lo diceva nonna libia, la nonna del golosastro. strano, lui ha una nonna libia, e io ho una nonna italia. questioni generazionali, credo.
così gli ho fregato una ricetta e l'ho cambiata appena, perché i calamaretti li avevo usati l'ultima volta, e non è che uno può ricevere lo stesso gruppo di amici e rifargli la stessa ricetta, no?
solo che con il pesce non avevo mai fatto il soffritto, mi ero sempre limitato a uno spicchio d'aglio per insaporire l'olio. invece questa volta c'era sì l'aglio, ma anche la cipolla tagliata a filetti, il sedano tagliato fine, e il battuto di prezzemolo. cipolla col pesce a me sa di strano, e invece sapeva di buono. ci ho messo anche un po' di pomodori secchi tagliati a dadini, che ormai li metto ovunque.
i filetti di triglia erano grandini, così li ho tagliati a strisce prima di metterli in padella, ubriacarli con un bicchiere di vermentino e lasciarli andare. quando avevano la faccia giusta ci ho messo i capperi (madonna quanto vanno sciacquati quelli sotto sale... è che a me la salamoia da anche più fastidio del sale) e i pomodorini freschi tagliati.
l'idea della strega di non rovinare il tutto con gli spaghetti non sarebbe stata male, ma gli ospiti avevano fame, così me la tengo per la prossima volta, per un tètatét con lei.
però ecco, i pomodorini non c'entravano proprio un cazzo.
20 luglio 2011
19 luglio 2011
Le stagioni del cuore
Non è che stai proprio a mille.
Dicono che il cibo è informazione, non solo materia.
Vero.
Se sei incazzato infatti non dovresti cucinare per nessuno.
Che se no quella roba lì ce la metti dentro al piatto.
Beh certo, a meno che l'intenzione non sia avvelenare.
Io ho fatto di peggio.
Ho fatto i pizzoccheri.
Il 18 di luglio.
14 luglio 2011
i fiorentini
Io li faccio in forno, ti dice la mamma.
Ma mamma, qui ci son trentotto gradi, non son mica matta.
E così li fai in padella, col coperchio che ti cattura il vapore; non ci vuole neanche tanto, basta prepararli il giorno prima, quando li hai visti nella cassetta di plastica al super, proprio loro, bassetti e grinzosi, e ti è scattato il ricordo di cene in giardino dopo una giornata di mare, di palette e di secchielli.
Questi li faccio ripieni di riso, hai pensato.
Un battuto di aglio e basilico del balcone, la polpa frullata e il riso a mollo dentro per una giornata.
Appena un filo d'olio per cuocere, che tanto buttano acqua loro.
E quando alzi il coperchio senti proprio quell'odore lì, di quando la nonna portava in tavola la padella e te avevi ancora la sabbia tra le dita dei piedi.
Stasera hai ritrovato gli otto anni dentro un pomodoro.
Mancano solo il secchiello e la paletta.
4 luglio 2011
madeleine
Schiacciare tra pollice e indice la salsiccia fresca e scorrere lungo il budello per liberarla e spalmarla sul pane.
Ho sei anni, adesso.
Ho sei anni, adesso.
Iscriviti a:
Post (Atom)