29 aprile 2010
post -illa politica
Sabato è il Primo Maggio.
Quindi la spesa va fatta prima perchè i negozi dovrebbero esser chiusi, ma se non lo sono non vorrete mica partecipare allo sfruttamento di quei poveri lavoratori probabilmente precari, vero?!?!?
26 aprile 2010
a volte i dettagli contano
tirate tutti insieme un bel respirone di sollievo, è tutto confermato. vediamo se riesco a ricordare tutto quello che ho da dirvi...
il due maggio cuciniamo e pranziamo qui. trattandosi di un pranzo, la cucina aprirà alle nove e mezza, che lo so che è presto, ma insomma lo sapete voi quanto tempo vi occorre per cucinare quello che volete.
domani sera andrò in avanscoperta a fare un inventario degli strumenti della cucina, così vi posso dire se quello che vi serve c'è o lo dovete portare. come al solito, ognuno penserà ai propri ingredienti. controllerò se ci sono almeno olio e sale da cui attingere... se qualcuno vuole accompagnarmi, è il benvenuto. sentiamoci sul mio cellulare (credo che l'abbiate più o meno tutti).
quanto a come arrivare, putrtoppo servono le macchine. ho fatto una piccola cartina con un minimo di indicazioni, è qui. per organizzare eventuali equipaggi, sentiamoci in privato.
sarebbe bene che chi porta degli ospiti ne comunicasse il numero nei commenti di questo post, così ci facciamo un'idea del numero di porzioni da preparare, sul numero di piatti e di sedie da recuperare... insomma capiamo se andiamo nel panico o se ci si sta tutti. ecco magari evitate di invitare tutta la classe delle medie appena recuperata via facebook.
se il tempo lo consentirà, mangeremo in giardino. la maionese non è consigliata come crema solare.
il bar, almeno fino al primo pomeriggio, sarà chiuso, per cui sarà molto gradito il contributo di-vino. e anche di pane, già che ci siamo.
domenica sera nell'associazione acropolis c'è l'aperitivo, per cui alle quattro cucina e sala dovranno essere lasciate libere e pulite. poi potremo rimanere e godere il posto, finché non decideremo di andare a vedere le olimpiadi o di fare un po' quello che ci pare.
vista la nostra tendenza a indugiare a tavola, l'obiettivo è di cominciare a mangiare verso le 1230 (praticamente un brunch). quindi organizzatevi per arrivare per tempo a cucinare i vostri piatti!
AGGIORNAMENTO
sono andato in avanscoperta. sembrerà banale, ma in cucina ci sono un sacco di pentole e padelle, tutte grandi. coltelli in quantità che farebbero la gioia di un lanciatore da circo. taglieri e ripiani, frigoriferi, forni e teglie.
qualunque altra cosa vi serva, nel dubbio portatela (tipo, io il passaverdure me lo porto).
bicchieri e posate ci sono, i piatti li dovrò portare. non so ancora bene come fare, ma qualcosa ci si inventa. in ogni caso, avrei bisogno di fare un conteggio un po' più preciso di quanti saremo, quindi riepilogo:
cassiera
motorumorista
carvalho+1
lise +1
40enneisterica
cinas
papoff
sammylele+1
miaperfidia
unastranastrega + 2
oltranzista + 1
il due maggio cuciniamo e pranziamo qui. trattandosi di un pranzo, la cucina aprirà alle nove e mezza, che lo so che è presto, ma insomma lo sapete voi quanto tempo vi occorre per cucinare quello che volete.
domani sera andrò in avanscoperta a fare un inventario degli strumenti della cucina, così vi posso dire se quello che vi serve c'è o lo dovete portare. come al solito, ognuno penserà ai propri ingredienti. controllerò se ci sono almeno olio e sale da cui attingere... se qualcuno vuole accompagnarmi, è il benvenuto. sentiamoci sul mio cellulare (credo che l'abbiate più o meno tutti).
quanto a come arrivare, putrtoppo servono le macchine. ho fatto una piccola cartina con un minimo di indicazioni, è qui. per organizzare eventuali equipaggi, sentiamoci in privato.
sarebbe bene che chi porta degli ospiti ne comunicasse il numero nei commenti di questo post, così ci facciamo un'idea del numero di porzioni da preparare, sul numero di piatti e di sedie da recuperare... insomma capiamo se andiamo nel panico o se ci si sta tutti. ecco magari evitate di invitare tutta la classe delle medie appena recuperata via facebook.
se il tempo lo consentirà, mangeremo in giardino. la maionese non è consigliata come crema solare.
il bar, almeno fino al primo pomeriggio, sarà chiuso, per cui sarà molto gradito il contributo di-vino. e anche di pane, già che ci siamo.
domenica sera nell'associazione acropolis c'è l'aperitivo, per cui alle quattro cucina e sala dovranno essere lasciate libere e pulite. poi potremo rimanere e godere il posto, finché non decideremo di andare a vedere le olimpiadi o di fare un po' quello che ci pare.
vista la nostra tendenza a indugiare a tavola, l'obiettivo è di cominciare a mangiare verso le 1230 (praticamente un brunch). quindi organizzatevi per arrivare per tempo a cucinare i vostri piatti!
AGGIORNAMENTO
sono andato in avanscoperta. sembrerà banale, ma in cucina ci sono un sacco di pentole e padelle, tutte grandi. coltelli in quantità che farebbero la gioia di un lanciatore da circo. taglieri e ripiani, frigoriferi, forni e teglie.
qualunque altra cosa vi serva, nel dubbio portatela (tipo, io il passaverdure me lo porto).
bicchieri e posate ci sono, i piatti li dovrò portare. non so ancora bene come fare, ma qualcosa ci si inventa. in ogni caso, avrei bisogno di fare un conteggio un po' più preciso di quanti saremo, quindi riepilogo:
motorumorista
carvalho+1
lise +1
papoff
sammylele+1
miaperfidia
unastranastrega + 2
oltranzista + 1
23 aprile 2010
DESSERT
Volevo dire che dopo la magnata potremmo trasferirci appena fuori dalla porta di casa mia, cioè qui
Il 2 nel pomeriggio ci sono la parata e le olimpiadi, che veramente valgono il dessert.
Il 2 nel pomeriggio ci sono la parata e le olimpiadi, che veramente valgono il dessert.
22 aprile 2010
appello
per il due maggio sono ancora alla ricerca di una conferma definitiva del posto, ma non dovrebbero esserci problemi. eventualmente c'è sempre il solito posto, che all'ora di pranzo della domenica può offrire anche qualche metro quadro di giardino per i commensali.
appena riesco a sentire il capo (che, come ogni capo che si rispetti, si fa desiderare) mi organizzo per andare a fare un sopralluogo con inventario di cosa c'è in cucina: pentole, teglie, strumenti vari.
nel frattempo faccio l'appello delle adesioni ad oggi:
cassiera
motorumorista
carvalho
lise
40enneisterica
papoff
sammylele
cinas
rebowsky
unastranastrega
oltranzista
per farci venire l'acquolina e far decidere gli indecisi, cominciamo a parlare di menù?
appena riesco a sentire il capo (che, come ogni capo che si rispetti, si fa desiderare) mi organizzo per andare a fare un sopralluogo con inventario di cosa c'è in cucina: pentole, teglie, strumenti vari.
nel frattempo faccio l'appello delle adesioni ad oggi:
cassiera
motorumorista
carvalho
lise
40enneisterica
papoff
sammylele
cinas
rebowsky
unastranastrega
oltranzista
per farci venire l'acquolina e far decidere gli indecisi, cominciamo a parlare di menù?
19 aprile 2010
skype e bisi
sua madre cucina da dio. almeno così dicono, io non l'ho mai nemmeno conosciuta. cucina da dio, si è rifatta il naso e, credo, anche le tette. è tutto quello che so di lei. cucina così bene che la sua cucina, intesa come atto del cucinare, era un tempio. a lei piace mangiare bene. mangia di tutto, assaggia cose nuove, le piacciono sapori forti. non è comune, per una donna apparentemente viziata come un famoso albergo di parigi. dice che le piace toccare i cibi crudi. toccare la carne, il pesce morto. le verdure, le seppie, viscide. solo che sua madre, nel suo tempio, era la dea kalì: inavvicinabile. sacra. lontana. impossibile stare a guardare mentre officiava, vietato aiutare, taboo guardare. l'unica partecipazione era la consumazione dell'esito del rito, con un rosario di complimenti, generalmente sentiti. perché sua madre cucinava da dio. per questo per lei cucinare è vietato, mangiare è un piacere. il massimo della sua cucina è uno yogurt, tutt'al più una macedonia, ma solo di fragole.
la sto aspettando in skype. quando sarà tornata a casa, cucinerò per lei, le farò vedere che anche lei è in grado, che non c'è niente di soprannaturale. basta che tagli una cipolla, ecco, a pezzi come ti pare, non dare retta a chi dice che la cipolla dev'essere tagliata così o cosà. se ti bruciano gli occhi metti gli occhialini della piscina. apri una scatoletta di pancetta e mettila in pentola, quando sfregola ci metti la cipolla e un filo d'olio. quando il profumo ti piace ci metti i piselli (se non sai cosa fare mentre guardi il dvd puoi prendeli freschi e sbaccellarli, è rilassante), li copri d'acqua con mezzo dado e li lasci andare, coperti, per... beh prova un quarto d'ora, se poi si schiacciano facilmente allora son pronti. metti un bel po' di brodo (acqua e altro mezzo dado, dai che è facile), fai bollire e metti il riso. quanto? mettilo nel piatto, la metà di quello che hai voglia di mangiare, poi buttalo in pentola. abbassa la fiamma in modo che bolla appena, lascialo senza mischiare per dieci minuti, poi assaggia. quando ti piace, è pronto.
dai, puoi farcela. e chissenefrega se tua madre si offende.
la sto aspettando in skype. quando sarà tornata a casa, cucinerò per lei, le farò vedere che anche lei è in grado, che non c'è niente di soprannaturale. basta che tagli una cipolla, ecco, a pezzi come ti pare, non dare retta a chi dice che la cipolla dev'essere tagliata così o cosà. se ti bruciano gli occhi metti gli occhialini della piscina. apri una scatoletta di pancetta e mettila in pentola, quando sfregola ci metti la cipolla e un filo d'olio. quando il profumo ti piace ci metti i piselli (se non sai cosa fare mentre guardi il dvd puoi prendeli freschi e sbaccellarli, è rilassante), li copri d'acqua con mezzo dado e li lasci andare, coperti, per... beh prova un quarto d'ora, se poi si schiacciano facilmente allora son pronti. metti un bel po' di brodo (acqua e altro mezzo dado, dai che è facile), fai bollire e metti il riso. quanto? mettilo nel piatto, la metà di quello che hai voglia di mangiare, poi buttalo in pentola. abbassa la fiamma in modo che bolla appena, lascialo senza mischiare per dieci minuti, poi assaggia. quando ti piace, è pronto.
dai, puoi farcela. e chissenefrega se tua madre si offende.
14 aprile 2010
code, il nostro nome è code di gamberi
Vai dal tuo pescivendolo preferito, a Verona son pochi sinceramente che valgono e che hanno la nomea di buoni pescivendoli, comunque ne prendi per 4 persone che son circa 10 a testa.
Arrivi a casa e li pulisci lasciando la buccetta solo nella parte finale e con uno spelucchino[piccolo coltellino], incidi la schiena e con le dita tiri fuori il filino o filone di cacca che possiede il gambero, très chic.
Triti finemente uno spicchio d'aglio, se invece non potete sopportarlo, spicchio d'aglio vestito da togliere in seguito,del pomodoro fresco passato, sale, pepe, peperoncino tritato, origano e dell'aceto balsamico e lasci andare un pò a fuoco medio, finchè non si asciuga l'acqua che sicuramente butterà il pomodoro.
Si versano dentro i gamberi e si allargano per non farli stare troppo attaccati a fuoco vivo sennò pippano e cioè fanno acqua...4 minuti per parte e poi si servono sul letto di valeriana precedentemente condito con olio.
Arrivi a casa e li pulisci lasciando la buccetta solo nella parte finale e con uno spelucchino[piccolo coltellino], incidi la schiena e con le dita tiri fuori il filino o filone di cacca che possiede il gambero, très chic.
Triti finemente uno spicchio d'aglio, se invece non potete sopportarlo, spicchio d'aglio vestito da togliere in seguito,del pomodoro fresco passato, sale, pepe, peperoncino tritato, origano e dell'aceto balsamico e lasci andare un pò a fuoco medio, finchè non si asciuga l'acqua che sicuramente butterà il pomodoro.
Si versano dentro i gamberi e si allargano per non farli stare troppo attaccati a fuoco vivo sennò pippano e cioè fanno acqua...4 minuti per parte e poi si servono sul letto di valeriana precedentemente condito con olio.
Il panino della gita (Peperoni fritti con le uova)
Occorrono i peperoni e le uova.
Un peperono rosso e uno verde, così è più bello da vedere.
I peperoni devono essere quelli lunghi, sennò mi dicono che non vengono bene fritti.
Dunque, apri il peperone, gli togli il picciolo e i semi, lo lavi, poi lo tagli a metà, in orizzontale. Ti devono venire due metà alte una decina di centimetri l'una. Ritagli ancora in strisce da mezzo centimetro, più o meno.
Butti in padella dove hai messo a scaldare abbondante olio d'oliva.
Quando i peperoni sono quasi cotti aggiungi un uovo, il sale, e mescoli, roba che le uova devono diventare tipo strapazzate.
Sembra facile, ma non lo è per niente, perchè i peperoni sono insidiosi, ci mettono un attimo a cuocersi troppo o ad assorbire troppo olio e rammollirsi, quindi bisogna prestargli attenzione al peperone mentre cuoce.
Se tutto è andato bene questa specie di frittata strapazzata con i peperoni la mettete dentro al panino (consiglio il pane fatto in casa, un po' integrale), rivestite con chili di carta argentata e mettete il tutto dentro due buste di plastica perchè l'olio ha la tendenza a spandersi per tutto lo zaino.
Alla prima sosta all'autogrill (che se siete partiti alle sei è intorno alle sette e mezza), prima del caffè, il panino con i peperoni fritti con le uova è una bontà, il suo profumo supera i confini dello zaino e della carta argentata e della plastica e si spande per tutto il parcheggio riuscendo a sovrastare il puzzo dei gas di scarico delle automobili.
Poi, se i panini sono due, il secondo ve lo potete mangiare per pranzo, sostando davanti al Colosseo, per dire.
Io una volta in gita sono riuscita a mangiarne uno pure per cena, all'autogrill di ritorno.
Un peperono rosso e uno verde, così è più bello da vedere.
I peperoni devono essere quelli lunghi, sennò mi dicono che non vengono bene fritti.
Dunque, apri il peperone, gli togli il picciolo e i semi, lo lavi, poi lo tagli a metà, in orizzontale. Ti devono venire due metà alte una decina di centimetri l'una. Ritagli ancora in strisce da mezzo centimetro, più o meno.
Butti in padella dove hai messo a scaldare abbondante olio d'oliva.
Quando i peperoni sono quasi cotti aggiungi un uovo, il sale, e mescoli, roba che le uova devono diventare tipo strapazzate.
Sembra facile, ma non lo è per niente, perchè i peperoni sono insidiosi, ci mettono un attimo a cuocersi troppo o ad assorbire troppo olio e rammollirsi, quindi bisogna prestargli attenzione al peperone mentre cuoce.
Se tutto è andato bene questa specie di frittata strapazzata con i peperoni la mettete dentro al panino (consiglio il pane fatto in casa, un po' integrale), rivestite con chili di carta argentata e mettete il tutto dentro due buste di plastica perchè l'olio ha la tendenza a spandersi per tutto lo zaino.
Alla prima sosta all'autogrill (che se siete partiti alle sei è intorno alle sette e mezza), prima del caffè, il panino con i peperoni fritti con le uova è una bontà, il suo profumo supera i confini dello zaino e della carta argentata e della plastica e si spande per tutto il parcheggio riuscendo a sovrastare il puzzo dei gas di scarico delle automobili.
Poi, se i panini sono due, il secondo ve lo potete mangiare per pranzo, sostando davanti al Colosseo, per dire.
Io una volta in gita sono riuscita a mangiarne uno pure per cena, all'autogrill di ritorno.
9 aprile 2010
la pescatrice e gli asparagi, storia di un'unione impossibile
la rana pescatrice non sa cosa pescherà, sa solo che vuole pescare. fose si è guardata intorno, forse ha raccolto informazioni. di certo sa di avere fame, e allora sta lì a dondolare l'esca davanti alla sua bocca vorace, in attesa della preda. qualche rana pescatrice, più intraprendente, si sposta e va in cerca della preda, ma al momento giusto ha sempre lo stesso atteggiamento: si acquatta, dondola la finta esca davanti alla bocca, e aspetta che la preda le passi abbastanza vicino.
solo che alla pescatrice può capitare di trovarsi vicino a qualcosa che non c'entra proprio niente con la sua natura. che so, un mazzo di asparagi. finiscono insieme in padella, illudendosi che sia per sempre. la carne bianca della pescatrice appena scottata nell'olio insaporito dall'aglio, circondata da pezetti di pomodori secchi. troppo calore la renderebbe dura, scostante, chiusa in sé stessa e poco propensa a legarsi. gli asparagi invece hanno bisogno di una preparazione più lunga per essere pronti al loro dovere, tipo un bagno turco di vapore. si uniranno nell'abbraccio degli spaghetti, festeggiati da una pioggia di pepe. le illusioni migliori durano solo il tempo di mangiarle.
solo che alla pescatrice può capitare di trovarsi vicino a qualcosa che non c'entra proprio niente con la sua natura. che so, un mazzo di asparagi. finiscono insieme in padella, illudendosi che sia per sempre. la carne bianca della pescatrice appena scottata nell'olio insaporito dall'aglio, circondata da pezetti di pomodori secchi. troppo calore la renderebbe dura, scostante, chiusa in sé stessa e poco propensa a legarsi. gli asparagi invece hanno bisogno di una preparazione più lunga per essere pronti al loro dovere, tipo un bagno turco di vapore. si uniranno nell'abbraccio degli spaghetti, festeggiati da una pioggia di pepe. le illusioni migliori durano solo il tempo di mangiarle.
8 aprile 2010
cavalli e pupe (post che avrei dovuto scrivere a Pasqua)
Stai pensando da giorni a cosa far fare ai tuoi bambini e progetti conigli e uova ma nulla ti convince.
E non ti va proprio di spendere minimo una trentina di euro per comprare il materiale per i regalini (perchè si sappia, il materiale per i regalini di Pasqua e Natale e feste varie io li compro di tasca mia, la scuola non ci passa niente).
Allora pensi che c'è questa bella tradizione delle pupe e dei cavalli dalle tue parti e dici "Perchè no?".
Consulti tua madre e lei è d'accordo e te la porti a scuola un lunedì mattina insieme alla farina, all'olio, alla cartaforno, alle teglie...
E avvisi i bambini che passerai la mattina a parlare in dialetto perchè con tua madre hai una sorta di stupido pudore a parlare in italiano.
Mamma decide che la ricetta giusta è quella dei biscottini senza latte che di solito vanno stesi nelle teglie un po' morbidi, ma i bambini devono tagliare dall'impasto le formine e allora si decide che abbonderemo con la farina.
Gli ingredienti sono questi:
- 6 uova
- 300 gr di zucchero
- 1 bicchiere d'olio
- farina q.b.
- limone grattuggiato
- 1 bustina di lievito
- cacao e confettini colorati per decorare.
Facile, no?
I bambini mescolano mescolano mescolano e si scattano foto (per documentare il lavoro svolto). Le foto verranno tutte mosse e saranno da buttare.
"Per la fatica la faccia mi è diventata rossa come un peperoncino" scriverà una bambina.
Quando mamma ritiene che l'impasto può andare lo stendiamo con il matterello. "Mattarello, maè!". No, matterello, ho controllato sul dizionario.
Poi ritagliamo un pezzo di pasta per ciascun bambino, lo adagiamo sulla cartaforno, ogni pargolo ci appoggia sopra la sua formina di carta (cavallo per i maschi, pupa per le femmina, ma G., che è una femmina, ha voluto il cavallo) e ritaglia, aiutato dalla maestra, con il tagliapizza. "E con attenzione, mae', sennò si appiccica tutto!".
Poi con l'impasto colorato al cacao facciamo collane, capelli, grembiuli, occhi, orecchie, sella, zoccoli... Pioggia di confettini (per qualcuno si è trattato più di una bufera di confettini che di una pioggia) e voilà, le pupe e i cavalli sono pronti.
Mamma se li riporta a casa dove li inforna (180 gradi per una quindicina di minuti).
Sono venuti bellissimi!
"Il mio cavallo è favoloso, non per offendere gli altri, ma il mio cavallo era proprio bellissimo" scriverà G.
Sul sapore non garantisco.
Però se tenete l'impasto più morbido vengono fuori dei biscottini che col caffè, al mattino, sono buoni buoni.
E non ti va proprio di spendere minimo una trentina di euro per comprare il materiale per i regalini (perchè si sappia, il materiale per i regalini di Pasqua e Natale e feste varie io li compro di tasca mia, la scuola non ci passa niente).
Allora pensi che c'è questa bella tradizione delle pupe e dei cavalli dalle tue parti e dici "Perchè no?".
Consulti tua madre e lei è d'accordo e te la porti a scuola un lunedì mattina insieme alla farina, all'olio, alla cartaforno, alle teglie...
E avvisi i bambini che passerai la mattina a parlare in dialetto perchè con tua madre hai una sorta di stupido pudore a parlare in italiano.
Mamma decide che la ricetta giusta è quella dei biscottini senza latte che di solito vanno stesi nelle teglie un po' morbidi, ma i bambini devono tagliare dall'impasto le formine e allora si decide che abbonderemo con la farina.
Gli ingredienti sono questi:
- 6 uova
- 300 gr di zucchero
- 1 bicchiere d'olio
- farina q.b.
- limone grattuggiato
- 1 bustina di lievito
- cacao e confettini colorati per decorare.
Facile, no?
I bambini mescolano mescolano mescolano e si scattano foto (per documentare il lavoro svolto). Le foto verranno tutte mosse e saranno da buttare.
"Per la fatica la faccia mi è diventata rossa come un peperoncino" scriverà una bambina.
Quando mamma ritiene che l'impasto può andare lo stendiamo con il matterello. "Mattarello, maè!". No, matterello, ho controllato sul dizionario.
Poi ritagliamo un pezzo di pasta per ciascun bambino, lo adagiamo sulla cartaforno, ogni pargolo ci appoggia sopra la sua formina di carta (cavallo per i maschi, pupa per le femmina, ma G., che è una femmina, ha voluto il cavallo) e ritaglia, aiutato dalla maestra, con il tagliapizza. "E con attenzione, mae', sennò si appiccica tutto!".
Poi con l'impasto colorato al cacao facciamo collane, capelli, grembiuli, occhi, orecchie, sella, zoccoli... Pioggia di confettini (per qualcuno si è trattato più di una bufera di confettini che di una pioggia) e voilà, le pupe e i cavalli sono pronti.
Mamma se li riporta a casa dove li inforna (180 gradi per una quindicina di minuti).
Sono venuti bellissimi!
"Il mio cavallo è favoloso, non per offendere gli altri, ma il mio cavallo era proprio bellissimo" scriverà G.
Sul sapore non garantisco.
Però se tenete l'impasto più morbido vengono fuori dei biscottini che col caffè, al mattino, sono buoni buoni.
4 aprile 2010
due maggio, festa dei cucinatori
venghino siore e siori venghino! finalmente abbiamo trovato una sede (grazie a miaperfidia) per i nostri deliri culinari collettivi. si tratta di un circolo accogliente dotato di palco, bar, tavoli, sedie, parcheggio, prato e soprattutto di cucina, che - udite udite - è disposto ad affittarci la cucina a modicissimo prezzo. finalmente avremo a disposizione un sacco di spazio e una cucina professionale per smanettare senza pestarci troppo i piedi, 120 metri quadrati di cucina tutti per noi.
sto aspettando la conferma definitiva della data, ma intanto segnatevi il giorno, così non avete scuse: domenica due maggio, questa volta facciamo un pranzo e non una cena, perché la cucina non è libera la sera. ma è anche un bene: c'è tutto il tempo per mangiare all'aperto, e non faremo notte a tavola (forse, conoscendoci...)
il posto è a vimercate, comodo per chi arriva da fuori milano così non deve nemmeno entrare in città, vicino all'autostrada e alle tangenziali.
per ora non ho dettagli su cosa c'è a disposizione per cucinare, visto che abbiamo tempo fatemi sapere le vostre necessità così cerco di fare una verifica unica per tutti.
come sempre, l'invito a cucinare è riservato agli iscritti al blog che abbiano postato almeno una ricetta, ma vista la disponibilità di spazio direi che possiamo dare libertà di invitare altri commensali, e di non limitarci a cucinare miniporzioni. nelle adesioni specificate comunque quanta gente portate (ecco magari evitate di portare la squadra di calcio o la classe delle elementari), così ci si organizza per benino.
per i dettagli farò seguire altri aggiornamenti, intanto andate a vedere il sito del locale: www.associazioneacropolis.it
essendo un circolo ARCI, è necessario che tutti, cuochi e ospiti, siano tesserati. ovviamente chi non ha la tessera potrà farla al momento.
il costo dell'uso della cucina è di 10 euro a cuoco, e dovremo lasciarla pulita entro le 1530, ma potremo ovviamente continuare a starcene a tavola molto, molto più a lungo!
e ora, sotto con le adesioni!
3 aprile 2010
pulp fishing
ragazzi scusate se sono ancora qui tra le balle, ma a sto punto mi sembrava inevitabile coinvolgervi.
ho comprato i fasolari. non sapevo bene come approcciarli. vado in rete e cerco l'informazione. cito testualmente :
Il segreto per poter gustare al meglio il fasolaro e mantenerne morbide le carni è tutto nella battitura.Il mollusco va infatti battuto con un martello da cucina sul piede rosso, fino a che questo non cede in consistenza. Si consiglia, prima di battere il fasolaro, di togliere la sacca intestinale onde evitare schizzi indesiderati.
Scusate ma sto ancora con il ricordo degli occhi di totano sparsi per il tagliere e ora devo prendere a "martellate il piede del fasolaro???" (prima devo trovarglielo...mica di martellargli qualcos' altro..)
io la devo smettere di acquistare cose per il colore e il luccichio delle valve.
p.s. anche il martello da cucina è tanta roba...
ho comprato i fasolari. non sapevo bene come approcciarli. vado in rete e cerco l'informazione. cito testualmente :
Il segreto per poter gustare al meglio il fasolaro e mantenerne morbide le carni è tutto nella battitura.Il mollusco va infatti battuto con un martello da cucina sul piede rosso, fino a che questo non cede in consistenza. Si consiglia, prima di battere il fasolaro, di togliere la sacca intestinale onde evitare schizzi indesiderati.
Scusate ma sto ancora con il ricordo degli occhi di totano sparsi per il tagliere e ora devo prendere a "martellate il piede del fasolaro???" (prima devo trovarglielo...mica di martellargli qualcos' altro..)
io la devo smettere di acquistare cose per il colore e il luccichio delle valve.
p.s. anche il martello da cucina è tanta roba...
Iscriviti a:
Post (Atom)