la pasta col tonno ognuno cià la sua, e giustamente la difende con i denti, e finchè si tratta dello svuotolascatolettanellapastaappenascolata, sì, finchè le cose son sbrigative, originarie, spontanee, almeno sai che stai mangiando una cosa uguale a milioni di altri umani, allora non ti chiedi, ma sta roba come potrebbe essere diversa?
ecco, questa è la storia di quando è diversa.
allora, nell'olio sta sfriggendo un'acciuga e uno spicchio d'aglio vestito, giusto il momento di metterci dei pachini tagliati a metà messi col centro in giù, come se fossero tante collinette rosse che si dissolvono dopo un po'. mi diverto a schiacciarli col mestolo mano mano che si sfanno.
ora il tonno, meglio al naturale, meglio coop (buono senza spendere fortune che tanto va in un sugo).
olive e capperi son scuole di pensiero, possono esserci o non esserci.
la pasta lunga (ma solo per la pigrizia di non scegliere la corta più adatta) smescolata al tutto...
ma non ti ci buttare subito, lasciala lì un pochino a soffrire quel calore che le hai appena dato. il peccato del parmigiano è ammesso.
Curioso, faccio lo stesso sugo. Però tassativamente senza olive, senza capperi e con la miglior ventresca che riesco a trovare. Appunto perchè va in sugo: cioè in una cosa in cui il sapore lo sento tutto. Ma ognuno ha le sue priorità.
RispondiEliminaquesta roba del parmigiano è diffusa effettivamente.
RispondiEliminae non è nemmeno male a dire il vero...