Dicevo, avevo fatto queste patate dolci americane coi funghi, idea rivelatasi fallimentare, ma non volevo darmi per vinto e ci ho riprovato. Alla fine ho googolato "patate dolci americane" e ho trovato un'americana che spiegava in un italiano difettoso come si fanno le patate dolci là in America.
Si fanno bollire con la buccia, si sbucciano, si tagliano a metà per la lunghezza, si adagiano in una teglia imburrata*, si cospargono di zucchero di canna e di cannella, si mettono in forno per una mezz'oretta, e quando sono pronte sono un dolce davvero delizioso. I miei coinquilini hanno gradito tanto che ora a casa le patate dolci americane si chiamano le patate dolci americane di Davide.
Per la cronaca (e per aggiungere qualcosa di mio a una ricetta che non è mia), tutta la procedura richiede circa un'oretta, e comunque si tratta di un dolce, così per ingannare il tempo e stuzzicare un po' ho stappato una bottiglia di primitivo del Salento e ho improvvisato un aperitivo con taralli fatti in casa da mamma e pecorino sardo del discount.
Bere vino buono mentre si cucina è una cosa che fa molto cuoco maledetto.
*In realtà l'americana ha detto di mettere il burro sopra le patate, spero a riccioli e non a noci, ma mi sono rifiutato di farlo, mi sembrava veramente troppo un'americanata.
Quello che mi pare attraente è la trinità tarallini-Primitivo-pecorino .
RispondiEliminaLe batate (sic!) imburrate si possono usare per imbottire la marmitta dell'auto del vicino di casa.