Ieri mattina sono andato a comprare del cibo d'emergenza in un supermercato aperto la domenica mattina - grazie, liberismo! - e alla cassa la gentile cassiera mi ha appunto regalato una confezione di formaggini, spiegando che sarebbero scaduti l'indomani, cioè oggi.
Il motivo per cui nella mia cosmogonia del cibo esiste il suddetto limbo è che determinati prodotti non mi piacciono e non li compro, però ho anche un'etica che mi dice che il cibo non si spreca, e quella roba lì, per quanto di dubbia origine, è pur sempre cibo, e per di più è cibo gratis: perciò l'accetto. Cioè, io mangio qualunque cosa: qualunque sapore, qualunque odore, lo considero un gusto; non esiste alcuna possibilità che io possa rifiutare di mangiare del cibo se ho fame, qualunque esso sia, e a me la storia che "de gustibus non disputandum est" non mi ha mai convinto. Dei gusti si deve parlare, i gusti vanno coltivati, il sapore nuovo o esotico va compreso, e i broccoli vanno mangiati, l'aglio e la cipolla anche crudi, e non considero un controsenso mangiare ciò che non piace. Quante cose che non ci piace fare, facciamo per senso del dovere? Anche evitare lo spreco di cibo, secondo me, è un dovere.
A dire il vero, una cosa che non mangio (e mai mangerò, giuro) esiste, ma fortunatamente la producono e consumano solo nell'altro emisfero, in quel pazzo mondo parallelo che è l'Australia: il Vegemite. Quale diabolico satanasso abbia potuto escogitare un barattolo pieno di siffatta merda, è ciò mi chiedo ogni volta che penso al Vegemite.
Tornando ai formaggini, dicevo che scadevano oggi. Era una confezione da 8, e ieri ne ho mangiati 3, spalmandoli lungo una baguette, insieme a dei salumi. I 5 restanti dovevo consumarli in giornata, ma sinceramente di fare una minestra o una pastina in brodo non ne avevo voglia. Eppure con il nevischio su Bologna sarebbe anche stata una buona idea.
Ho preso invece una ricetta trovata cercando formaggini ricette su Google, e l'ho adattata a quello che avevo a disposizione in casa: uova, sale, pepe, formaggini, prezzemolo.
La ricetta è semplicissima: la prima cosa da fare è sbattere quattro uova con sale e pepe e farle friggere in padella. I tempi e le modalità sono importanti: apparentemente state facendo una frittata, ma per evitare che l'uovo si attacchi, e per far sì che cuocia da entrambi i lati senza rischiare che si rompa - considerando che avrà uno spessore di circa mezzo centimetro e che ci serve necessariamente integra, se no il rollé non si può fare - basta far cuocere per due minuti a fiamma viva e poi per tre minuti a fiamma dolce e con il coperchio.
Mentre lasciate raffreddare (e sgonfiare) questa frittatina in un piatto, potete anche andare a farvi una doccia. Quando sarete puliti e ben asciutti, dovrete disporre in una ciotola cinque formaggini e del prezzemolo tritato, e sforchettare il tutto. Il composto così ottenuto va spalmato sulla frittata, che arrotolerete.
Io l'ho poi tagliata a fette, più che altro per poter scattare la foto che vedete qui sopra (che sembra bella solo grazie ai filtri di instagram). Non vi nascondo che ho pensato di mangiare il rollé a morsi, a mo' di piadina arrotolata, perciò se lo fate posso capire la vergogna ad ammetterlo, ma io non biasimo proprio nessuno.
Buon appetito, formaggini.
ma ti è arivato il commento?
RispondiEliminaora si.
RispondiEliminaanche io non mangio un formaggino da almeno quarant'anni.
allora la ricettina s'ha da fare.
e il tuo blog da leggere
mariagrazia