31 marzo 2011

Scarpette all'arrabbiata

Anche ai migliori cuochi può capitare di dimenticare un ingrediente e ricordarsene quando è troppo tardi, ma se sono bravi riescono a cavarsela lo stesso.

Ecco, io non sono un grande cuoco, ma credo che nessuno potrà biasimarmi se ho fatto un piatto di pennette all'arrabbiata ma ho dimenticato le pennette. Può capitare, no?

Comunque il sugo era buono anche col pane.

30 marzo 2011

Parma e dintorni

Ho letto sotto che la parmigiana di melanzane è campana.
Io l'avrei fatta siciliana ma poco importa, tanto la mozzarella non ce l'avevo ma la toma sì e avevo pure qualche fetta di bresaola e allora alla fine l'ho fatta lombarda.
E bevo lambrusco, almeno Parma resiste.

26 marzo 2011

pasta all'amatriciana

ci ho provato ed è venuta una schifezza, guanciale troppo poco cotto e acido delle bucce dei pomodori, ho buttato tutto, domani ci riprovo...

24 marzo 2011

buon appetito (italia)

post tipo l'ultimo che ho scritto da me ma culinario.
aiutatemi eh. io scrivo le prime cose che mi vengono in mente.
e non siate troppo severi.

val d'aosta: fonduta, zuppa valpellinese, valdostane
piemonte: brasati, risotto al barolo, ravioli al plin, bagna caoda/cauda
liguria: trenette/trofie al pesto, fagiolini e patate, pansotti al sugo di noci, pasqualina, focaccia
lombardia: cotolèètta, risotto alla milanese (con ossobuco), cassoela, raspadüra, pizzoccheri, sbrisolona, tortelli mantovani
veneto: polenta e baccalà, fegato alla veneziana, carpaccio, tiramisù
trentino alto-adige: canederli, schüttelbrot, spätzle, strudel di mele
friuli venezia giulia: frico con patate, cjarsons, musetto con la brovada
emilia romagna: tortellini (tutta la pasta ripiena della regione), gnocco fritto, tigelle, piadina, lasagne, zuppa inglese
toscana: bistecca alla fiorentina, ribolitta, crostini di fegatini, cantucci, pappa col pomodoro, caciucco
marche: olive ascolaneeeeeeee, gran fritto marchigiano, crescia, vincisgrassi, minestra di pasqua, imbrecciata
umbria: spaghetti alla chitarra, anatra muta in porchetta, pasta alla norcina, baggiana di gubbio
lazio: cacio e pepe, amatriciana, coratella, carciofo alla romana, coda alla vaccinara, porchetta, abbacchio, saltimbocca
campania: pizza, sfogliatelle, pastiera, danubio, pasta fagioli e cozze, parmigiana di melanzane, i friariellii
abruzzo: arrosticini, brodetto di pesce, la chitarra, uova in purgatorio, pecora alla callara
molise: cardi ripieni
puglia: orecchiette con le cime di rapa, burrata, pittule, riso patate e cozze
basilicata: imbrogliata lucana, zuppa cicorie e fave
calabria: 'nduja, soppressata, patate e pipi frihiuti, morzeddu, vrasciole
sicilia: granite, arancini/e, cannoli, caponata, panelle, pani ca meusa, cassata
sardegna: porceddu, seadas, impanadas

poi magari alla fine decidiamo quali sono i 20 piatti più!

22 marzo 2011

Ecologia delle Rel-Azioni

Capperi che olive!

Mio papà


Sono anni che lavoro su questo, in lungo ed in largo, c'ho scritto anche una tesi, potrei tenere delle conferenze sull'argomento.
Non esiste davvero una risposta, come dice il Buddha ne esistono almeno settemila per ciscuna domanda, ma alle volte pare una forza occulta ad impedire l'evoluzione del proprio copione, riportandoci indietro in un istante, tutti quanti, alla matrice originaria, rendendola l'unica possibilità di essere, un faticoso tentativo di comunicazione tra l'adulto che siamo ed il bambino interiore che ci portiamo dentro, inconsapevoli per lo più del terreno dove ci stiamo muovendo, se non a sprazzi, un' ostinata lotta dentro dinamiche inafferrabili, senza esclusione di colpi verso noi stessi e gli altri. Automatismi che ci costringono ad un inutile fardello di sofferenza, spazzando via ferocemente il qui e ora come unico momento reale per viverne uno che non esiste più, che non rappresenta nemmeno più un centesimo della minaccia che rappresentava allora, quando lo abbiamo messo in atto come unica possibile strategia.
E pensare che oggi potremmo essere felici molto più di quanto non ci concediamo di essere.
Allora io per tutto questo e per molto altro ancora, mi domando: se mi fanno schifo da sempre, perchè continuo a sentirmi costretta a mettere le carote nella peperonata e non posso liberare la mia ricetta una volta per tutte da quelle insopportabili robine dolciastre a pezzettini arancioni del tutto fuori luogo?

21 marzo 2011

la paura si fa cioccolato

Due etti e mezzo di burro, di cioccolato, di zucchero, più sei uova. Che paura.
Eppure alla fine lo fai lo stesso il fondant al cioccolato. E gli ospiti se ne sbaffano due fette a testa, sia lodata l'anima loro (ma soprattutto lo stomaco).

18 marzo 2011

Una cosa buona

Se fai un piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino, però al posto degli spaghetti cali dei maccheroni; e dopo, quando li scoli, se, prima di metterli nella padella con aglio olio e peperoncino, nella padella con aglio olio e peperoncino ci metti due o tre cucchiai di pan grattato; e se poi salti i maccheroni dentro quella cosa che si è creata e ce li fai rotolare affinché la cosa si attacchi per bene su tutti i maccheroni, viene fuori un piatto buonissimo.

Aggiornamento dopo aver provato con le acciughe:

I fusilli sono meglio dei maccheroni, perché la cosa si avvinghia nelle spire della pasta, e le acciughe che Strega consigliava sono un ingrediente che non deve mancare in questo piatto. Oggi credo di aver sfiorato la perfezione. Era davvero un piatto buonissimo.

15 marzo 2011

in verde stat virtus

Voi ce l'avete idea di quanto son belli i broccoli cotti a vapore in pentola a pressione per quei sette minuti che vi servono a struccarvi e pigiamarvi? Li avete visti come vengon fuori, con quei minuscoli bocci di fiorellini perfetti, quasi più verdi che da crudi?
Io stasera me ne son mangiata una piattata, conditi con limone e sale affumicato e niente olio, così mi son sentita molto virtuosa.
Soprattutto perché a pranzo mi ero scofanata sei coccoli con lo stracchino.

11 marzo 2011

campari

allora...mi è venuto in mente di cucinare usando i gamberi e il campari, ma a parte questo non so altro...come si potrebbero mettere insieme...forse un risotto, con varie possibilità di denominarlo, risotto di gamberi al campari, risotto redpassion, risotto di gamberi e campari, insomma uno di questi, o ...a piacere, ma come farlo sto risotto, non ne ho idea, cosa mettere prima e cosa dopo, i tempi, gli altri ingredienti, l'altezza del fuoco, che tipo di cipolla usare...

se hai qualche idea scrivila qui sotto.

10 marzo 2011

malatissima, anzi no

Sto malissimo.
Non è vero.
Sto malino e sono noiosissima.
E sto guardando un film noiosissimo. E mi sono preparata un passato di verdura schifosissimo. E a me di solito viene buono ma sono malata e allora devo stare ancora più male e mangiare una minestra cattiva, così posso stare peggio e diventare ancora più noiosa.
Malissimo.
Malissimo.

9 marzo 2011

l'uomo del futuro


il bello della mensa aziendale è che chi ti serve da mangiare non si offende se gli dici che quello che ti offre non ti piace. l'altra settimana la signora anzianotta, quella con cui avevo scazzato il primo giorno di apertura della mensa, ha riso quando le ho detto che non volevo il formaggio sulla pasta perché quello è tutto meno che formaggio, e men che meno parmigiano.
(avevo scazzato perché le avevo chiesto cosa c'era nella minestra, e lei mi aveva detto che potevo andare a leggere il menù all'ingresso. le risposi sorridendo e con voce lasciva che volevo sentirmelo dire da lei).
così ho preso l'abitudine di chiedere l'arrosto di minollo, o di sarchiapone. il bello è che mi servono senza battere ciglio, come se avessi detto una cosa impossibile tipo rollé di vitello, arista al forno, o arrosto di maiale.
oggi ho preso l'arrosto di gangarone con i manzanilli in agrodolce. era pure buono.

per prepararlo si prende un pezzo qualunque di gangarone, avendo cura che sia di quelli con la coda a punto interrogativo; lo si fa rosolare da tutti e tre i lati in olio e naftalina finché non smette di agitarsi; si aggiungono un po' di erbe del vicino e si copre con un cappellino a fiori. ogni tanto si gira con il pomolo del letto.
a parte si mondano i manzanilli (operazione particolarmente difficile essendo loro invisibili), li si dispone in una casseruola di misura giusta; li si copre di petrolio a filo, e si accende a fuoco vivo, ma moribondo. a qualcuno piace aggiungere dei bottoni di divisa da poliziotto, ma io preferisco una semplice grattata di naftalina: aiuterà poi a legare i sapori una volta serviti nello stesso piatto. ovviamente il fuoco deve morire prima che il petrolio diventi catrame, e non lo si possa più separare dalla casseruola, rendendola inservibile.

è consigliabile lasciar riposare per cinquecento anni prima di servire.

7 marzo 2011

PRIMA-VERA

La mia colazione preferita a 8 anni era il pecorino con le fave.
Ora anche.

24milla baccelli

che strano: non ho mangiato cellentani per 34 anni circa e ora mi ritrovo a mangiarli due volte in poco tempo.
vado a cena da una mia amica che mi preannuncia di voler provare una ricetta con le fave, crema di fave per l'esattezza.
ci ritroviamo a bollire un certo numero di fave per poi frullarle con un po' d'acqua di cottura, pistacchi, grana padano, olio d'oliva e menta.
nel frattempo i cellentani se la cantavano e ballavano nell'acqua bollente.
alla fine basta unire tutto aggiungengo un altro filo d'olio, dei pistacchi sminuzzati e pepe.
volendo una fogliolina di menta a decoro.
tipo che si può mangiare anche d'estate come piatto freddo ma ieri sera faceva freddo e quindi.

24mila baci

5 marzo 2011

rotazioni

sai tipo quando dovevi andare da qualche parte e poi non ci vai per un imprevisto, ti restano due cose, il rammarico e un casino di tempo vuoto. e vanno riempiti entrambi, il rammarico con soddisfazione, e il tempo con cose da fare.
è a questo che penso quando la collega bionda mi dice...qui a roma si trova dell'ottimo baccalà...il collegamento è immediato, prendine un po' per me, che so come farlo.
cipolla bianca, latte, farina, prezzemolo, parmigiano, olio...e tempo, tanto, cinque ore alla fine.
soffriggo cipolla tanta quanto la metà del pesce, alla fine, prima che bruci aggiungo prezzemolo fresco tritato fuori dal fuoco. intingo i pezzi di baccala nel soffritto e così li infarino, metto un po' del soffritto in un coccio e poi i pezzetti bianchi di farina, e poi ancora il soffritto, e poi latte fino a coprire, e olio insieme, e parmigiano, qui comincia tutto.
da adesso quattro ore con un unico obiettivo: non attaccare. peggio, non attaccare senza usare il mestolo, solo muovendo il coccio in modo circolare, ogni tanto, fuoco il meno che hai, passeranno le ore, e le rotazioni della pentola, alla fine il rammarico e il tempo saranno spariti, assorbiti dal tutto. 

2 marzo 2011

anima cruda

c'è chi mangia il pesce crudo, e per fare il figho lo chiama susci.
ieri sera ho mangiato la carne cruda, che però aveva dentro uovo cipolla capperi senape e si chiamava tartar
stasera per chiudere in bellezza mi sono fatto una confezione di tortellini. crudi. come un piatto dell'anima.
ci dev'essere un indefinito desiderio di incompletezza nel mangiare la roba cruda.

1 marzo 2011

prisencollinensinainciusoll

ecco, tutto per dire che alla fine non lo sapevo, erano li che avanzavano, non li ho scelti mica, ma i cellentani non sono mica un brutto formato di pasta.
scelti all'ultimo per opportunità (due primi di spaghetti mi sembravano ridondanti) si sono rivelati molto azzeccati.
per cosa?
mah, in genere penso per quasi tutto, comunque nello specifico abbiamo fatto questa cosa qui:
soffritto un po' d'aglio, peperoncino, alici e olive nere triturate in olio d'oliva dop® (di origine papoff®).
aggiunto le cime di rapa dopp® (di origine papà papoff®) che erano state sbollentate poco prima.
tutti insieme hanno cominciato a chiaccherare attendendo l'arrivo dei cellentani al dente che stavano cuocendo nell'acqua delle cime.
all'arrivo dei cellentani è partito spontaneo una specie di inizio di coro rap incomprensibile ma bello.
cime di rap insomma. [prisencolinensinainciusol]
inpiatto la canzone aggiungendo pinoli (che dovevo tostare ma non ho fatto) e olio dop®.
ci sarebbe stato bene del pecorino grosso sopra ma.

ps: qualcuno potrebbe chiedersi perchè non ho usato le orecchiette. perchè no. perchè non è che.