idee e convinzioni. l'unico limite sta alla sensibilità e all'intelligenza di ognuno nell'accogliere, rifiutare o discutere di qualunque ricetta, entro i limiti dell'educazione e del rispetto reciproco.

chi mi conosce sa bene che il riferimento a sinistra del nome del blog non è politico, ma è un tentativo di guardare le cose da un punto di vista che non sia quello di una massa acritica e credulona, mettendo da parte i dogmi del comune sentire a vantaggio dell'intelligenza. chiunque abbia voglia di aiutarmi in questo attraverso i suoi racconti di cucina è il benvenuto.
non intendo moderare né i post né i commenti, non avrei il tempo di controllarli e non avrebbe senso in un blog a cui partecipano tante persone con in comune la passione per la cucina, la scrittura e la compagnia. tuttavia mi riservo la facoltà di cancellare post e/o commenti qualora fossero offensivi o contenessero insulti verso altri partecipanti al blog o i suoi lettori. se questo è successo in passato me ne scuso con tutti.

buona cucina.

5 commenti:

  1. beh guarda, anche la corrida fa parte della tradizione culturale spagnola.
    E il palio di Siena di quella italiana, la corsa degli asini e compagnia cantando.

    Quindi?
    Rispettiamo oscenità simili perchè annoverate nella tradizione?

    Prendo una distanza intrastellare da tutto ciò.
    Compiendo delle scelte innanzitutto.

    p.s. per sinistra grassettato non intendevo rifondazione comunista, non pensavo servisse spiegarlo.
    Bensì il senso etico della condotta che si assume rispetto al mondo, espressa anche nelle modalità che si attuano anche nello scrivere una ricetta o cucinandola, nell'ecologia del linguaggio e nella coscienza con cui si fa riferimento agli esseri viventi.

    Quella cosa che dici, di distanziarsi dalla massa acritica, avevo percepito essere affine anche a questo aspetto etico.
    Da lì la mia rabbia.

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  2. ti faccio notare che questo post non prende le difese di nessuno, ma stabilisce quelle che io vorrei che fossero le linee guida del blog. mi arrogo questo diritto e porterò questa responsabilità.

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  3. io farei notare che dopo questo post non ho più scuse per partecipare. cazzo!

    cordialmente vostra,
    neru

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  4. Ho la netta sensazione di essermi persa qualcosa...

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  5. E' un'idea molto carina.
    Mi piace anche l'autoironia che s'intravede :)

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